MONDO
Mosca
Putin apre agli Usa: "Collaboreremo con qualsiasi presidente venga eletto"
La Russia ha degli interessi in comune con gli Stati Uniti e nonostante "i disaccordi su diversi temi dell'agenda internazionale" è pronta a collaborare con Washington. Lo ha detto il leader del Cremlino, Vladimir Putin, in un intervento televisivo, precisando che Usa e Russia hanno "un'agenda comune"
Mosca è pronta a collaborare con Washington indipendentemente da chi diventerà presidente dopo le elezioni che si terranno l'anno prossimo negli Stati Uniti. Lo ha assicurato il leader del Cremlino, Vladimir Putin, in un'intervista al programma "Vesti v Subbotu", ripresa dalle agenzie di stampa russe. "Lavoreremo con qualsiasi capo di stato americano che eleggeranno gli americani", ha detto il presidente russo, precisando che "noi non cooperiamo con una persona specifica, cooperiamo con il Paese", tra "i più grandi e molto influenti del mondo".
Il leader del Cremlino ha ammesso che ci sono delle difficoltà nelle relazioni bilaterali. "Abbiamo divergenze su una serie di posizioni", ha spiegato, riferendosi a questioni in materia di sicurezza, al ritiro americano dal Trattato anti missili balistici e a differenze su temi dell'agenda internazionale. Allo stesso tempo però, Putin ha affermato che i due Paesi hanno qualcosa che li unisce, "che ci fa lavorare congiuntamente", citando ad esempio la lotta contro il terrorismo e la povertà, così come "gli sforzi comuni volti a rendere l'economia mondiale più democratica ed equilibrata". "Abbiamo un'agenda comune", ha aggiunto il presidente russo.
Un punto dell'agenda è sicuramente quello della crisi ucraina. Putin non esclude che Mosca possa riconoscere le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel sud-est ucraino, ma precisa che la Russia adotterà o meno questa decisione in base alle "circostanze" e che ritiene "controproducente" discuterne in questo momento. Di certo un'eventuale decisione da parte di Israele di fornire armi all'esercito ucraino porterebbe a "un aumento delle vittime" ha detto il leader del Cremlino. Alcuni media israeliani - riporta l'agenzia Interfax - hanno ventilato la possibilità che Israele possa armare Kiev in risposta alla cancellazione da parte di Mosca del divieto di vendita dei missili di difesa antiaerea S-300 all'Iran.
Il leader del Cremlino ha ammesso che ci sono delle difficoltà nelle relazioni bilaterali. "Abbiamo divergenze su una serie di posizioni", ha spiegato, riferendosi a questioni in materia di sicurezza, al ritiro americano dal Trattato anti missili balistici e a differenze su temi dell'agenda internazionale. Allo stesso tempo però, Putin ha affermato che i due Paesi hanno qualcosa che li unisce, "che ci fa lavorare congiuntamente", citando ad esempio la lotta contro il terrorismo e la povertà, così come "gli sforzi comuni volti a rendere l'economia mondiale più democratica ed equilibrata". "Abbiamo un'agenda comune", ha aggiunto il presidente russo.
Un punto dell'agenda è sicuramente quello della crisi ucraina. Putin non esclude che Mosca possa riconoscere le autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel sud-est ucraino, ma precisa che la Russia adotterà o meno questa decisione in base alle "circostanze" e che ritiene "controproducente" discuterne in questo momento. Di certo un'eventuale decisione da parte di Israele di fornire armi all'esercito ucraino porterebbe a "un aumento delle vittime" ha detto il leader del Cremlino. Alcuni media israeliani - riporta l'agenzia Interfax - hanno ventilato la possibilità che Israele possa armare Kiev in risposta alla cancellazione da parte di Mosca del divieto di vendita dei missili di difesa antiaerea S-300 all'Iran.