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Profughi, l'allarme dell'Onu: agenzie umanitarie sono sull'orlo della bancarotta

Finanziamenti tagliati del 10% e con l'aumento del flusso dei profughi le agenzie umanitarie non sono più in grado di rispondere alle esigenze di milioni di persone

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Le agenzie umanitarie dell'Onu sono sull'orlo della bancarotta. È l'allarme lanciato sul Guardian, da Antonio Guterres, a capo dell'Alto Commissariato della Nazioni Unite per i rifugiati. Aumenta il flusso dei profughi e le agenzie umanitarie non sono in grado di soddisfare le esigenze dei milioni di persone che arriva in Europa. "Siamo di fronte a un incredibile aumento dei bisogni, dagli alloggi all'acqua e all'igiene, passando per il cibo, l'assistenza medica e l'istruzione" spiega Guterres.

Se crescono le esigenze non aumentano però i finanziamenti che invece sono stati tagliati. "I nostri bilanci non possono essere paragonati all'aumento del bisogno: i nostri introiti nel 2015 saranno circa il 10% in meno rispetto al 2014. La comunità degli aiuti umanitari globali non è in crisi, anzi non è mai stata così efficiente. Ma dal punto di vista finanziario noi siamo assolutamente a terra".

Secondo il Guardian, al momento i fondi internazionali per gli aiuti sono pari a 19,52 miliardi di dollari, ma solo 7,15 miliardi di dollari sono stati raccolti grazie ai donatori. La notizia si aggiunge a quella in arrivo dal Regno Unito, dove il premier conservatore David Cameron ha deciso di dirottare una parte dei fondi destinati alle emergenze umanitarie internazionali verso il supporto dei profughi che arriveranno in Gran Bretagna, finanziando direttamente le amministrazioni comunali che si faranno carico dei migranti e non più le organizzazioni internazionali. Una decisione che arriva dopo le proteste contro il taglio alla spesa pubblica delle amministrazioni locali e contro l'utilizzo di risorse statali all'estero per aiutare i migranti.