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CULTURA

I web-doc vincitori su Rainews24 e Rainews.it

Premio Morrione, il giornalismo d'inchiesta va in onda sul Web

Alle 21,30 del 19, 20 e 21 gennaio su Rainews24 vanno in onda gli speciali sulla quinta edizione del Premio Morrione sul giornalismo investigativo e d’inchiesta. Su Rainews.it i web-doc vincitori, sul canale la messa in onda della videoinchiesta vincitrice

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Rainews24 è partner del Premio di giornalismo investigativo “Roberto Morrione” che nell’ultima edizione, la quinta, ha aperto alle nuove frontiere del giornalismo sul web attraverso i web-doc. Due documentari per il web finalisti e due prodotti di pregio che Rainews.it pubblica dando modo ai propri lettori di conoscere il lavoro svolto da giovani giornalisti. Sì, giovani, perché la particolarità del Premio è proprio quella di finanziare i migliori progetti di inchiesta (web e di videoinchiesta) per giovani giornalisti under 31. Una formula che rappresenta una innovazione in tema di premi giornalistici visto che finanzia le due migliori proposte per ogni categoria, mette a disposizione il tutoraggio di importanti firme del giornalismo d’inchiesta e investigativo italiano, offre il tutoraggio legale per tutelare i ragazzi coinvolti e infine garantisce, oltre ad un premio in denaro, la cosa più importante: la messa in onda delle stesse (sul web e su Rainews24) e la presentazione nei principali festival non solo nazionali.

Contestualmente alla scadenza del termine per partecipare al bando della sesta edizione (le ore 24 del 20 gennaio), Rainews dedica alla quinta edizione del Premio tre appuntamenti: il 19, il 20 ed il 21 gennaio. Nelle prime due serate alle 21,30 racconteremo il premio, gli ospiti, i ragazzi che hanno partecipato all’edizione e il 21 gennaio, alle 21,30, uno speciale con ospiti in studio e in collegamento che si concluderà con la messa in onda della videoinchiesta premiata.

Il legame tra Premio Morrione e Rainews 24 è forte. Roberto Morrione, scomparso sei anni fa, è stato il primo direttore della prima all news italiana, la nostra. Un direttore che è stato soprattutto un cronista e un capocronista che ha rappresentato l’eccellenza del giornalismo del servizio pubblico radiotelevisivo. Nella sua carriera è stato maestro di giornalismo per tanti, direttore capace di stimolare i propri giornalisti a illuminare tanti, molti angoli bui, nazionali e internazionali, che solo attraverso l’inchiesta possono essere illuminati. Stando dalla parte della ricerca della verità, sfidando – molte volte – quei poteri forti che quelle verità vogliono nascondere. Lo ha fatto in Rai, al Tg1, lo ha fatto a Rainews24 e una volta uscito dalla Rai lo ha fatto all’interno dell’associazione Libera di Don Ciotti, fondando Liberainformazione, un progetto realizzato da giovani giornalisti che hanno avuto lui come direttore. Un’esperienza che è servita a creare una nuova cultura professionale per combattere con la telecamera e con la penna le mafie, i loro rapporti con la politica e con gli altri poteri forti, cercando di illuminare sempre il lavoro dei giornalisti di periferia alle prese con quei poteri. Giornalisti molto spesso minacciati per cui si è realizzata una sorta di “scorta mediatica” per non abbandonarli a sé stessi. Mai lasciare da soli i giornalisti di periferia, necessario invece illuminare le loro storie ed i loro racconti, per evitare che potessero essere fermati, minacciati o ancor peggio eliminati da quei poteri. Per questo gli amici di Roberto Morrione – che sono tanti – dopo la sua scomparsa si sono riuniti intorno ad un’associazione e ad un premio che porta il suo nome, per proseguire quella storia. Roberto Morrione diceva: “Credo che un giornalista che voglia fino in fondo svolgere uno dei mestieri che sono nella genetica del giornalismo, cioè quello di fare inchiesta e illuminare angoli bui che non sono in genere nei circuiti nazionali e internazionali o che vengono spesso mantenuti al buio, abbia il dovere di misurarsi con i poteri reali”. Ecco, questa è la missione del Premio Morrione e dell’idea del giornalismo che Roberto aveva Roberto.
 
I vincitori

 
LE ALTRE CASE DI BOLOGNA – WEB-DOC, PRIMO CLASSIFICATO

Le altre case di Bologna è un web-doc d’inchiesta nato da un’idea di Sara Del Dot, Stefania Pianu e Sara Stradiotti. Ha vinto la quinta edizione del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo.

Tema dell’inchiesta è l’emergenza abitativa nel Comune di Bologna, in cui solo nel 2015 sono stati eseguiti 1.081 sfratti (in media 3 al giorno), e il suo obiettivo è raccontare i principali aspetti e le complessità che caratterizzano questo fenomeno in continua evoluzione, trattato solo parzialmente dai media tradizionali. L’inchiesta prende in considerazione ogni aspetto di questa problematica sociale ed economica, interpellando in prima persona chi si è trovato senza casa, chi deve affrontare la possibilità di perderla, chi da anni è attivo nella lotta per il diritto all’abitare, esponenti delle istituzioni e delle forze dell’ordine.

L’inchiesta evidenzia un contesto fortemente cambiato in seguito alla crisi economica e mostra come ad oggi le difficoltà abitative non siano più considerabili in un’ottica di eccezionalità, in quanto fanno ormai parte della quotidianità di migliaia di persone. Emerge quindi la necessità di progetti a lungo termine, che siano strutturati tramite il coordinamento tra Pubbliche Amministrazioni, Enti pubblici economici come l’Azienda Casa EmiliaRomagna, e tutte le realtà del Terzo Settore coinvolte. L’inchiesta affronta anche il delicato tema delle occupazioni abusive di edifici pubblici vuoti e, pur rilevandone la condizione di formale illegalità, mostra come il più delle volte in questi spazi occupati ci siano persone in reale difficoltà e senza alternative concrete. Alternative che, spesso, arrivano da realtà autonome e indipendenti che mirano a una maggiore equità sociale incentivando azioni di solidarietà, accoglienza e collaborazione.

La scelta espressiva del web-doc ha permesso alle autrici di sperimentare diversi linguaggi digitali ed esporre l’argomento in tutte le sue sfaccettature. L’idea si è in effetti rivelata vincente soprattutto perché l’ammontare di dati e informazioni raccolti richiede espedienti comunicativi che alleggeriscano la fruizione da parte degli utenti. Così, nel corso della navigazione è possibile trovare parti testuali, fotografie, video, illustrazioni, gif e infografiche, realizzati con la collaborazione di giovani professionisti senza i quali il risultato non sarebbe stato lo stesso.
In particolare hanno collaborato Federico Ermini, Gabriele Pasca e Danilo Cariati per riprese e montaggio, Riccardo Venanzi e Domenico Scotece per la programmazione web, Debora Guidi per le illustrazioni e Luca Pandolfo (in arte Huli) per le musiche. La sua realizzazione ha richiesto 7 mesi di lavoro, da marzo a settembre 2016, ragion per cui gli avvenimenti e i dati riportati si focalizzano prevalentemente su quel periodo di tempo, con l’aggiunta ex post di eventuali aggiornamenti.

Nel caso de ‘Le altre case di Bologna’ Valerio Cataldi, giornalista del TG2, è stato il tutor giornalistico, l’avvocato Giulio Vasaturo è stato il tutor legale, Francesco Cavalli il tutor tecnico audio/video e Stefano Lamorgese il tutor tecnico web-doc.

 
ROMA. ULTIMA FERMATA – WEB-DOC SECONDO CLASSIFICATO

“Roma. Ultima fermata” è un documentario interattivo sul caos trasporti nella Capitale. Grazie a diverse ambientazioni a 360° l'utente si troverà a bordo dei mezzi romani, affrontando i disagi che i pendolari incontrano ogni giorno. Con interviste e focus interattivi conoscerà le criticità di Atac e della mobilità capitolina. E' stato realizzato dai giornalisti freelance Federica Delogu, Emmanuele Lentini, Filippo Poltronieri e Sebastian Viskanic.

Ogni utente del web-doc si troverà subito immerso nella realtà del trasporto pubblico romano. Affronterà un viaggio con diverse fermate. La prima è a Termini, il nodo centrale della mobilità romana. Potrà scegliere se viaggiare a bordo di un tram, di un autobus o della metro. Su di ogni mezzo scoprirà quante vetture realmente circolano e quali sono i problemi delle varie linee.

A Roma i guasti sono all'ordine del giorno e anche in questo viaggio gli inconvenienti non mancano: ci penseranno gli stessi autisti Atac a spiegare perché il mezzo su cui “viaggia” l'utente si è fermato. Il secondo stop è proprio di fronte alla sede Atac, occasione per conoscere da vicino la principale azienda del trasporto pubblico romano, caratterizzata da un alto numero di impiegati rispetto a operativi e autisti, da un intreccio perverso tra sindacati e politica romana, da un personale esausto e demotivato. Gli autori del lavoro hanno intervistato, tra gli altri, gli esponenti dei maggiori sindacati presenti in Atac, l'ex sindaco Ignazio Marino e l'ex direttore generale Marco Rettighieri. L'ultima fermata - almeno per il momento - è di fronte alla Piramide Cestia, proprio accanto alla stazione Ostiense. L'utente qui potrà approfondire i vari aspetti della mobilità cittadina: le ferrovie concesse, l'azienda privata Roma TPL e molto altro.

Gli autori del web-doc sono tutti giovani giornalisti freelance. Insieme ad altri colleghi hanno dato vita a Tecla Interactive, un “collettivo” che produce lavori interattivi. Il tutor giornalistico è stato Paolo Aleotti, l'avvocato Giulio Vasaturo il tutor legale, Francesco Cavalli il tutor tecnico audio/video e Stefano Lamorgese il tutor tecnico web-doc.