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ITALIA

Concluso lo sciopero di 4 ore dalle 13 alle 17

Protesta trasporto aereo. In prima linea le compagnie straniere, posti di lavoro a rischio

Agitazione proclamata da tutte le sigle sindacali, si fa il punto di chi ha approfittato degli ammortizzatori e ora è pronto a licenziare

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I fatti: il trasporto aereo è legato a doppio nodo con quello del turismo, sono i due comparti che hanno subito di più il colpo della pandemia e che stentano a rialzarsi. La contrazione del comparto aereo italiano e delle compagnie straniere sul nostro paese è tra il 70% e l’80% con punte del 90% del fatturato. La Iata, Organizzazione Internazionale delle compagnie aeree, ha stimato una ripresa del trasporto aereo mondiale nel 2024.

Mettendo insieme questi dati lo shock nel mondo del trasporto aereo è stato fortissimo. Oggi allo scalo di Fiumicino hanno protestato i dipendenti delle compagnie aeree nazionali e di quelle straniere che operano nel nostro paese, dove già ci sono “velati” licenziamenti. Sciopero proclamato da tutti i sindacati.
 
Il caso Emirates
“Emirates – spiega Federica Ricci della Cgil Filt - è tra le compagnie più ricche e stabili, che opera su 4 scali: Milano, Roma, Bologna Venezia. È la prima compagnia straniera che nonostante il blocco dei licenziamenti sta già riducendo rami di azienda come il settore cargo”. “La compagnia – dice Vincenzo Giorgio Fit Cisl - ha già annunciato 62 esuberi su 157 dipendenti. Una cosa che le compagnie straniere non hanno forse capito è che qui abbiamo degli ammortizzatori sociali che permettono di risparmiare sul costo del lavoro”. 

“Quello che si deve capire a livello istituzionale – prosegue Vincenzo Giorgio Fit Cisl – è che il mondo del trasporto aereo avrà bisogno di più tempo per decollare, e intanto rischia un tracollo lavorativo gigantesco”. Un settore che ancora risente delle chiusure di alcune rotte come, per citarne una. il Brasile. 
 
Emirates è “una compagnia ricca, in salute – dice Vincenzo Giorgio Fit Cisl - durante la pandemia ha chiuso con buoni risultati. In 20 anni qui in Italia i profitti sono saliti. Ha aperto la rotta Rotta-Milano Dubai. Ora c’è una difficoltà mondiale oggettiva certo. Prima ha usato gli ammortizzatori sociali ed ora si parla di ristrutturazione che letto tra le righe significa “licenziare”. La rotte su Roma e Milano e Dubai da 3 al giorno ora sono 1 al giorno. Rotta riaperta a luglio 2020. A dicembre 2020 ha aperto Bologna Dubai, il 1 giugno  la Milano New York annunciando dal prossimo primo luglio l'apertura del 90% scali nel mondo”. 
 
I posti a rischio e altre compagnie a terra
A reggere nel settore aereo è stato il cargo per i medicinali: stando a casa tutti abbiamo comprato on line e gli acquisti volano. Ma quanti sono i posti a rischio? Migliaia – risponde secca Federica Ricci della Cgil Filt- sono migliaia i lavoratori a rischio: solo su Fiumicino si parla 30/40 mila dipendenti poi c’è tutto l’indotto. Ma è così in Lombardia, in Veneto, Emilia Romagna. “Le compagnie hanno usufruito degli ammortizzatori sociali, uno strumento che non può essere utilizzato per risparmiare e poi sono partite con le cosiddette ristrutturazioni. Il comparto aereo ha un  grande indotto che dà lavoro a tantissime persone. È uno tsunami che coinvolge Alitalia e Air Italy come Blue Panorama e Air Dolomiti e Neos ma anche Norwegian e Ernest in liquidazione e delle low cost EasyJet, RyanAir/Malta Air, Wizz Air, Vueling e Volotea, tutte compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro paese, le società di gestioni aeroportuali, di handling e catering.

Il green pass
Quale la soluzione? “Molte rotte sono chiuse, è qui il nodo. Quando – sostengono i sindacati - le persone si renderanno conto che possono riprendere una vita “normale” avranno forse meno “paura” e allora si riprenderà a volare. Fondamentale il Green Pass. Riprenderanno anche se lentamente i viaggi per lavoro e affari. Tutti hanno voglia  di viaggiare l’importante è che in questi anni di ripresa i lavoratori rimangano nel perimetro dell’occupazione per arrivare al momento della ripresa con il posto di lavoro”. Solo così si potrà decollare.