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ITALIA

Il delitto di Santa Croce Camerina

Omicidio Loris, prima notte nel carcere di Catania per la madre. I detenuti le urlano: "Devi morire"

Continua a respingere le accuse la mamma del piccolo Loris, fermata con l'accusa di aver ucciso il figlio. Contestata l'aggravante della crudeltà. Alla donna è stato prelevato il Dna. A scuola quattro psicologhe per parlare con i compagni del bambino

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Ha passato la prima notte nel carcere di Catania Veronica Panarello, la donna accusata di avere ucciso il figlio Loris, di otto anni. "Assassina devi morire", le hanno urlato i detenuti. Il marito Davide ha detto che se fosse accertata questa verità gli "cadrebbe il mondo addosso". "Se fosse stata lei - ha detto ai cronisti - potrebbe anche morire". E la mamma: "Era aggressiva e violenta fin da piccola e soffriva di manie persecutorie". Veronica intanto continua a respingere le accuse che la procura di Ragusa le contesta: omicidio aggravato dal legame di parentela e dalla crudeltà, e occultamento di cadavere.

Sottoposta a interrogatorio di garanzia dal Gip
In questura a Ragusa è stata sottoposta a un lungo interrogatorio dal procuratore capo Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota, alla presenza del suo difensore, Francesco Villardita. In un primo momento si è avvalsa della facoltà di non rispondere, poi ha negato le accuse. "Un'indagine frettolosa" ha commentato il legale della Panarello.

Decreto pm: a madre contestata anche crudeltà
I pm nel decreto di fermo contestano alla donna l'aggravante della crudeltà e del legame di parentela. Panarello avrebbe provocato la morte di Loris per soffocamento "aggredendolo mediante azione di strangolamento portata con l'uso di una fascetta stringicavo in plastica".

Fascetta trovata da Chi l'ha visto?
E intanto si fa sempre più fitto il giallo delle fascette. ''Intorno alle 13:30, l'inviato di "Chi l'ha visto?" Paolo Fattori ha trovato una fascetta bianca da elettricista parzialmente bruciata sul luogo del ritrovamento del corpo del bambino, accanto ai fiori deposti in questi giorni''. E' quanto si dice in una nota della trasmissione televisiva di Raitre. Fattori ''ha avvisato subito i carabinieri presenti che, pochi minuti dopo, hanno trovato un'altra fascetta nera poco distante, nei pressi del mulino vecchio. I militari hanno fotografato le fascette per un immediato riscontro da parte degli inquirenti''.

Prelievo del Dna
Esperti della Polizia Scientifica intanto hanno eseguito un prelievo del Dna della donna per fare dei confronti comparativi con altri campioni isolati durante le indagini.

Il Paese sgomento e gli psicologi a scuola
Il piccolo comune di Santa Croce Camerina si interroga sulla morte di Loris. Il paese è sconvolto, la famiglia distrutta, chiusa nel dolore, all'interno dell'abitazione al terzo piano di una palazzina alla periferia. E nella scuola che frequentava Loris gli altri bambini si iniziano a domandare cosa sia successo e perché: è per questo motivo che verranno seguiti da psicologi che li sosterranno e cercheranno di rispondere alle loro domande e di aiutarli ad elaborare quello che è successo.