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ITALIA

La risposta italiana

Primo ponte aereo con Kabul: sbarcati in Italia 85 collaboratori afghani

Il colonnello Giarrizzo, 1.500 militari italiani impegnati nelle operazioni di evacuazione

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L'aereo dell'Aeronautica Militare con 85 collaboratori afghani a bordo proveniente dal Kuwait - dopo il trasferimento da Kabul - è atterrato a Fiumicino intorno alle 16:20.

Nello scalo romano sarà avviata la fase di accoglienza e di controllo sanitario dei passeggeri all'interno del Terminal 5, l'aerostazione decentrata rispetto agli altri terminal. Presenti, fra gli altri, funzionari della Farnesina, del personale del ministero della Difesa e militari dell'Esercito. 

Operatori sanitari, con Croce Rossa e ministero della Salute, sottoporranno tutti i passeggeri al tampone anti Covid, mentre l'area interna ed esterna, così come la volta scorsa, è sotto la sorveglianza delle forze dell'ordine.

Secondo quanto si è appreso, gli afghani giunti oggi in Italia saranno in parte trasferiti in una struttura dell'Esercito situata a Roccaraso (Abruzzo); mentre una parte di loro entrerà a far parte di un programma di accoglienza e integrazione da parte del ministero dell'Interno.

Sono 1.500 i militari italiani impegnati nell'operazione di evacuazione dei collaboratori afghani da Kabul. Lo ha detto il colonnello Diego Antonio Giarrizzo del Comando operativo di vertice interforze, a Fiumicino in attesa del secondo volo dalla capitale afghana. Tra domani mattina alle 8 e venerdì tre voli, partiti contemporaneamente, atterreranno a Fiumicino con a bordo altri cittadini afghani, l'attivista Zhara Ahmadi e personale della  fondazione Veronesi.

"Vogliamo - ha spiegato Giarrizzo - portarli via il prima possibile. Nell'aeroporto di Kabul ci sono resse all'esterno dei cancelli presidiati dai militari Usa, inglesi, e turchi, ma all'interno la situazione è totalmente sicura".

Altri 97 afghani decollati da Kabul per raggiungere l'Italia
Oltre alle 103 persone imbarcate con il primo C130 decollato da Kabul nel pomeriggio di oggi, altre 97 persone sono appena partite dall’aeroporto afghano con un secondo C130. I 200 afghani verranno poi tutti imbarcati su un KC 767 per essere trasportate in Italia. E' quanto si legge in una nota.

Sono oltre 1500 i militari italiani del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI) impegnati su disposizione del ministro della Difesa Lorenzo Guerini in questa complessa operazione per il ponte aereo Roma-Kabul. Personale del Joint Force HQ (JFHQ), del Comando Operazioni Forze Speciali (COFS), della Joint Evacuation Task Force (JETF), della Joint Special Operation Task Force (JSOTF), del Comando Operazioni Aerospaziali AM (COA), della 46^ Brigata Aerea, del 14° Stormo dell'Aeronautica Militare, della Task Force Air di Al Salem (Kuwait), oltre a tutti i militari delle Forze Armate e dei Carabinieri preposti alla accoglienza e gestione al loro arrivo in Italia.

Di Maio: "Dal console Claudi grande prova d'amore"
"Se stiamo riuscendo a riportare a casa i nostri connazionali e gli afghani che hanno collaborato con il nostro Paese lo dobbiamo anche a persone come Tommaso Claudi. Il nostro console a Kabul. Il suo impegno in una situazione d'emergenza, davanti a difficoltà evidenti, è una prova di grande amore per l'Italia". 

In arrivo attivista Zahra Ahmadi e Staff Veronesi
È previsto per domani mattina alle 8 all'aeroporto di Fiumicino l'arrivo del volo in partenza questa sera da Kabul con a bordo - oltre a diversi collaboratori afgani - anche l'attivista Zahra Ahmadi con i suoi familiari e il personale della Fondazione Veronesi al completo.

"Le operazioni di rimpatrio non si fermano. È appena atterrato un altro volo da Kabul con a bordo nostri connazionali e civili afghani che hanno collaborato con le Istituzioni italiane e ai quali stiamo dando il massimo supporto. Sempre da Kabul, poi, sta per partire un altro volo con a bordo anche l'attivista Zahra Ahmadi con i suoi familiari e il personale della Fondazione Veronesi al completo". Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Fb.

Guerini, impegno per evacuare collaboratori
"Il nostro impegno - ha spiegato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini - è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo". “L’impegno è massimo da parte della Difesa per evacuare chi ha collaborato con l’Italia”, ha dichiarato Guerini sul trasporto umanitario dall’Afghanistan per portare in Italia gli ex collaboratori afghani e loro familiari.

La Difesa ha messo in campo per l'operazione Aquila Omnia, pianificata e diretta dal COVI Comando Operativo di Vertice Interforze, comandato dal Generale Luciano Portolano, 7 aerei, 3 KC767 che si alternano tra l'area di operazione e l'Italia e 4 C130J, questi ultimi dislocati in Kuwait, da cui parte il ponte aereo per Kabul.

Console a Kabul: "Ancora 20 italiani, obiettivo tenere aperto ponte aereo"
"Abbiamo evidenza di 20 connazionali non solo a Kabul, ma anche nelle altre province dell'Afghanistan". Lo ha detto al Tg1 Tommaso Claudi, il console italiano nella capitale afghana, sottolineando che "il nostro obiettivo è mantenere aperto il ponte aereo aperto". Claudi ha ricordato che finora sono già partiti due voli e che "questa mattina, grazie alla macchina della Farnesina che non si è mai fermata, sono state messe in salvo attiviste dei diritti femminili e una parte consistente dei collaboratori dell'ambasciata d'Italia a Kabul".