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POLITICA

Le reazioni

Prima adozione gay in Italia: esultano gli omosessuali, critici i cattolici

La comunità gay esulta per la sentenza storica, mentre i cattolici restano critici. Il mondo politico è diviso. Sottosegretario Scalfarotto 'ora legge'

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Immagine d'archivio(AP Photo/Charles Rex Arbogast)
Mentre il mondo politico si spacca, per la comunità gay è una "sentenza storica". È destinata a fare rumore la decisione del Tribunale dei minori di Roma che ha riconosciuto a una donna il diritto ad adottare la figlia partorita dalla sua compagna e concepita all'estero con la procreazione assistita eterologa. 

Per le associazioni omosessuali è una vittoria
Per l'associazione dei genitori omosessuali Famiglie Arcobaleno la sentenza - che "migliaia di coppie con figli in Italia stava aspettando da tempo"- "infrange un tabù". "Il giudice ha tenuto conto dell'assoluta preminenza dell'interesse del minore: chi può negare che l'interesse supremo del minore è essere tutelato da entrambi i genitori?" dice la presidente Giuseppina La Delfa. Il commento di Arcilesbica è commosso: "Il pensiero va alle tante donne che a causa del lesbismo sono state separate dai loro figli, alle tante che hanno rinunciato ad avere figli credendo che fossero incompatibili con il loro amore per un'altra donna e alle tante che hanno rinunciato all'amore per un'altra donna per avere un figlio, credendo che per questo fosse imprescindibile avere un marito. La sentenza dice che non è più necessario pagare simili prezzi per poter disporre di se stesse. Manca solo una legge, ma abbiamo già vinto".    

Tirato in ballo Renzi
Le associazioni omosessuali adesso tirano in ballo il premier Matteo Renzi, il primo a parlare di 'stepchild adoption' nel suo programma da candidato alla segreteria del Pd e che poi da capo del Governo ha ribadito l'intenzione di andare avanti sui diritti delle coppie gay. "Renzi tenga conto della sentenza di oggi" chiede Fabrizio Marrazzo del Gay Center, mentre il presidente di Arcigay, Flavio Romani, ironizza: "dopo quella nobile a favore dei malati di Sla, ecco un'altra doccia gelida per il nostro premier. Questa volta però c'è di che essere imbarazzati" e avanza un sospetto: forse non si parla più di questa legge "per non dispiacere i clericali che tengono in ostaggio la maggioranza progressista di questo Paese?".    

Esponenti del Pd vogliono andare avanti sul piano legislativo
Renzi non commenta, ma parlano vari esponenti del Pd, tutti d'accordo sulla necessità di andare avanti velocemente sul piano legislativo. Il sottosegretario alle Riforme, Ivan Scalfarotto, in particolare, chiede che "Governo e Parlamento colgano la lezione". "Non è proprio il caso di alzare barricate ideologiche su una procedura di civiltà e di buonsenso - dice - dal governo al Parlamento le istituzioni democratiche devono cogliere con celerità la lezione impartitaci dai magistrati".    

Il no del centrodestra
Ma su tale tema non c'è accordo della politica, neanche all'interno della maggioranza di Governo. Carlo Giovanardi (Ncd) parla di "sentenza eversiva che scardina i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico scolpiti nella Costituzione e dalle Leggi votate dal Parlamento". Il coordinatore dello stesso partito, Gaetano Quagliariello, chiede di "arginare per via legislativa una deriva che difficilmente potrà essere altrimenti contenuta". Dall'opposizione, Maurizio Gasparri (Fi) arriva a minacciare la denuncia dei magistrati che hanno emesso la sentenza mentre Giorgia Meloni (Fdi) parla di "sentenza ideologica". Stessa definizione usata da Francesco D'Agostino, presidente dell'Unione giuristi cattolici italiani, che parla di "fuga in avanti".