AMBIENTE
Pre-Cop26 a Milano
Clima, Timmermans: "Arrivare a Cop26 con un piano". Kerry: "Paesi G20 devono fare di più"
Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: "Disincentiveremo investimenti su fossili"

Si avvia alla conclusione la Pre-Cop26. Ultimo giorno dell'evento a Milano che fa da preludio alla grande conferenza sul clima di Glasgow prevista dal 31 ottobre al 12 novembre.
"Gli Usa sono tornati con noi nella lotta al cambiamento climatico e il nostro dovere è di convincere altri paesi a farlo", ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Frans Timmermans. Fiducioso sui risultati di Glasgow si è detto l'inviato Usa, John kerry. "Faremo enormi progressi, bisogna assolutamente raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, ogni paese deve fare il più possibile" ha aggiunto.
L'Egitto "è stato nominato per ospitare la prossima Cop27", ha detto Kerry. Il Cairo aveva presentato la propria candidatura lo scorso luglio.
Da Milano lanciato un nuovo obiettivo nella lotta al riscaldamento globale: contenere l'aumento della temperatura sotto un grado e mezzo entro il 2030. Valori nettamente più bassi dell'accordo di Parigi.
Timmermans: "Arrivare a Cop26 con un piano"
I cambiamenti climatici rappresentano "la più grande minaccia per l'umanità" e occorre quindi "cambiare radicalmente e velocemente": lo ha detto il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, intervenendo a Milano alla Pre-Cop26 di Glasgow..
"Bisogna mitigare l'aumento delle temperature", ha detto Timmermans invitando tutti i Paesi a "presentare il proprio piano" per tagliare le emissioni di anidride carbonica alla Cop-26 di Glasgow.
"Non ci devono essere dubbi che stiamo lottando per la sopravvivenza della specie umana", ha aggiunto. "Ogni governo ha la responsabilità di fare qualcosa, di non tenere le persone nella loro comfort zone.
Nella lotta al cambiamento climatico "gli Stati Uniti sono tornati, sono di nuovo con noi, ma il nostro dovere in vista della Cop26 a Glasgow è convincere altri Paesi" a rispettare i target per contenere il riscaldamento globale, ha detto a Milano Timmermans, parlando alla stampa.
"Non c'è più futuro per l'industria delle centrali a carbone. Bisogna solo chiedersi quanto ci vorrà. Voi volete una data ma io non posso darvela. Ma sarei molto stupito se ci sarà ancora un numero sostanziale di imprese di estrazione del carbone oltre il 2040", ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, in conferenza stampa a Milano. "La transizione dal carbone è iniziata, è un processo che andrà avanti da solo nel mondo", ha ribadito.
Kerry: "Glasgow sfida del secolo"
"La Pre-Cop di Milano è stata molto utile, perché dobbiamo dimostrare che siamo tutti impegnati a rispettare gli accordi di Parigi". Lo ha detto l'inviato Usa per la lotta al cambiamento climatico John Kerry spiegando che "scendere ben sotto a un aumento di temperatura di 2 gradi non significa ridurla di 1,9 o 1,7 gradi ma almeno di 1,5 gradi".
"È un obiettivo che possiamo raggiungere - prosegue - ce lo chiede la scienza" . Sul clima" stiamo lavorando con la controparte cinese, parliamo frequentemente, abbiamo relazioni positive. La mia speranza è che possiamo trovare un qualche accordo con la Cina. Ma io penso che tutti i Paesi del G20, grandi e piccoli, debbano fare di più", ha detto l'inviato Usa per il Clima, John Kerry, alla Pre-Cop summit a Milano in vista di Glasgow.
"Alla Cop26 di Glasgow potremmo fare enormi progressi" sui colloqui sul clima, ha detto l'inviato speciale Usa. "Dobbiamo proseguire gli impegni presi nell'accordo di Parigi", ha aggiunto.
La Cop26 sul clima che si terrà a Glasgow sara' "la linea di partenza di quella che sarà la gara del secolo", ha detto John Kerry, inviato Usa per il clima, intervenendo a Milano al termine della pre-Cop26. "Sono stati due giorni di discussioni molti utili", ha spiegato Kerry assicurando che al vertice in Scozia si potranno fare "enormi progressi".
L'obiettivo, ha sottolineato, è "raggiungere un aumento della temperatura che sia il più basso possibile" e per arrivarci "ciascuno deve fare la sua parte", in primis "i Paesi del G20, i 20 Paesi più ricchi del mondo che assicurano l'80% delle emissioni del pianeta". "Dobbiamo capire che siamo tutti sulla stessa barca, che nessun Paese piccolo può da solo affrontare la questione, ma neanche nessun Paese grande da solo. E' un test collettivo, il multilateralismo al più alto livello".
L'India è impegnata a ridurre l'aumento della temperatura globale di 1,5 gradi come stanno già facendo "i Paesi che producono circa il 55% del Pil mondiale", ha detto l'inviato Usa per il clima, spiegando che "l'India, che sta incrementando le proprie rinnovabili di 450 Gwe se lo facesse sarebbe in linea con questo obiettivo". "Non sono le ideologie - ha aggiunto Kerry - non è la politica ma il senso comune e la scienza che ci dicono che dobbiamo intraprendere questi sforzi per mantenere il livello più basso di aumento della temperatura".
Abbiamo promesso 100 miliardi di aiuti ai Paesi poveri e sono fiducioso che manterremo l'impegno, ma serve l'intervento dei privati", ha detto Kerry. "Dobbiamo mettere a punto una agenda finanziaria per il dopo 2025 - ha aggiunto Kerry - con un impegno non di miliardi ma di trilioni di dollari, da 2,6 ai 4 trilioni l'anno, e il sistema privato deve essere coinvolto in questo sforzo, centinaia di società nel mondo". "A questo scopo - ha concluso - annunceremo una proposta in collaborazione con il World Economic Forum".
Presidente designato Cop 26 Sharma: consenso su aumento impegni decarbonizzare
Fra i 50 ministri dell'Ambiente alla Pre-Cop26 "abbiamo raggiunto un consenso che occorre fare di più per mantenere il riscaldamento sotto 1,5 gradi, occorre aumentare gli Ndc (gli impegni degli stati per la decarbonizzazione, n.d.r.), bisogna garantire il fondo per il clima da 100 miliardi di dollari ai paesi in via di sviluppo e andare avanti col libro delle regole (Rulebook) sull'Accordo di Parigi.
L'energia dei giovani della Youth4Climate ha galvanizzato i ministri. Dobbiamo ricordare quanto ci hanno detto". Lo ha detto il presidente della Cop26 di Glasgow, Alok Sharma, alla conferenza stampa conclusiva della Pre-Cop26 di Milano.
Cingolani: "Disincentiveremo investimenti su fossili"
Alla Pre-Cop26 di Milano "c'è stata una dichiarazione molto chiara che sarà impossibile investire in attività correlate con i combustibili fossili. Cerchiamo di disincentivare qualsiasi investimento in ricerca ed estrazioni di fossili", ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. "Tuttavia, è impossibile raggiungere subito zero investimenti, perché la transizione implica che per un certo lasso di tempo ci sarà coesistenza tra rinnovabili e fossili. Ma la strada è ben chiara", ha aggiunto.
"Siamo passati dalla protesta alla proposta e farò del mio meglio perché questo appuntamento diventi un evento periodico". Il presidente Cop26 Alok Sharma, chiude così il Precop di Milano e annuncia l'intenzione di "aprire ai rappresentanti dei giovani". Parla di un incontro "di successo" e si dice "fiducioso" sui prossimi lavori di Glasgow.
"Ogni Paese mi ha detto che vuole che Cop26 sia un successo e tutti hanno ribadito la volontà di decarbonizzare: dal 2030 i Paesi industrializzati, dal 2040 gli altri. Anche la Cina ha dichiarato che vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2060, il Brasile nel 2050. La scienza ci dice che si può arrivare a una riduzione delle emissioni del 45% entro il 2030 ma anche considerano solo i 70 paesi che si sono fatti avanti, si può arrivare al -26%. Tanti Paesi stanno già cercando di abbattere la curva delle emissioni".
"Gli Usa sono tornati con noi nella lotta al cambiamento climatico e il nostro dovere è di convincere altri paesi a farlo", ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue Frans Timmermans. Fiducioso sui risultati di Glasgow si è detto l'inviato Usa, John kerry. "Faremo enormi progressi, bisogna assolutamente raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, ogni paese deve fare il più possibile" ha aggiunto.
L'Egitto "è stato nominato per ospitare la prossima Cop27", ha detto Kerry. Il Cairo aveva presentato la propria candidatura lo scorso luglio.
Da Milano lanciato un nuovo obiettivo nella lotta al riscaldamento globale: contenere l'aumento della temperatura sotto un grado e mezzo entro il 2030. Valori nettamente più bassi dell'accordo di Parigi.
Timmermans: "Arrivare a Cop26 con un piano"
I cambiamenti climatici rappresentano "la più grande minaccia per l'umanità" e occorre quindi "cambiare radicalmente e velocemente": lo ha detto il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, intervenendo a Milano alla Pre-Cop26 di Glasgow..
"Bisogna mitigare l'aumento delle temperature", ha detto Timmermans invitando tutti i Paesi a "presentare il proprio piano" per tagliare le emissioni di anidride carbonica alla Cop-26 di Glasgow.
"Non ci devono essere dubbi che stiamo lottando per la sopravvivenza della specie umana", ha aggiunto. "Ogni governo ha la responsabilità di fare qualcosa, di non tenere le persone nella loro comfort zone.
Nella lotta al cambiamento climatico "gli Stati Uniti sono tornati, sono di nuovo con noi, ma il nostro dovere in vista della Cop26 a Glasgow è convincere altri Paesi" a rispettare i target per contenere il riscaldamento globale, ha detto a Milano Timmermans, parlando alla stampa.
"Non c'è più futuro per l'industria delle centrali a carbone. Bisogna solo chiedersi quanto ci vorrà. Voi volete una data ma io non posso darvela. Ma sarei molto stupito se ci sarà ancora un numero sostanziale di imprese di estrazione del carbone oltre il 2040", ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, in conferenza stampa a Milano. "La transizione dal carbone è iniziata, è un processo che andrà avanti da solo nel mondo", ha ribadito.
Kerry: "Glasgow sfida del secolo"
"La Pre-Cop di Milano è stata molto utile, perché dobbiamo dimostrare che siamo tutti impegnati a rispettare gli accordi di Parigi". Lo ha detto l'inviato Usa per la lotta al cambiamento climatico John Kerry spiegando che "scendere ben sotto a un aumento di temperatura di 2 gradi non significa ridurla di 1,9 o 1,7 gradi ma almeno di 1,5 gradi".
"È un obiettivo che possiamo raggiungere - prosegue - ce lo chiede la scienza" . Sul clima" stiamo lavorando con la controparte cinese, parliamo frequentemente, abbiamo relazioni positive. La mia speranza è che possiamo trovare un qualche accordo con la Cina. Ma io penso che tutti i Paesi del G20, grandi e piccoli, debbano fare di più", ha detto l'inviato Usa per il Clima, John Kerry, alla Pre-Cop summit a Milano in vista di Glasgow.
"Alla Cop26 di Glasgow potremmo fare enormi progressi" sui colloqui sul clima, ha detto l'inviato speciale Usa. "Dobbiamo proseguire gli impegni presi nell'accordo di Parigi", ha aggiunto.
La Cop26 sul clima che si terrà a Glasgow sara' "la linea di partenza di quella che sarà la gara del secolo", ha detto John Kerry, inviato Usa per il clima, intervenendo a Milano al termine della pre-Cop26. "Sono stati due giorni di discussioni molti utili", ha spiegato Kerry assicurando che al vertice in Scozia si potranno fare "enormi progressi".
L'obiettivo, ha sottolineato, è "raggiungere un aumento della temperatura che sia il più basso possibile" e per arrivarci "ciascuno deve fare la sua parte", in primis "i Paesi del G20, i 20 Paesi più ricchi del mondo che assicurano l'80% delle emissioni del pianeta". "Dobbiamo capire che siamo tutti sulla stessa barca, che nessun Paese piccolo può da solo affrontare la questione, ma neanche nessun Paese grande da solo. E' un test collettivo, il multilateralismo al più alto livello".
L'India è impegnata a ridurre l'aumento della temperatura globale di 1,5 gradi come stanno già facendo "i Paesi che producono circa il 55% del Pil mondiale", ha detto l'inviato Usa per il clima, spiegando che "l'India, che sta incrementando le proprie rinnovabili di 450 Gwe se lo facesse sarebbe in linea con questo obiettivo". "Non sono le ideologie - ha aggiunto Kerry - non è la politica ma il senso comune e la scienza che ci dicono che dobbiamo intraprendere questi sforzi per mantenere il livello più basso di aumento della temperatura".
Abbiamo promesso 100 miliardi di aiuti ai Paesi poveri e sono fiducioso che manterremo l'impegno, ma serve l'intervento dei privati", ha detto Kerry. "Dobbiamo mettere a punto una agenda finanziaria per il dopo 2025 - ha aggiunto Kerry - con un impegno non di miliardi ma di trilioni di dollari, da 2,6 ai 4 trilioni l'anno, e il sistema privato deve essere coinvolto in questo sforzo, centinaia di società nel mondo". "A questo scopo - ha concluso - annunceremo una proposta in collaborazione con il World Economic Forum".
Presidente designato Cop 26 Sharma: consenso su aumento impegni decarbonizzare
Fra i 50 ministri dell'Ambiente alla Pre-Cop26 "abbiamo raggiunto un consenso che occorre fare di più per mantenere il riscaldamento sotto 1,5 gradi, occorre aumentare gli Ndc (gli impegni degli stati per la decarbonizzazione, n.d.r.), bisogna garantire il fondo per il clima da 100 miliardi di dollari ai paesi in via di sviluppo e andare avanti col libro delle regole (Rulebook) sull'Accordo di Parigi.
L'energia dei giovani della Youth4Climate ha galvanizzato i ministri. Dobbiamo ricordare quanto ci hanno detto". Lo ha detto il presidente della Cop26 di Glasgow, Alok Sharma, alla conferenza stampa conclusiva della Pre-Cop26 di Milano.
Cingolani: "Disincentiveremo investimenti su fossili"
Alla Pre-Cop26 di Milano "c'è stata una dichiarazione molto chiara che sarà impossibile investire in attività correlate con i combustibili fossili. Cerchiamo di disincentivare qualsiasi investimento in ricerca ed estrazioni di fossili", ha detto il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. "Tuttavia, è impossibile raggiungere subito zero investimenti, perché la transizione implica che per un certo lasso di tempo ci sarà coesistenza tra rinnovabili e fossili. Ma la strada è ben chiara", ha aggiunto.
"Siamo passati dalla protesta alla proposta e farò del mio meglio perché questo appuntamento diventi un evento periodico". Il presidente Cop26 Alok Sharma, chiude così il Precop di Milano e annuncia l'intenzione di "aprire ai rappresentanti dei giovani". Parla di un incontro "di successo" e si dice "fiducioso" sui prossimi lavori di Glasgow.
"Ogni Paese mi ha detto che vuole che Cop26 sia un successo e tutti hanno ribadito la volontà di decarbonizzare: dal 2030 i Paesi industrializzati, dal 2040 gli altri. Anche la Cina ha dichiarato che vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2060, il Brasile nel 2050. La scienza ci dice che si può arrivare a una riduzione delle emissioni del 45% entro il 2030 ma anche considerano solo i 70 paesi che si sono fatti avanti, si può arrivare al -26%. Tanti Paesi stanno già cercando di abbattere la curva delle emissioni".