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ITALIA

Alle 11:36 un minuto di silenzio

Ponte Morandi: tre anni fa il crollo. Draghi: "A Genova lo Stato ha tradito fiducia dei cittadini"

Il viadotto Polcevera dell'autostrada A10, crollò da 45 metri d'altezza causando la morte di 43 persone, 11 feriti e oltre 600 sfollati. La commemorazione delle vittime: deposte corone d'alloro nella Radura. Posata la prima pietra del Memoriale. Cartabia: "Mai rischio prescrizione per il processo". Giovannini: "Più impegno per la sicurezza"

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Tre anni fa, alle 11.36 della vigilia di Ferragosto, il viadotto Polcevera dell'autostrada A10, noto a tutti come ponte Morandi dal nome dell'ingegnere che lo progettò, crollò da 45 metri d'altezza nell'alveo, sulla strada e sulle strutture sottostanti causando la morte di 43 persone, 11 feriti. e oltre 600 sfollati. 

Con la celebrazione della Messa nella basilica di Certosa, celebrata dall'arcivescovo Marco Tasca, sono cominciate le cerimonie del terzo anniversario del crollo di Ponte Morandi. In chiesa i ministri della Giustizia e delle Infrastrutture  Marta Cartabia e Enrico Giovannini, con il sindaco Marco Bucci, il presidente della Regione Giovanni Toti, familiari delle vittime, cittadini comuni.   "È davvero importate che chi soffre non si senta mai solo. Non so quanto possa alleviare il dolore, ma è importante che tutti si sentano impegnati ad ascoltare, a dialogare, a non lasciare niente di intentato" ha ricordato l'arcivescovo Tasca, nell'omelia della messa.  "Nella fatica, nella difficoltà, nell'oscuramento della vita, il Signore Gesù cerca una relazione, come risposta alle tante domande che ci sono- prosegue Tasca- quante domande ci sono nel cuore delle famiglie delle vittime. E le risposte possono arrivare dagli altri che si prendono cura di noi, cercano il dialogo, vogliono ascoltare".

A Sampierdarena, Cornigliano e Certosa, le aree più colpite dal crollo, Genova ha ricordato quel tragico giorno. In molti hanno sfilato sotto il viadotto nel percorso pedonale intitolato alle vittime. I ministri della Giustizia e delle Infrastrutture hanno deposto una corona d'alloro nella Radura e assistito alla posa della prima pietra del Memoriale. Tre le corone deposte sotto il nuovo viadotto San Giorgio ai "43 angeli per sempre nei nostri cuori": una della presidenza della Repubblica, una del governo e una dei familiari delle vittime.

Poi con un colpo di benna su un piccolo edificio da demolire sono cominciati i lavori propedeutici alla realizzazione del "Memoriale 14.08.2018" in ricordo delle 43 vittime progettato dall'architetto Stefano Boeri. È stato lui a presentare il progetto alle autorità: "Ormai un anno e mezzo fa abbiamo visitato questo spazio, sono stati i familiari delle vittime a volere che fosse realizzato qui, dove c'era la pila 9 (quella che cedendo ha innescato il crollo del viadotto, ndr) - ha detto - la forza delle macerie era già un invito a costruirlo qui".   La struttura sarà ricavata, in parte, da un ex capannone che ospitava mezzi della municipalizzata per i rifiuti Amiu nella zona della pila 9 del vecchio Ponte Morandi e sotto uno degli impalcati del nuovo viadotto.

A seguire la commemorazione delle vittime  con gli interventi dell'arcivescovo, dell'imam, del sindaco, del governatore, dei ministri e di Egle Possetti, presidente del Comitato Ricordo vittime del Morandi. Tutto nell'area sotto il nuovo ponte. Alle 11:36, momento del crollo del viadotto, è previsto un minuto di silenzio e contemporaneamente sulla passerella che da ieri sera porta il nome "14 agosto 2018, in memoria delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi", cittadini comuni e sfollati lanceranno nel torrente Polcevera 43 rose bianche, il lancio sarà accompagnato dai rintocchi di una campana tibetana, come avviene il 14 di ogni mese.   

Per la tragedia del ponte Morandi la procura di Genova ha rinviato a giudizio 59 persone, tra le quali gli ex vertici di Aspi e della ex controllata Spea incaricata delle manutenzioni,e le stesse società. Le accuse, a vario titolo, sono di crollo doloso, attentato alla sicurezza dei trasporti, omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, falso, omissione d'atti d'ufficio e rimozione dolosa di dispositivi per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Draghi: "Lo Stato ha tradito la fiducia dei cittadini"
"A Genova, lo Stato ha tradito la fiducia che i cittadini ripongono nei confronti delle istituzioni. Con il Ponte Morandi sono crollate le fondamenta del vivere civile, che è alla base della nostra comunità. La realizzazione del Viadotto San Giorgio è un primo passo verso il ripristino di questo legame". Lo dichiara il premier MarioDraghi nel terzo anniversario del crollo del ponte Morandi. "A tre anni dalla caduta del Ponte Morandi, voglio esprimere la più sentita vicinanza del governo e mia ai familiari delle 43 vittime, a tutti i feriti, e a chi ancora oggi soffre le conseguenze di quel trauma. Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che farà il suo corso. Sono anche consapevole che qualsiasi messaggio non può riportare in vita i vostri cari né cancellare il vostro dolore e quello di tutta la città. Voglio però riaffermare l'impegno del governo affinché non si verifichino mai più eventi così tragici e dolorosi" dichiara il premier-

Bucci: "Quartiere modello nel ricordo delle vittime"
Un pensiero alle vittime e ai familiari, alla città e alla rigenerazione del "sottoponte" quello del sindaco di Genova Marco Bucci nel terzo anniversario del crollo del Morandi. "Il primo pensiero, come sindaco e cittadino, è per le 43 vittime, che non dovevano esserci e ci sono state, Genova non le dimenticherà mai - ha affermato  il sindaco - e per le famiglie delle vittime con cui continueremo a collaborare per fare quello che è il nostro dovere". Il secondo pensiero di Bucci va "alla città di Genova, che ha sofferto tantissimo per il crollo del ponte, ma si è risollevata e ha lavorato, dimostrando che si può e si deve fare le cose bene e nei tempi giusti. Alla città di Genova dobbiamo dire grazie e dobbiamo continuare a supportarla e quindi abbiamo bisogno di infrastrutture che la rendano una grande città europea". E poi ha aggiunto:  "Il terzo pensiero va al grande progetto di rigenerazione urbana di quest'area".

Toti: "La Regione valuta di costituirsi parte civile"
"La Regione Liguria sta valutando con i suoi avvocati di costituirsi parte civile nel processo sul crollo del ponte Morandi, sicuramente tuteleremo gli interessi di Regione Liguria nel modo più efficace ed efficiente. Credo che la costituzione di parte civile sia uno di questi modi, ma non sono un avvocato". Lo dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a margine della cerimonia per il terzo anniversario del crollo di ponte Morandi.   "Quando sarà il momento Regione Liguria farà tutto ciò che serve per garantire supporto a un processo importante e soprattutto risarcimenti a un territorio che ha sofferto tanto", aggiunge Toti.

Cartabia: "Che la giustizia arrivi presto. Nessun rischio prescrizione per il processo"
"Sono qui da madre" si commuove la Guardasigilli Marta Cartabia parlando alla commemorazione del Ponte Morandi. Cartabia ha voluto rassicurare i parenti delle vittime. "Occorre sempre una chiara parola di giustizia e che la giustizia arrivi presto, una giustizia che guarda sempre alle persone. Dal baratro di quel 14 agosto - ha detto - usciremo se contribuiremo a una cultura nuova, una cultura di sicurezza".

"Non c'è mai stato rischio di prescrizione per il processo sul ponte Morandi, almeno per i reati più gravi" ha detto la ministra. E la frase è stata salutata da un applauso. Anche in un'intervista al Secolo XIX  la ministra della Giustizia ha assicurato che "il processo per il Ponte Morandi non corre alcun rischio" aggiungendo di aver ricevuto a proposito del dibattito sulla riforma del processo penale "legittime preoccupazioni dei familiari delle vittime". Perciò ha ribadito  "che non c'è mai stato - ripeto, non c'è mai stato - alcun rischio per il processo sul crollo del Ponte. Non potrei essere qui, non potrei guardare negli occhi chi sta patendo un così profondo dolore se non potessi confutare con certezza le voci che sono state motivo di preoccupazione". E ancora: I familiari delle 43 vittime, Genova e tutta l'Italia hanno bisogno di una parola di giustizia sul crollo del ponte. E noi abbiamo il dovere di garantirlo". E conclude: "Fare giustizia significa anche assicurare l'accertamento dei fatti e delle responsabilità in un tempo ragionevole. Questo deve valere per ogni processo, a cominciare da quello per il crollo del ponte".

Giovannini: "Più impegno per la sicurezza. Dopo il dramma un cambiamento culturale"
"In Italia ci sono molti altri ponti, gallerie, viadotti costruiti molti anni fa da mettere in sicurezza, mantenere, in qualche caso da smantellare ricostruire e i liguri lo sanno meglio di tutti; dal 14 agosto di 3 anni fa è cambiato il modo di guardare alla situazione infrastrutturale del paese, con maggiore impegno per la sicurezza, e la nuova stagione di investimenti che si sta aprendo grazie al Next generation Eu sarà diretta anche all'adeguamento del patrimonio infrastrutturale esistente". Lo ha ha detto il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini nel suo intervento durante la celebrazione a Genova. "Sarà un'opera lunga e costosa ma doverosa. Chiedo ai parlamentari di sostenere questo impegno nelle votazioni in Parlamento", ha concluso.

In precedenza in un'intervista a La Stampa aveva sottolineato come "il dramma del ponte di Genova ha determinato un cambiamento culturale a favore della sicurezza che ora va rafforzato grazie alle risorse disponibili". E spiegato:
"In questi sei mesi di governo abbiamo rafforzato le linee guida per l'analisi della sicurezza di ponti e gallerie, gli obblighi per i gestori di fare indagini regolari e periodiche, redigendo un "registro"delle opere e dei piani di manutenzione. Abbiamo rilanciato e avviato la piena operatività Ansfisa, l'Agenzia per la sicurezza delle ferrovie e delle Infrastrutture, che ha iniziato le ispezioni, e rafforzato i controlli eseguiti dagli ispettori del ministero".

E annuncia l'istituzione di una commissione che analizzerà la situazione di tutta la rete.  "La nostra rete denuncia tutti i suoi limiti, visto che è stata in gran parte costruita 50, 60 anni fa - precisa -. Per individuare il modo migliore per affrontare le diverse dimensioni del problema (che si potrebbe facilmente definire come "storico") ho istituito una commissione di esperti che entro l'anno presenterà le sue valutazioni. In ogni caso, mettere in sicurezza la rete richiede investimenti ingenti per molti anni" e aggiunge "il messaggio che il governo sta inviando a chiunque gestisca infrastrutture è che si deve alzare il livello di attenzione sulla sicurezza e fare gli investimenti concordati".

Casellati: "Con le famiglie nella loro battaglia di giustizia"
"L'Italia riparta dal Modello Genova e dalla forza dei genovesi. La velocità nella ricostruzione del Ponte Morandi è un miracolo italiano e un messaggio di speranza. Oggi più che mai sono vicina nel ricordo delle vittime alle famiglie e alle loro battaglie di legalità e giustizia". Lo afferma il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, nel terzo anniversario del crollo del ponte.

Fico: "Tragedia che doveva essere evitata"
"Ancora oggi resta molto difficile poter  descrivere il sentimento di incredulità e di disperazione di fronte  alle immagini del crollo del Ponte Morandi, una tragedia che poteva, e doveva, essere evitata. Ai familiari delle vittime va la nostra  vicinanza, come a tutta la città di Genova." Lo scrive su Facebook il  presidente della Camera Roberto Fico.        "Il nuovo 'Viadotto Genova San Giorgio' rappresenta di certo il  simbolo della rinascita di una città duramente colpita nel profondo,  ma deve poter essere anche -aggiunge Fico- il segno di una svolta  decisiva per tutto il Paese nella gestione di un sistema  infrastrutturale fragile e carente, bisognoso di interventi radicali,  indispensabili per garantire innanzitutto la sicurezza della  collettività."