MONDO
Repubblica Ceca
Praga, imponente manifestazione per chiedere le dimissioni del premier
Lo scorso 5 giugno avevano sfilato già 120mila ma la protesta di oggi, nata da un'iniziativa studentesca e trasformatosi in un movimento di massa, si preannuncia la più grande protesta dalla caduta del comunismo nel 1989

Centinaia di migliaia in piazza a Praga per chiedere le dimissioni del premier miliardario Andrej Babiš, indagato per frode dalla magistratura ceca e per conflitto d'interessi in Europa. Lo scorso 5 giugno avevano sfilato già 120mila ma la protesta di oggi, nata da un'iniziativa studentesca e trasformatosi in un movimento di massa, si preannuncia la più grande protesta dalla caduta del comunismo nel 1989.
Il premier è accusato di aver ottenuto un indebitamento di due milioni di euro di finanziamenti Ue oltre dieci anni fa. Avrebbe inoltre nascosto di essere il proprietario di una fattoria e di un centro conferenze noto in modo che la struttura potesse ottenere sussidi europei destinati alle piccole imprese.
Il miliardario è sotto inchiesta anche in Ue per conflitto d'interessi, in relazione alla sua conglomerata Agrofert, che ha trasferito a due fondi fiduciari poco dopo il suo arrivo al governo nel 2017. Tuttavia una bozza di rapporto della Commissione Ue fatta filtrare nelle ultime settimane ha rilevato che Babiš è ancora beneficiario dei proventi del gruppo, che deve restituire 17,5 milioni di euro in sussidi. Babiš ha detto che tutte le accuse sono prive di fondamenti e hanno motivi politici. Il giorno dopo che la polizia ha chiesto alla procura di incriminarlo, il ministro della giustizia è cambiato. I manifestanti dicono che la nuova ministra Marie Benešová è troppo vicina a Babiš. La 71enne in parlamento in precedenza ha votato contro la revoca dell'immunità parlamentare del premier.
Il premier è accusato di aver ottenuto un indebitamento di due milioni di euro di finanziamenti Ue oltre dieci anni fa. Avrebbe inoltre nascosto di essere il proprietario di una fattoria e di un centro conferenze noto in modo che la struttura potesse ottenere sussidi europei destinati alle piccole imprese.
Il miliardario è sotto inchiesta anche in Ue per conflitto d'interessi, in relazione alla sua conglomerata Agrofert, che ha trasferito a due fondi fiduciari poco dopo il suo arrivo al governo nel 2017. Tuttavia una bozza di rapporto della Commissione Ue fatta filtrare nelle ultime settimane ha rilevato che Babiš è ancora beneficiario dei proventi del gruppo, che deve restituire 17,5 milioni di euro in sussidi. Babiš ha detto che tutte le accuse sono prive di fondamenti e hanno motivi politici. Il giorno dopo che la polizia ha chiesto alla procura di incriminarlo, il ministro della giustizia è cambiato. I manifestanti dicono che la nuova ministra Marie Benešová è troppo vicina a Babiš. La 71enne in parlamento in precedenza ha votato contro la revoca dell'immunità parlamentare del premier.