ITALIA
Tafferugli
Primo maggio di scontri a Torino: tensioni tra antagonisti No Tav e militanti Pd
Scontri a Torino dove la polizia è intervenuta per dividere un gruppo di antagonisti No Tav da una rappresentanza del Pd. La risposta del Partito Democratico: "L'ennesimo attacco non ci intimorisce". Il bilancio è di tre antagonisti fermati e due agenti feriti

Un Primo maggio di tensione a Torino, dove piazza Vittorio Veneto è stata teatro di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Cariche, manganellate e fumogeni sono stati protagonisti della Festa dei lavoratori nel capoluogo piemontese.
Gli scontri tra antagonisti ed esponenti Pd
Tutto è iniziato quando i cosiddetti antagonisti, No Tav e i cittadini presenti nello spezzone finale del corteo, hanno notato la presenza tra le fila del Pd del parlamentare pro Tav Stefano Esposito. Una presenza che è stata interpretata come una provocazione. Per un breve tratto di marcia la situazione è rimasta sotto controllo poi la tensione è nuovamente cresciuta. All'altezza di via Roma lo 'spezzone sociale' al grido di "fuori il Pd dal corteo" ha nuovamente cercato di forzare il cordone della polizia e raggiungere gli esponenti del Pd. Si sono verificati nuovi scontri con cariche di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav.
La risposta del Pd
"Oggi abbiamo assistito a una grande e partecipata manifestazione, un importante momento di democrazia. I soliti gruppi di antagonisti, come da copione, hanno tentato di sporcare questa giornata, cercando di aggredire il Pd e di impedirci di partecipare al corteo", ha detto il segretario regionale del partito, Davide Gariglio, secondo il quale si è trattato "dell'ennesimo assalto nei nostri confronti, che non ci intimorisce per nulla ma che ci rende ancora più determinati nel nostro impegno per il lavoro, che è uno dei valori fondanti il nostro partito. Non sono certo pochi vandali politici a condizionare l'agenda del Pd". Gariglio "ringrazia il prefetto e il questore, e soprattutto le forze dell'ordine e i volontari del nostro servizio di sicurezza, per il prezioso lavoro fatto in questa difficile giornata: grazie a loro è stata garantita l'agibilità politica dei nostri dirigenti e militanti e si è evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente".
Feriti
Un operatore della Digos è rimasto ferito alla testa ed è stato trasportato in ospedale. Un secondo agente ha invece riportato una contusione a un braccio dopo esser stato colpito da una spranga. La polizia ha eseguito tre fermi, il primo in piazza Vittorio dove un manifestante ha lanciato sedie e del porfido contro gli agenti, gli altri due in via Roma.
Il caso Aldrovandi e le contestazioni alla polizia
I manifestanti hanno anche gridato insulti e slogan contro i poliziotti in riferimento all'applauso da parte del Sap nei confronti degli agenti che causarono la morte di Federico Aldrovandi. Centinaia di persone hanno iniziato a urlare: "Siete degli assassini, vergognatevi. Siete voi le mele marce, fuori dal corteo". Gli slogan sono stati intervallati da applausi, uno rivolto a Patrizia Moretti, la madre del ragazzo ucciso, che ha scritto un messaggio di ringraziamento ad alcuni manifestanti.
Gli scontri tra antagonisti ed esponenti Pd
Tutto è iniziato quando i cosiddetti antagonisti, No Tav e i cittadini presenti nello spezzone finale del corteo, hanno notato la presenza tra le fila del Pd del parlamentare pro Tav Stefano Esposito. Una presenza che è stata interpretata come una provocazione. Per un breve tratto di marcia la situazione è rimasta sotto controllo poi la tensione è nuovamente cresciuta. All'altezza di via Roma lo 'spezzone sociale' al grido di "fuori il Pd dal corteo" ha nuovamente cercato di forzare il cordone della polizia e raggiungere gli esponenti del Pd. Si sono verificati nuovi scontri con cariche di alleggerimento delle forze dell'ordine nei confronti di antagonisti e No Tav.
La risposta del Pd
"Oggi abbiamo assistito a una grande e partecipata manifestazione, un importante momento di democrazia. I soliti gruppi di antagonisti, come da copione, hanno tentato di sporcare questa giornata, cercando di aggredire il Pd e di impedirci di partecipare al corteo", ha detto il segretario regionale del partito, Davide Gariglio, secondo il quale si è trattato "dell'ennesimo assalto nei nostri confronti, che non ci intimorisce per nulla ma che ci rende ancora più determinati nel nostro impegno per il lavoro, che è uno dei valori fondanti il nostro partito. Non sono certo pochi vandali politici a condizionare l'agenda del Pd". Gariglio "ringrazia il prefetto e il questore, e soprattutto le forze dell'ordine e i volontari del nostro servizio di sicurezza, per il prezioso lavoro fatto in questa difficile giornata: grazie a loro è stata garantita l'agibilità politica dei nostri dirigenti e militanti e si è evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente".
Feriti
Un operatore della Digos è rimasto ferito alla testa ed è stato trasportato in ospedale. Un secondo agente ha invece riportato una contusione a un braccio dopo esser stato colpito da una spranga. La polizia ha eseguito tre fermi, il primo in piazza Vittorio dove un manifestante ha lanciato sedie e del porfido contro gli agenti, gli altri due in via Roma.
Il caso Aldrovandi e le contestazioni alla polizia
I manifestanti hanno anche gridato insulti e slogan contro i poliziotti in riferimento all'applauso da parte del Sap nei confronti degli agenti che causarono la morte di Federico Aldrovandi. Centinaia di persone hanno iniziato a urlare: "Siete degli assassini, vergognatevi. Siete voi le mele marce, fuori dal corteo". Gli slogan sono stati intervallati da applausi, uno rivolto a Patrizia Moretti, la madre del ragazzo ucciso, che ha scritto un messaggio di ringraziamento ad alcuni manifestanti.