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SPORT

Roma

Catania, Procura Figc apre un procedimento. Gare comprate per restare in B. Arrestato Pulvirenti

Stefano Palazzi, ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell'inchiesta dopo l'arresto, tra gli altri, del presidente della società per presunta compravendita di partite del campionato
di Serie B

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L'ennesimo scandalo del calcio italiano finisce sul tavolo del capo della procura della Figc, Stefano Palazzi, che ha aperto un procedimento sul caso Catania e ha portato oggi all'arresto del presidente della società etnea Pulvirenti per presunta compravendita di partite del campionato di Serie B. Palazzi ha chiesto alla Procura etnea gli atti dell'inchiesta. 

L'inchiesta
Le indagini su alcune partite del campionato di Serie B che sarebbero state comprate sono state avviate all'indomani della sconfitta del Catania con la Virtus Entella per 2-0 del marzo scorso. Un risultato che fece sprofondare la squadra etnea in zona retrocessione. L'operazione, denominata "I treni del gol", ha preso spunto da intercettazioni telefoniche tra gli indagati che utilizzavano sempre lo stesso modus operandi parlando in codice. I 'treni in arrivo' erano i giocatori da avvicinare; gli "orari di arrivo" le maglie che i calciatore avrebbero indossato in campo, così come gli investigatori hanno accertato per la partita contro il Varese. I giocatori corrotti avrebbero ricevuto in media 10 mila euro ciascuno. Nell'inchiesta sono indagate complessivamente 19 persone.

Il procuratore della Repubblica a Catania Giovanni Salvi ha spiegato che l'inchiesta nasce dal fatto che il presidente del Catania Calcio Pulvirenti "era pressato dai tifosi e temeva anche per la sua incolumità; per questo motivo si è rivolto alla Procura". Le indagini hanno poi preso un filone diverso che ha portato all'individuazione di cinque partite, quasi tutte consecutive, che sono state comprate con i risultati in favore del Catania. In merito alla richiesta della Procura della Figc il procuratore ha detto che ci saranno contatti con "la giustizia sportiva e trasmetteremo tutto ciò che è necessario".

A spiegare come sia cambiato il corso delle indagini il questore di Catania Marcello Cardona: "L'inchiesta è partita dalla denuncia di Pulvirenti e poi le attività investigative hanno individuato invece un sistema di corruttela non solo del Catania ma anche del Messina Calcio. I club che sono stati nominati non c'entrano nulla, il club non è stato interessato, si tratta di calciatori. Ogni settimana - ha aggiunto - ne esce una sul
calcio. L'altra settimana il Catanzaro, tre settimane fa il Cremona, l'altro ieri la Fifa. Qualcosa credo non quadri". Cardona ha parlato di "un quadro probatorio estremamente chiaro che riguarda sia le scommesse sia le attività di corruttela gravissime, dove sono state individuate anche le somme di denaro portate, date. Una cosa molto complessa".

La difesa di Pulvirenti: "Estraneo"
"Estraneo" alle accuse contestate e "certo di potere dimostrare la totale estraneità ai fatti". E' la posizione del presidente del Catania, Antonino Puvirenti, che attraverso il suo avvocato, il professore Giovanni Grasso, esprime "massima fiducia nella magistratura".

Le partite sospette e gli arrestati
Sono "cinque le partite di Serie B" per cui la Procura di Catania "ritiene accertata la combine" e sulle quale ha indagato la polizia di Stato. Sono: Varese-Catania, del 2 aprile 2015, terminata con il risultato di 0-3; Catania-Trapani dell'11 aprile 2015 terminata 4-1; Latina-Catania del 19 aprile 2015 1-2; Catania-Ternana del 24 aprile 2015 terminata 2-0; e Catania-Livorno del 2 maggio terminata 1-1. Accertamenti sono in corso anche su Catania-Avellino del 19 marzo 2015 terminata 1-0. Al momento non sono indagati né giocatori né dirigenti di altri club, ma la Procura di Catania starebbe vagliando la posizione di alcuni di loro alla luce di intercettazioni telefoniche eseguite dalla polizia di Stato e confluite nel fascicolo. Gli unici indagati del Catania sono i tre agli arresti domiciliari: il presidente del club, Antonio Pulvirenti, l'amministratore delegato Pablo Cosentino e il direttore generale Daniele Delli Carri.  Gli altri quattro destinatari di arresti domiciliari, emessi dal Gip di Catania, su richiesta dalla Dda della locale Procura, sono due procuratori sportivi e
altrettanti gestori di scommesse on line. I provvedimenti sono stati eseguiti da polizia di Stato e Digos in collaborazione con la polizia postale. Nell'inchiesta non sarebbero indagati appartenenti a altre società sportive.

Malagò: "E' una vergogna". Abodi: "Nessuna tregua a chi delinque dalla Lega di Serie B".
Poche parole ma forti sono arrivate da Giovanni Malagò, presidente del Coni. "Non ne so niente. Ma si commenta tutto da solo. E' una vergogna. E' imbarazzante. In giornata forse sapremo qualcosa di più. Certo, non c'è mai limite al peggio". Determinato anche il n.1 della Lega di serie B, Andrea Abodi: "Assicuro che la Lega che rappresento, come è già successo nell'ambito del procedimento penale attivato dalla Procura di Cremona, non darà tregua ai responsabili di queste nefandezze, perseguendoli in sede sportiva e penale".