ITALIA
La data fissata è il 9 ottobre
Presentata la marcia della pace Perugia-Assisi. Sì all'accoglienza, no ai confini
La Marcia della pace è stata presentata oggi alla sede della Federazione nazionale della stampa. Leit motiv di quest'anno l'accoglienza di chi fugge dalla guerra e l'abolizione dei muri. Don Ciotti: "Il diametro della terra è inferiore ai chilometri di fili spinati"

A piedi da Perugia ad Assisi, ma in un corteo che idealmente unirà il Brennero a Lampedusa. Sì, perché mai come quest’anno la storica Marcia della pace sarà contro i confini, le barriere, i muri. Dedicata proprio a chi è costretto a sbatterci la faccia, contro la fortezza dell’Europa, scappando dalla povertà e dalla guerra. L’appuntamento, quest’anno, è previsto per il prossimo 9 ottobre. E l’annuncio della data arriva oggi, alla sede della federazione nazionale della stampa, proprio mentre le navi della marina militare sono impegnate a soccorrere due gommoni con 250 migranti a bordo, in viaggio attraverso il Mediterraneo.
Don Ciotti: "Un muro lungo come il mondo"
"Il diametro della terra è inferiore ai chilometri di fili spinati". Lo ha detto don Luigi Ciotti, durante la conferenza stampa. "L'Europa ha dimenticato le sue radici, le ha calpestate: non è possibile che al Brennero e a Ventimiglia le persone vengano respinte. I nemici della pace sono le disuguaglianze, l’ingiustizia e i privilegi. Per questo bisogna camminare ancora una volta insieme".
Gli organizzatori: un cammino che non dura un giorno
La marcia delle pace infatti, negli intenti degli organizzatori, vuole essere un cammino lungo, fatto di tante tappe, non un semplice rituale. Lo sottolinea il responsabile della Rete della pace Sergio Bassoli: “Un percorso di marcia di tante voci e di tanti colori, problematiche da assumere con politiche coerenti e un calendario ricco di iniziative da costruire insieme da domani che ci vedrà impegnati da Lampedusa al Brennero per fare una grande marcia".
Contro l'indifferenza, per l'accoglienza
Lavorare contro la guerra, nel progetto della Tavola della pace, significa innanzitutto lavorare contro l’indifferenza e per l’accoglienza. Per Flavio Lotti, responsabile della Tavola, "questa marcia è un atto dovuto a tutti i cittadini di questo mondo che stanno pagando il prezzo più caro. Ci rimettiamo in cammino - ha detto - mentre tanti rimangono seduti, indifferenti. Vogliamo reagire all'abitudine con la quale stiamo prendendo a dosi quotidiane tutte le notizie devastanti che avvengono nel mondo. Abbiamo il dovere di proteggere chi rischia la vita".
Padre Zanotelli, basta vendere armi
Anche se, per risolvere i conflitti, è necessario combatterne le cause. Non limitarsi a ad arginarle. Innanzituto facendo delle scelte, come smettere di vendere armi nei teatri di guerra. Lo sostiene padre Alex Zanotelli, missionario pacifista dela comunità dei Comboniani, che invita l’Italia a prendersi le sue responsabilità. Stiamo dando armi a tutti questi paesi. È inutile che andiamo a piangere l'Isis, ne siamo parte integrante per le armi che diamo”.
La Fnsi ha dato il suo sostegno alla Marcia Perugia-Assisi del prossimo ottobre, assicurando l’impegno dei media nella copertura dell’iniziativa, con dirette e approfondimenti.
Don Ciotti: "Un muro lungo come il mondo"
"Il diametro della terra è inferiore ai chilometri di fili spinati". Lo ha detto don Luigi Ciotti, durante la conferenza stampa. "L'Europa ha dimenticato le sue radici, le ha calpestate: non è possibile che al Brennero e a Ventimiglia le persone vengano respinte. I nemici della pace sono le disuguaglianze, l’ingiustizia e i privilegi. Per questo bisogna camminare ancora una volta insieme".
Gli organizzatori: un cammino che non dura un giorno
La marcia delle pace infatti, negli intenti degli organizzatori, vuole essere un cammino lungo, fatto di tante tappe, non un semplice rituale. Lo sottolinea il responsabile della Rete della pace Sergio Bassoli: “Un percorso di marcia di tante voci e di tanti colori, problematiche da assumere con politiche coerenti e un calendario ricco di iniziative da costruire insieme da domani che ci vedrà impegnati da Lampedusa al Brennero per fare una grande marcia".
Contro l'indifferenza, per l'accoglienza
Lavorare contro la guerra, nel progetto della Tavola della pace, significa innanzitutto lavorare contro l’indifferenza e per l’accoglienza. Per Flavio Lotti, responsabile della Tavola, "questa marcia è un atto dovuto a tutti i cittadini di questo mondo che stanno pagando il prezzo più caro. Ci rimettiamo in cammino - ha detto - mentre tanti rimangono seduti, indifferenti. Vogliamo reagire all'abitudine con la quale stiamo prendendo a dosi quotidiane tutte le notizie devastanti che avvengono nel mondo. Abbiamo il dovere di proteggere chi rischia la vita".
Padre Zanotelli, basta vendere armi
Anche se, per risolvere i conflitti, è necessario combatterne le cause. Non limitarsi a ad arginarle. Innanzituto facendo delle scelte, come smettere di vendere armi nei teatri di guerra. Lo sostiene padre Alex Zanotelli, missionario pacifista dela comunità dei Comboniani, che invita l’Italia a prendersi le sue responsabilità. Stiamo dando armi a tutti questi paesi. È inutile che andiamo a piangere l'Isis, ne siamo parte integrante per le armi che diamo”.
La Fnsi ha dato il suo sostegno alla Marcia Perugia-Assisi del prossimo ottobre, assicurando l’impegno dei media nella copertura dell’iniziativa, con dirette e approfondimenti.