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MONDO

Bruxelles

Puigdemont e i suoi quattro ex ministri interrogati dal giudice belga

Attesa una decisione sull'arresto, il giudice può anche liberarli su cauzione

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Carles Puigdemont e i suoi quattro ex ministri hanno iniziato a testimoniare davanti al giudice.La convocazione è arrivata dopo che questa mattina l'ex President si è spontaneamente consegnato alla polizia di Bruxelles, che lo ha arrestato e subito rilasciato dietro cauzione.

Dopo l'interrogatorio, il giudice istruttore avrà tempo fino alle 09:17 di domattina per prendere una decisione, ovvero a 24 ore esatte dal momento in cui Puigdemont si è presentato ihn commissariato.

Il giudice ha differenti opzioni
Può decidere di non emettere un mandato di arresto o può spiccarlo, ma alla fine concedere la libertà condizionata, vincolandola a determinate condizioni.
Nell'eventualità in cui decida di emettere il mandato, invece, il caso sarà portato davanti alla 'camera di giudizio preliminare della Corte di primo grado', che entro 15 giorni deve decidere la data dell'arresto, se riterrà che il mandato europeo dovrà essere eseguito.
Se una delle parti coinvolte (gli indiziati o la procura) non dovesse accettare la decisione della 'camera di giudizio preliminare della Corte di primo grado', potrà presentare ricorso alla Corte di Appello, che a sua volta, dovrà decidere entro 15 giorni.
E' possibile un ulteriore livello di ricorso presentando istanza avanti la Corte di Cassazione, sempre nel caso che una delle parti non dovesse concordare con la decisione della Corte di Appello. Anche la Cassazione, tribunale di ultima istanza, dovrà decidere a sua volta entro 15 giorni.

Intanto, la crisi catalana inizia a incrinare il fronte Ue
Prima creata e poi con furbizia esportata a Bruxelles dall'ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont in fuga dalla giustizia spagnola, la crisi catalana sta riuscendo a creare problemi alla stabilità del Belgio e, potenzialmente, a dividere l'Ue. Il vicepremier e ministro dell'Interno belga, Jan Jambon, esponente del partito fiammingo separatista N-Va, ha dichiarato che Madrid "è andata troppo oltre" nel rispondere alla sfida dei 'cugini' indipendentisti catalani, disponendo l'arresto degli 8 rimasti in SPagna e l'arresto dei 5 scappati in Belgio.

Il vice premier belga: "Madrid ha superato i limiti"
Per Jambon - che usa le stesse parole già ripetutamente ascoltate dallo steso Puigdemont - l'Ue non può fare finta di niente e deve intervenire. Jambon ritiene - riferisce la tv Vtm - che la Spagna abbia anteposto la legge nazionale a quelle sovranazionali, che secondo lui anche in questa vicenda interna iberica, hanno valore superiore: "C'è la legge spagnola, ma anche il diritto internazionale e la Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo e altre. E queste sono tutte al di sopra delle leggi di un singolo Stato membro".

"L'Europa cosa aspetta?"
Jambon, esponente di spicco di uno dei tre partiti fiamminghi che tengono in piedi il governo del premier, il francofono Charles Michel, ha chiesto alla comunità internazionale di controllare la Spagna per assicurare che Puigdemont riceva un trattamento legale corretto da Madrid. "Mi sto chiedendo come uno Stato membro dell'Ue possa essere andato così oltre e mi chiedo se l'Europa abbia un'opinione a tale riguardo. Questo sta accadendo in uno Stato europeo in un silenzio assordante. Mi chiedo cosa stia aspettando l'Europa. Se la stessa cosa fosse successa in Polonia e Ungheria penso che ci sarebbe stata una reazione", ha concluso Jambon, mischiando vicende diverse, come il mancato rispetto delle scelte di Bruxelles sulla riallocazione dei migranti dei due Paesi, e le misure contro la magistratura assunte dal governo di Varsavia, che hanno allertato Bruxelles. Peraltro, le parole di Jambon confermano come nei separatisti fiamminghi dell'N-Va il suo punto di vista sia condiviso. Il primo a esprimersi a favore dell'accoglienza di Puigdemont in Belgio fu il viceministro per l'Asilo e la Migrazione, Theo Francken, inizialmente zittito.

Interviene anche l'ex premier belga: "Puigdemont ha sbagliato, ma Rajoy è un franchista"
L'ex primo ministro belga Elio di Rupo (socialista) critica oggi  Puigdemont, ma apostrofa il capo del governo di Madrid
Mariano Rajoy come "franchista". "Puigdemont ha abusato della sua posizione, ma Rajoy si è comportato come un franchista autoritario. Troviamo la strada per una Spagna più federale", ha scritto su Twitter. "Sono contrario alla politica di Puigdemont, ma mi sconvolgerebbe molto se la giustizia belga lo mettesse in prigione", ha commentato, aggiungendo: "Cerchiamo un minimo di dignità, combattiamo per l'indipendenza, ma continuiamo a essere democratici".