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POLITICA

Spaccata la maggioranza

Prescrizione, Renzi: "Non vogliamo appoggio esterno al governo ma non votiamo prescrizione"

Ieri il vertice di maggioranza convocato dal premier Conte per trovare una mediazione sulla prescrizione, ma Iv non arretra dalle sue posizioni iniziali. "Il compromesso trovato è un passo avanti ma per noi non è sufficiente" perché mantiene "un principio giustizialista", dice Renzi. Bonafede: "Valutiamo ipotesi Dl, ora si va in Cdm"

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"Assolutamente no", Italia Viva non vuole far cadere il  governo. Lo ha assicurato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenuto questa mattina su Radio Capital dopo che la maggioranza ha trovato un accordo sul tema prescrizione con il No di Italia Viva. "Sulla giustizia - ha detto Renzi - bisogna  trovare un punto d'accordo: il Parlamento deve scegliere tra  la legge di Bonafede e Salvini e quella di Gentiloni e Orlando. Io sto con Gentiloni e Orlando. La novità di ieri è che il Pd si è schierato con il M5s".

Per l'ex presidente del Consiglio, "il compromesso trovato ieri è un passo avanti ma per noi non è sufficiente" perché mantiene "un  principio giustizialista".   Renzi nega anche la possibilità di "un appoggio esterno al  Governo" perché "significa che dovremmo far dimettere i nostri ministri: Bellanova e Bonetti stanno lavorando bene, il sottosegretario Scalfarotto agli Esteri che è l'unico che capisce qualcosa di export. Noi non vogliamo lasciare queste tre posizioni. Poi se il presidente del Consiglio vuole che lasciamo, ci mettiamo un quarto d'ora".

"Accordo non ha la maggioranza in Parlamento"
Vogliamo aiutare il  Governo ma "sulla giustizia però noi non ci stiamo. Se  qualcun'altro per mantenere una poltrona è disponibile a  diventare socio della piattaforma Rousseau faccia pure, noi  siamo un'altra roba".  A giudizio di Renzi, "questo accordo a tre non ha la  maggioranza in Parlamento" e certamente "io non la voto". E  sulla possibilità che Conte trovi 50 centristi pronti a  sostenere il Governo aggiunge: "Io non ho problemi su questo,  se trovano i voti nel mondo della destra io sono contento per  loro, un po' meno per il Paese".

"Produce danni devastanti per avvocati"
"Tra coronavirus, Frecciarossa e crollo del Pil insistono sulla prescrizione. L'accordo di ieri Pd-5s produce "danni devastanti" per gli avvocati. Non capisco perché insistano a dire no al lodo Annibali. Forse perché loro non amano essere definiti garantisti. Noi invece sì" ha scritto poi su twitter il leader di Italia Viva.

Zingaretti: Iv enfatizza conflitti. Pd centrale
"Noi siamo sicuramente centrali. Il M5s rischia una disgregazione, Italia Viva continua nella sua corsa solitaria e enfatizza i conflitti anche quando le sue ragioni possono avere un fondamento". Lo ha detto il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti alla direzione del partito.

Bordo, Pd: "Da Renzi ultimatum e poi passi indietro"
"Spiace che il senatore Matteo Renzi  continui ad attaccare il partito sbagliato: il nostro avversario è la  destra di Salvini. La minaccia di appoggio esterno al governo è durata qualche ora e questa mattina è stato costretto a fare marcia indietro. Pur di non prendere atto che il ministro Bonafede ha cambiato  radicalmente la propria posizione sulla prescrizione, che sarà  modificata subito, tornando sostanzialmente alla legge Orlando,  insieme alla riforma del processo penale che sarà approvata lunedì in  Cdm, il leader di Italia viva preferisce dare patenti di  giustizialismo o di garantismo invece di fare proposte ai tavoli di  maggioranza". Lo afferma Michele Bordo, vicecapogruppo del Pd alla  Camera.

Bonafede: "Valutiamo ipotesi Dl, ora si va in Cdm"
"C'è il  Parlamento che è sovrano e ci sono ancora i passaggi parlamentari;  però diciamo che abbiamo fatto otto vertici, ora si va in Consiglio  dei ministri su quel testo e poi chiaramente a seconda del veicolo su  cui si deciderà di portare il Conte bis allora a quel punto il Parlamento avrà la possibilità di esprimersi". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parlando con i giornalisti a  Firenze a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario amministrativo del Tar della Toscana. Circa lo strumento legislativo da adottare, Bonafede ha osservato:  "Stiamo riflettendo su diverse ipotesi, tra cui il decreto legge". 

Sulla tenuta del Governo "sono tranquillo nel momento in cui la mattina mi alzo, vado a fare il mio lavoro, lo faccio coscienziosamente nel rispetto di tutti, delle opinioni divergenti, anche quando questo rispetto non è reciproco". 

Fico, rischio Renzi? "C'è maggioranza a sostegno del governo"
"Renzi un rischio per il governo? No, c'è una maggioranza che lo sostiene". Così il presidente della Camera Roberto Fico ha risposto alla domanda di una giornalista, che gli ha chiesto se Renzi debba essere considerato un rischio per la prosecuzione del governo.

Fraccaro: "La norma è conquista di civiltà"
La norma sulla prescrizione è una conquista di civiltà. Abbiamo il dovere di garantire che la giustizia abbia tempi certi e che non si usino più scappatoie processuali per ottenere l'impunità. Insieme alla riforma del processo penale il Governo mette in campo un intervento organico per evitare che i reati vengano prescritti e per assicurare che gli esiti processuali siano rapidi. Ora è il momento di passare ai fatti e in Cdm ciascuno si assumerà le proprie responsabilità".Così in una nota Riccardo Fraccaro.

La spaccatura durante il vertice
Conte riesce dunque a siglare una mediazione che convince il ministro Bonafede, la delegazione Pd e Leu, ma non Italia viva. Il blocco della prescrizione scatterà in via definitiva solo dopo una condanna in appello. I renziani restano fermi sulla richiesta di un rinvio. Il premier ha annunciato per lunedì un Consiglio dei ministri straordinario per approvare la riforma del processo penale "per abbreviare i tempi dei processi".

Accelera anche sulla verifica di governo e convoca, a partire da lunedì, nove tavoli sul programma di governo nell'ambito dell'agenda 2023,dal lavoro, alla riforma dell'Irpef, fino alla giustizia. Ma la prescrizione resta una grana in grado di rompere gli equilibri della maggioranza. Iv annuncia che voterà il suo emendamento Annibali al decreto Milleproroghe per rinviare di un anno la legge Bonafede.

Il 24 febbraio in Aula alla Camera diranno sì alla proposta di legge del forzista Costa: se venisse bocciata, sono pronti a presentarla anche al Senato con la firma di Matteo Renzi. La risposta degli altri partiti di maggioranza è accelerare sulla mediazione e siglare l'intesa anche senza Iv. Il rischio di spaccatura anche in Aula è dietro l'angolo,perciò tra i renziani c'è chi è più prudente. Lucia Annibali, lasciando Palazzo Chigi, dice: "Speriamo che non portino in Cdm il decreto, perché come facciamo a votare una cosa in autonomia sulla quale non siamo d'accordo nel merito?".

Iv: Conte populista degno leader partito Pd-M5s
"Chi mette giustizialismo e garantismo sullo stesso piano è un populista. Conte è un populista,culturalmente lontano anni luce da noi, degno leader del nascente partito unico Pd/M5S. Noi invece sappiamo bene da che parte stare, orgogliosamente garantisti senza se e senza ma". Lo scrive su Twitter il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone.