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ITALIA

L'incendio

Porto di Ancona: incontro in procura tra Pm e tecnici, sentiti testimoni. Riaprono le scuole

Non sono state rilevate sostanze tossiche o particolarmente nocive nei fumi dispersi nell'aria, mentre restano da accertare le cause e non si esclude nemmeno il dolo

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Un incontro durato un'ora e mezza negli uffici al terzo piano della Procura di Ancona tra il pm titolare delle indagini, Irene Adelaide Bilotta, il capo della Squadra Mobile Carlo Pinto, il capitano del Noe dei Carabinieri Antonio De Santis, vigili del fuoco e Arpam per fare il punto sull'incendio divampato al porto di Ancona la notte tra il 15 e il 16 settembre scorsi. I vigili del fuoco continuano l'opera di spegnimento dei capannoni. Oggi hanno operato in circa 40 provenienti da tutta la regione. Non ci sono più focolai attivi all'interno dei capannoni e si sta procedendo già da questa mattina alle operazioni di smassamento del materiale all'esterno per il minuto spegnimento.

Non sono state rilevate sostanze tossiche o particolarmente nocive nei fumi dispersi nell'aria mentre restano da accertare le cause e non si esclude nemmeno il dolo. Le immagini delle telecamere di video sorveglianza nell'area  interessata dal rogo e analizzate dai poliziotti non forniscono  elementi decisivi. Ascoltati dagli agenti della giudiziaria, invece, diversi testimoni dagli agenti della giudiziaria.

Domani riaprono scuole e centri diurni
Riaprono domani le scuole, i nidi, le sedi universitarie, i centri semi residenziali, i parchi e gli impianti sportivi all'aperto, ad Ancona. Le misure restrittive adottate ieri in via cautelare dall'amministrazione comunale dorica, dopo l'incendio nell'area portuale, sono state revocate.

"Alla luce delle informazioni condivise totalmente con Arpam, Vigili del fuoco, Asur Marche e Protezione civile abbiamo ragione di potere ridurre le limitazioni applicate ieri, nelle ore immediatamente successive all'incendio- spiega in una nota la sindaca, Valeria Mancinelli-. Qualunque sarà il risultato delle analisi delle prossime ore e giorni (su diossine e metalli pesanti) riteniamo già da oggi che le misure adottate siano congrue".

Proseguono interventi di pulizia straordinaria, restano in essere alcune raccomandazioni
A titolo cautelativo in attesa di risultati che verranno forniti da Arpam entro domenica, proseguiranno gli interventi di pulizia straordinaria delle strade per rimuovere i materiali depositati e resteranno in essere alcune raccomandazioni, quali lavare le superfici esterne delle abitazioni, evitare il consumo di vegetali a foglia larga prodotti nel territorio comunale e lavare bene sotto l'acqua corrente gli altri prodotti ortofrutticoli. I Vigili del fuoco intanto oggi hanno spento definitivamente il rogo, mentre l'Arpam ha rilevato che il livello di presenza di acido cianidrico (potenzialmente derivante dalla combustione del poliuretano) è totalmente inesistente nell'aria nei cinque punti della città dove sono state effettuate le rilevazioni, mentre nell'epicentro dell'incendio e' dieci volte al di sotto della soglia limite.

Secondo quanto riferisce l'amministrazione anche i valori di Pm1, rilevati costantemente dalla stazione di Cittadella, evidenziano un ridimensionamento significativo con un rientro nei parametri standard (da 250 microgrammi per metro cubo a 13). Il rialzo della presenza nell'aria delle polveri che avviene nelle ore del mattino (ieri e oggi) è dovuto all'evaporazione notturna del calore che si scontra con l'aria fredda e non a che vedere con l'incendio.

"Il fatto che si continui ad avvertire un odore acre in alcune parti della città non è in alcun modo indice di pericolosità- spiegano gli esperti in una nota del Comune-. Date le condizioni atmosferiche attuali e data anche la movimentazione del materiale andato bruciato è fisiologico che circolino cattivi odori. Da Asur Marche la riconferma che non sono stati segnalati accessi nei Pronto soccorso degli ospedali Salesi e Torrette per situazioni particolari, collegabili ai fumi prodotti dall'incendio".

Arpam: "Acido cianidrico nell'aria, ma circoscritto a punto incendio"
Sono stati presentati ora dall'Arpam i dati riscontrati da ieri mattina nell'aria di Ancona dopo il vasto  incendio che ha bruciato un'area di 40mila metri quadrati del porto, dove insistono capannoni di stoccaggio materiali. Dai primi risultati  attesi proprio per oggi e fino a domenica, è emerso intanto uno dei parametri più attesi, considerata la combustione del poliuretano:  l'acido cianidrico. "Dai campionamenti effettuati - spiega Giancarlo Marchetti, direttore Arpam - non è presente in 5 punti della città, mentre lo è in minima parte sul punto  dell'incendio. Tuttavia, essendo molto basso, è rimasto circoscritto.  Continuiamo a misurare anche gli altri parametri, oggi pomeriggio  dovremo avere l'amianto, anche se sappiamo che nelle strutture non  c'era perché bonificato, domani avremo i risultati dei metalli e di  solventi organici volatili come il benzene. Domenica, invece, daremo i dati delle diossine".

"Domani e domenica - anticipa Marchetti - daremo i valori di quello  che si è respirato dalle 4 della mattina dell'incendio. Un dato significativo è che abbiamo una stazione fissa a Cittadella (zona  porto) che registra il valore del pm 10 giornaliero e uno orario del  pm 1. Il valore del pm che è scattato a mezzanotte prima dell'incendio fino a mezzanotte della notte scorsa è stato di 91, quando il limite è 50. Il limite, però, può essere superato dalle città 35 volte in un  anno. Il pm 1 ha avuto un picco la mattina dell'incendio e poi è  andato via via abbassandosi. Stamattina alle 5 è tornato su fino a 50  per il fenomeno dell'inversione termica e probabilmente potremmo  sentire odore di bruciato anche nei prossimi giorni, sebbene l'incendio sia ormai spento".