SALUTE
Giornata del malato
Prescrizione inappropriata? Paga il medico
E' scontro duro contro la proposta delle Regioni di far pagare ai medici di tasca propria le prescrizioni non appropriate. Federanziani contro il trasferimento di altri farmaci in fascia C, senza rimborso

A piazza Duomo abbracciati nella manifestazione di Cittadinanzattiva e di Vidas, associazione che da trent'anni si prende cura dei malati terminali, ma nella giornata europea dei diritti del malato volano parole grosse tra medici, farmacisti, industriali del farmaco, Federanziani e la conferenza delle Regioni: se passa l'emendamento che queste vorrebbero ad una proposta su chi paga le prescrizioni inappropriate, a rimetterci saranno innanzitutto i medici. Ovvero: le Regioni hanno rinunciato volontariamente a 2 miliardi e mezzo per quest'anno, nel capitolo Sanità. Soldi però che devono essere recuperati dalle spese. E allora, rispolverando il principio della appropriatezza delle prescrizioni, vogliono stabilire che se una analisi, un ricovero, una visita in effetti non servivano o non erano appropriati, sarà il medico che ha prescritto a dover pagare, di tasca propria. Una proposta delirante, hanno detto i medici di famiglia: così saremo sottoposti al ricatto di burocrati che ci verranno a fare le pulci su ogni ricetta. In armi anche l'Ordine dei Medici, perché si viola l'articolo 32 della Costituzione. In rivolta pure i farmacisti e Farmindustria, stavolta per un ulteriore taglio alla spesa farmaceutica: un ricatto, sostengono, imporre uno sconto sul prezzo di alcuni farmaci, oppure vederseli trasportati in fascia C, quella a totale carico di chi lo compra. Ci sarebbe una contrazione dei consumi, ovviamente, ma anche un aggravio di costi per i malati. E dato che più della metà delle medicine le prendono gli ultrasessantacinquenni, Federanziani accusa le Regioni di voler scaricare i propri cittadini, soprattutto la fascia più fragile, i pensionati e anziani.