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SCIENZA

Esperti: le definizioni medicinali sono datate

Psichiatri: "Antipsicotici per ansia? Cambiare nome contro lo stigma"

Dalla conferenza dell'European College of Neuropsychopharmacology (Ecnp) di Berlino gli esperti propongono nuova terminologia per superare diffidenze e paure  

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Berlino
Antipsicotici o antidepressivi per curare l'ansia? Il nome con cui i medici chiamano un farmaco può generare diffidenza e paure nei pazienti e spingerli a non seguire le terapie per il timore dell'associazione con malattie diverse e ai loro occhi più gravi. Un'atteggiamento su cui pesa lo stigma che circonda i disturbi della mente. Ne sono convinti gli psichiatri che a Berlino, in occasione della Conferenza dell'European College of Neuropsychopharmacology (Ecnp), presentano agli specialisti internazionali una nuova terminologia per definire i farmaci usati in questo campo.

Rivoluzione 'linguistica'
Gli esperti si sono riuniti in una task force che ha coinvolto le maggiori società scientifiche mondiali del settore, e propongono una rivoluzione 'linguistica': il passaggio da definizioni fondate sui sintomi a quelle basate sulle caratteristiche farmacologiche del prodotto. Seguendo questa logica, spiegano, si dovrebbero per esempio sostituire i termini 'antidepressivo' o 'antipsicotico' con parole che descrivono il target del farmaco (serotonina, dopamina e così via) e la sua modalità d'azione. Questo perché i medici hanno rilevato che il nome dato a un medicinale influenza significativamente il modo in cui un paziente vede il trattamento.

Con la nuova strategia non si ingenererebbe più il dubbio che il farmaco prescritto sia legato a una patologia diversa dalla propria. Il lancio della proposta a livello internazionale darà il via a un processo di discussione e negoziazione fra accademici, clinici, compagnie farmaceutiche e agenzie regolatorie. La natura rigorosa della nuova 'nomenclatura' implica che questa venga supportata da una App per assistere gli specialisti nel fare scelte terapeutiche corrette. Una versione di questa applicazione sarà già disponibile a Berlino. 

Se il nome del farmaco aggrava la malattia invece di guarire
In psichiatria, assicurano gli esperti dell'Ecnp, i nomi dei farmaci possono causare più problemi di quelli che risolvono: per esempio un paziente con disturbi d'ansia al quale viene prescritto un antidepressivo o un antipsicotico, diventerà ancora più ansioso pensando allo stigma che lo colpirebbe e all'idea di prendere una medicina per le psicosi o la depressione. Spesso queste persone smettono piuttosto di assumerla. La terminologia usata per i farmaci dai neuropsicofarmacologi - rileva peraltro il professore di Tel Aviv (Israele) Josef Zohar, che ha guidato il progetto per la nuova nomenclatura - è basata su una classificazione sviluppata negli anni '60.

Molti farmaci hanno più di un effetto
"I nomi devono riflettere le nostre conoscenze attuali che si sono evolute in 50 anni. Se è vero per l'elettronica lo è anche di più per la medicina", assicura. Molti farmaci hanno più di un effetto. Per esempio alcuni antipsicotici sono usati per curare la depressione.

Così la task force sulla nomenclatura ha convenuto che, nel definire un medicinale, è meglio far riferimento a come agisce, piuttosto che a un singolo campo di utilizzo. "E' più che un cambio di nomi. E' una rivoluzione nel modo in cui parliamo dei medicinali, li usiamo e li spieghiamo ai pazienti che li ricevono. E possiamo anche usare il nuovo sistema per aiutare i clinici ad assumere decisioni informate", sottolinea Zohar.

Sulla stessa linea anche David Kupfer che ha rappresentato l'American College of Neuropsychopharmacology nel gruppo di lavoro. L'esempio citato dagli specialisti è la fluoxetina (Prozac): correntemente classificata come antidepressivo viene usata, riferiscono gli esperti, anche per la bulimia o altre indicazioni. Con la nuova classificazione verrebbe descritta come 'inibitore della ricaptazione della serotonina', con informazioni a corredo che elencano tutte le patologie per cui è indicata, l'efficacia, gli effetti collaterali e la descrizione neurobiologica.