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ITALIA

In tribunale

Processo Yara, le lacrime del padre: "Era il sale della nostra vita"

In aula parlano i genitori di yara Gambirasio, la tredicenne scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate; ritrovata senza vita tre mesi dopo

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(Foto Spada/Lapresse)
"Avevo un ottimo rapporto con mia figlia Yara [...] Ognuno è orgoglioso dei propri figli, ma Yara era sempre allegra, sorridente e sempre in movimento". Parole commosse, di ricordo, quelle di Fulvio Gambirasio, il papà della 13enne scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra (Bergamo) e ritrovata senza vita tre mesi dopo a Chignolo d'Isola.

La deposizione del padre
"Era il sale e il prezzemolo della nostra vita - ha detto in tribunale - era la mascotte di casa e il collante che teneva assieme tutto". L'udienza, dopo al lunga deposizione del papà, è stata sospesa e riprende con le testimonianze della zia paterna Nicola Gambirasio, delle allenatrici di ginnastica ritmica, le amiche di scuola e della palestra.

"Non ha mai fatto male a nessuno"
"Ritengo di non aver mai fatto male a nessuno. Conosco molta gente, ho rapporti con la parrocchia, la polisportiva, diverse associazioni, i colleghi di lavoro, ho amici dappertutto. Da quando Yara è sparita, però, ho passato notti intere a pensare se avessi potuto fare del male a qualcuno, ma non ho trovato appigli".

Quando nel giugno scorso "sono stato informato del fermo" di Massimo Bossetti "ho chiesto a mia moglie di dirmi il nome e quando mi è stato detto (e non lo conosceva se non di vista, ndr.) mi sono sentito per certi versi risollevato". 

Il racconto della madre
Maura Panarese, madre di Yara Gambirasio, ha ripercorso nell'aula del processo a carico di Massimo Bossetti il pomeriggio del 26 novembre 2010, quando la figlia scomparve: l'ultima volta che vide Yara stava facendo i compiti e, una volta finito, avrebbe portato uno stereo nella vicina palestra che frequentava.