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MONDO

Portogallo al voto per le presidenziali, De Sousa favorito

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Il Portogallo è chiamato a scegliere il successore alla guida del Paese di Anibal Cavaco Silva, protagonista della vita politica per vent'anni. Gli ultimi sondaggi disponibili, diffusi venerdì, sono unanimi nel pronosticare una vittoria di Marcelo Rebelo de Sousa, ex presidente del Partito social-democratico di centro-destra. "Scegliete l'esperienza e la capacità di unire, di creare consenso", ha esortato de Sousa, davanti a una platea di elettori a Braga, nel nord del Paese.

Alla guida di una campagna elettorale indipendente dal suo partito, de Sousa si è presentato conciliante con il nuovo premier socialista, Antonio Costa. Protagonista per 15 anni di un programma televisivo di analisi politica, il 67enne è dato per vincente con pronostici sopra la soglia critica del 50%. I rivali socialisti sconterebbero l'ordine sparso con cui si sono presentati al voto, con 5 candidati su 10 in totale, un numero di per sè molto alto.

Tra questi, il principale avversario di de Sousa è l'indipendente di sinistra, Antonio Sampaio da Novoa, ex rettore dell'Università di Lisbona, seguito dall'ex ministro socialista Maria de Belem Roseira, mentre tra le novità spicca Marisa Matias, eurodeputata di Blocco di Sinistra, vicini a Podemos e Syriza. Ma la vera minaccia è l'astensionismo che alle ultime presidenziali ha toccato la cifra record di 53,48%. L'obiettivo è ottenere la vittoria con oltre il 50% dei voti al primo turno per evitare un ballottaggio.

Il capo dello Stato in Portogallo non ha poteri esecutivi ma può sciogliere il Parlamento e a lui si fa ricorso come arbitro nelle situazioni di crisi. In quest'ottica, il nuovo inquilino di Palacio de Belem potrebbe decidere di usare i suoi poteri per cercare di ottenere una maggioranza parlamentare chiara, cosa che non è uscita dalle elezioni politiche dello scorso ottobre.

Il futuro capo di Stato prenderà il posto del conservatore Anibal Cavaco Silva che, a 76 anni, lascia la politica dopo aver guidato il Paese sia come premier (1985-1995) che come presidente, nell'ultimo decennio. Il simbolo del moderati portoghesi, campione dei valori cattolici, ha concluso due mandati di cinque anni e, in base alla Costituzione, non può ricandidarsi.