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ECONOMIA

Mercati

Quasi panico sui listini, c’è paura di recessione

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di Paolo Gila
Non è stata una giornata di panico, ma poco c’è mancato. Sono state registrate forti perdite per Piazza Affari e per le tutte le borse europee. Gli operatori hanno letto la decisione della Federal Reserve di non alzare i tassi come un’ammissione che la crescita economica vedrà un rallentamento a livello globale. In alcuni paesi del pianeta, fortemente indebitati in dollari, i segnali di una forte recessione sono già in atto (Brasile anzitutto). A ciò si aggiungano le incertezze asiatiche, la Cina in prima linea, e la persistente debolezza dell’economia russa.
In questo clima anche Wall Street ha aperto in flessione nel pomeriggio, con cali intorno al punto percentuale per il Dow Jones e per il Nasdaq.
Al termine della seduta Milano ha lasciato sul terreno il 2 e mezzo per cento (-2,65%) mentre Parigi e Francoforte hanno ceduto il 3 e mezzo per cento. Debole anche Londra, in calo di circa un punto e mezzo. A Piazza Affari le vendite si sono concentrate sui titoli bancari, ma male sono andate anche le società del lusso e delle esportazioni.
In questa situazione si è verificato un certo risveglio per i titoli di stato, con il rendimento dei btp decennali che è sceso all’1 e 76% dall’1 e 91% di ieri, con lo spread in calo a 110 punti base. Sul versante valutario l’euro è indicato a 1,13 e 75.

Aggiornamento delle ore 17:30