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MONDO

Rossija 24

Putin: non c'entriamo con la crisi dei migranti in Bielorussia

Il presidente russo critica la Polonia per io respingimento dei migranti ammassati al confine. Sul gas: "Lukashenko non mi ha mai chiesto di interrompere le forniture all'Europa"

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Putin, screenshot da Rossiya 24, YouTube
Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko "non mi ha mai chiesto di interrompere la fornitura di gas all'Europa". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante l'intervista con il giornalista Pavel Zarubin trasmessa sul canale televisivo Rossiya 24.

La Russia "non ha niente a che vedere" con la crisi dei migranti al confine fra Bielorussia e Polonia, ha aggiunto Putin. La smentita di Putin si riferisce alle accuse che nel trasporto dei migranti dal Medio Oriente in Bielorussia per spingerli verso i confini dell'Ue siano coinvolte le compagnie aeree russe.

"Voglio che tutti sappiano che noi non abbiamo nulla a che fare con questo - ha detto -  Tutti cercano di buttare qualche responsabilità su di noi in ogni caso. Ma le nostre compagnie aeree non trasportano quelle persone, nessuna delle nostre compagnie lo fa".

Citando il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, Putin ha detto che "la Belavia non fa volare i migranti, e il perno nell'organizzazione del trasporto è nell'Unione Europea".

Il presidente della Russia considera "inumane" le azioni delle guardie di frontiera polacche nei confronti dei migranti che cercano di entrare in Europa dalla frontiera bielorussa.   

"Quando al confine tra la Bielorussia e la Polonia le guardie di frontiera e i militari polacchi picchiano questi migranti, sparano con armi da combattimento sopra le loro teste e accendono sirene e luci di notte nei luoghi dove alloggiano, dove ci sono bambini e donne negli ultimi mesi di gravidanza... Ebbene, questo non è proprio in linea con le idee di umanesimo che sono presumibilmente il fondamento della politica dei nostri vicini occidentali", ha detto Putin nell'intervista.

La presenza di navi Nato nel Mar Nero rappresenta "una sfida seria" per la Russia, che pur non volendo contribuire all'escalation terrà esercitazioni. "Non aggraveremo la situazione nel Mar Nero, ma il ministero della Difesa ha suggerito di fare esercitazioni", ha spiegato. Secondo Putin, oltre alle attività nel Mar Nero, anche quanto accade nel Donbass è un tentativo dell'Occidente "di non lasciare che la Russia si rilassi: e infatti noi non siamo rilassati".