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MONDO

Crisi ucraina

Putin firma il decreto e riconosce ufficialmente l'indipendenza della Crimea

Nel decreto firmato dal presidente russo si prende atto della "volontà espressa dal popolo di Crimea nel referendum del 16 marzo 2014" e si formalizza che da questo momento la Russia riconosce la penisola come "Stato indipendente e sovrano"

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Vladimir Putin
Mosca (Russia)
Vladimir Putin ha firmato il decreto per il riconoscimento della Crimea come Stato indipendente. A poco meno di 24 ore di distanza dal risultato del referendum con cui la Crimea ha chiesto di tornare alla Russia, il presidente Putin ha formalmente riconosciuto il risultato della consultazione elettorale e fatto anche il passo successivo, quello che prelude, di fatto, all’annessione: ha riconosciuto la Crimea quale stato indipendente.

Nel decreto firmato da Putin si prende atto della "volontà espressa dal popolo del Crimea nel referendum del 16 marzo 2014" e si formalizza che da questo momento la Russia riconosce la penisola come "Stato indipendente e sovrano". Mosca riconosce inoltre "uno statuto speciale" per la città di Sebastopoli, dove si è tenuta una consultazione parallela nell'ambito del processo di secessione dall'Ucraina. Il testo - secondo quanto riporta l'agenzia russa Ria Novosti - non fa per ora menzione a un'annessione della Crimea.
 
Un passaggio, quello della firma al decreto che riconosce l’indipendenza della penisola, che è un’ulteriore accelerazione della crisi e che va nella direzione opposta rispetto alle richieste di dialogo e di mediazione che da più parti, non ultima Kiev, sono arrivate in queste ore.
 
"Faremo di tutto per evitare la guerra e la perdita di vite umane. Faremo di tutto per risolvere il conflitto attraverso mezzi diplomatici”, aveva detto in un discorso trasmesso in televisione il presidente ad interim dell'Ucraina Oleksandr Turchynov. Riconoscendo però che “la minaccia militare al nostro Stato è reale” e ribadendo che “siamo pronti a negoziazioni, ma non ci arrenderemo mai all'annessione della nostra terra".

Il Parlamento di Crimea vota per l'indipendenza
Il Parlamento di Crimea ha votato formalmente per l'indipendenza e ha chiesto l'annessione alla Russia. Secondo quanto riferito dal Parlamento, convocato in seduta straordinaria, 88 dei 95 deputati hanno votato a favore della dichiarazione, nella quale si dice anche che le autorità di Crimea hanno ora il pieno controllo delle istituzioni e delle proprietà della penisola.

Kiev si mobilita: le nostre truppe restano in Crimea
Il presidente ucraino ad interim Oleksandr Turcinov, alla notizia della proclamazione di indipendenza, ha annunciato in Parlamento di aver firmato un decreto per la "mobilitazione parziale" a causa della situazione di crisi in Crimea. I militari ucraini, ha fatto intanto sapere il ministro della Difesa di Kiev, resteranno nella penisola nonostante il referendum.

Intanto, il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Andriy Deshchytsya, ha fatto visita al quatier generale della Nato a Bruxelles, dove ha incontrato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen e ha presentato una lista di richieste di equipaggiamenti tecnici dei quali il suo governo dice di avere bisogno per affrontare la secessione della Crimea e l'incursione delle forze russe nella penisola. Non è chiaro di che tipo di equipaggiamento si tratti. Deshchytsya fa sapere che con Rasmussen ha "discusso della nostra possibile cooperazione nel campo dell'invio di osservatori in Ucraina".

Il Cremlino ha "paura" di un'Ucraina "democratica" ed "europea", ha affermato poi Turcinov. "Il governo russo - ha detto Turcinov - sogna di ricostruire l'impero. Sono in panico per l'esempio dell'Ucraina, dove il popolo ha cacciato un regime totalitario. Il Cremlino ha paura dell'Ucraina democratica, europea e prospera che stiamo costruendo. Questo - ha concluso - è il vero motivo dell'aggressione".