Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Pubblicato-il-bilancio-Ior-del-2013-Liquidazione-di-208mila-euro-ex-presidente-2ec08ae5-ec1d-4090-a56c-07ae064bf28d.html | rainews/live/ | true
MONDO

L'Istituto opere religiose divulga i conti

Pubblicato il bilancio Ior del 2013. Liquidazione di 208mila euro all'ex presidente

La cifra versata a Ernst von Freyberg dopo un anno di lavoro. Tra le pieghe del documento si legge anche una cifra di 23 mln ancora 'congelati'. Incognita su futuro rendimenti bond

Condividi
Città del Vaticano
Ernst von Freyberg lascia lo Ior portando a casa 208.000 euro di emolumento per il lavoro svolto lo scorso anno. Meno del totale di un milione di euro che si sono divisi i due top manager che hanno operato fino al 30 giugno 2013, il direttore generale Paolo Cipriani e il suo vice Massimo Tulli. I nomi e cognomi nel bilancio dello Ior non figurano ma nel documento di 107 pagine pubblicato oggi il riferimento è abbastanza esplicito.

L'Istituto per le Opere di Religione ha dunque reso noto il bilancio annuale 2013. I dati principali erano già stati divulgati la scorsa settimana ma oggi nelle pieghe del documento pubblicato integralmente sono reperibili notizie che vanno oltre l'utile e il fatturato. In evidenza allora anche una cifra abbastanza consistente, 23 milioni di euro, "depositati in una banca terza la cui disponibilità è ancora pendente". La cifra 'coincide' con quella che nel 2010 venne sequestrata al conto Ior presso il Credito Artigiano per violazione della normativa antiriciclaggio: stessa posta era evidenziata anche nel Rendiconto del 2012. Sono dunque passati quattro anni e nei quasi 716 milioni di depositi in altri istituti, la cifra è come 'congelata' nella voce "altri depositi".

Piccolo allarme poi per l'outlook finanziario sul 2014: finora l'investimento nei titoli dell'Eurozona è stato profittevole, con una compensazione tra bond delle aree periferiche, il cui valore è salito, e di quelle 'core' dell'Europa, dove invece il rendimento è sceso. Ma "alla scadenza delle obbligazioni - avverte una nota del bilancio - diventerà più difficile trovare rendimenti a un rischio accettabile". Rispetto al bilancio del 2012 risultano, nero su bianco, anche tutti gli emolumenti, e anche quanto incassato effettivamente dagli interessati. Sui top manager in carica fino alla prima metà del 2013, risulta che 694mila euro (su 1 milione complessivo) non sono stati pagati. Al nuovo General Management, in carica nella seconda metà dello scorso anno, sono andati 77.000 euro, meno di un decimo rispetto ai predecessori, mentre l'intero Consiglio di Sovraintendenza (a parte l'ex presidente von Freyberg) avrà 260.000 euro; anche questa cifra risulta non erogata.

I costi per lo staff, a 11,9 milioni di euro, sono aumentati del 4,3% "in seguito a nuove assunzioni" effettuate nel 2013. La ripartizione dei clienti dello Ior vede al primo posto sempre gli ordini religiosi, con oltre la metà degli asset; seguono la Santa Sede e le Nunziature (13%), cardinali vescovi e clero (9%), diocesi (7%), e il resto diviso in altre tipologie di clienti, tra i quali impiegati del Vaticano e istituti di educazione cattolica.

Quello che viene chiarito nel bilancio, che allega anche la "certificazione" di Deloitte, è comunque la 'mission' dell'istituto: "In tempi di grande cambiamento, è di vitale importanza - dice il Prelato, monsignor Battista Ricca - per ricordare lo scopo dello Ior, che è quello di sostenere coloro che faticano a portare a compimento le buone opere realizzate dalla Chiesa cattolica, spesso senza alcun  grazie, giorno dopo giorno, in tutto il mondo. Nel 2013, lo Ior ha lavorato sodo per concentrare il suo lavoro su di loro. Stanno costruendo scuole e ospedali, educano i bambini, aiutano i poveri, sostengono i malati e disperati. E diffondono - sottolinea mons. Ricca, direttore di Santa Marta e soprattutto fedelissimo di Papa Francesco - la parola di Dio".