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ITALIA

Il caso

Presunto assassino di Yara, i vicini: "Un muratore che conduceva una vita tranquilla"

A dare l'annuncio il ministro dell'Interno Alfano: "Può passare del tempo o può finirci subito. Ma questo è il destino che attende i criminali"

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Yara Gambirasio
Bergamo
"Un bravo ragazzo, un muratore in proprio che conduceva una vita tranquilla". Così i vicini di casa di Giuseppe Massimo Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio, descrivono l'uomo che vive in una frazione di Mapello, in provincia di Bergamo, assieme alla moglie e a tre figli. "Non è di qua", tengono a sottolineare i vicini, "è arrivato qui e si è sposato con una ragazza del posto. Speriamo solo che non sia vero", concludono.

Alfano: "Due successi che dedichiamo ai familiari"
A dare l'annuncio era stato il Ministro dell'Interno Angelino Alfano: "È stato individuato l'assassino di Yara Gambirasio".

  Un uomo è stato infatti fermato e interrogato come presunto assassino della 13enne di Brembate Sopra, Bergamo, scomparsa nel novembre 2010 e trovata morta tre mesi dopo, nel febbraio 2011.

"Può passare del tempo o può finirci subito. Ma questo è il destino che attende i criminali. Oggi, due successi che dedichiamo ai familiari delle vittime e agli italiani onesti", ha spiegato il titolare del Viminale commentando i due arresti: del presunto assassino di Yara Gambirasio e dell'uomo che a Motta Visconti ha confessato di aver ucciso la moglie e i due figli.

I familiari del presunto omicida
"Non è il momento": risponde così al telefono uno dei familiari dell'uomo fermato con l'accusa di essere l'assassino della Gambirasio.

L'avvocato di Fikri: "Ulteriore riabilitazione"
Parla invece l'avvocato Roberta Barbieri, legale di Mohamed Fikri, il marocchino che era stato fermato qualche giorno dopo la scomparsa di Yara Gambirasio, rilasciato dopo 2 giorni e definitivamente scagionato dall'accusa di omicidio poco più di un anno fa: "Il fermo del presunto assassino della ragazza è una ulteriore riabilitazione, perché c'era qualcuno che ancora nutriva dubbi nei suoi confronti".

Il Sindaco: "Felici per la famiglia"
"Se è vero siamo felici, era un atto dovuto alla famiglia e a tutta la comunità", ha dichiarato il sindaco di Brembate di Sopra. "Da quando è scomparsa da casa, a Brembate, e da quando è stata trovata uccisa a Chignolo Po, attendevamo questo momento. Ringrazio tutti quelli che hanno messo tante risorse in campo per arrivare a questo risultato", ha aggiunto.