MONDO
La crisi
Quinta notte di proteste in Iran. Ucciso un poliziotto. Auto incendiate nelle strade di Teheran
Trump: "E' tempo di cambiare". Il presidente Rohani risponde al capo della Casa Bianca: "Non ha diritto di simpatizzare con il popolo iraniano". Il Parlamento di Teheran punta il dito su Israele, Usa e Arabia Saudita per le violenze. Ue: rispettare il diritto a manifestare pacificamente

Nove persone sono state uccise nella notte nel corso delle proteste antigovernative in Iran: lo riporta la Tv di Stato del Paese. Ieri la prima vittima tra le forze dell'ordine: un poliziotto è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Najafabad, altri 3 sono rimasti feriti.
Le strade di Teheran si sono nuovamente riempite di manifestanti che scandiscono slogan antigovernativi. Ci sono informazioni di auto date alle fiamme e simili manifestazioni anche in altre zone del Paese. Già oggi la tv di Stato iraniana aveva mostrato immagini di banche private assaltate, vetrine sfondate, automobili rovesciate e incendiate.
13 le vittime da giovedì
Da giovedì scorso, quando sono cominciate le manifestazioni, i morti confermati ufficialmente sono 13. Incerto il numero dei feriti. Centinaia gli arresti tra Teheran e altre città. I dimostranti hanno attaccato e anche bruciato edifici pubblici, centri religiosi, banche, sedi della milizia islamica del regime. Date alle fiamme anche auto della polizia. La protesta è esplosa giovedì a Mashhad, la seconda città del Paese, per poi ampliarsi a livello nazionale.
Bloccati i social network
Le autorità hanno bloccato, anche se "solo temporaneamente", l'accesso ai social network, in particolare Telegram e Instagram, usati dai manifestanti per organizzare le manifestazioni. Ma le misure finora non sono servite a frenare le proteste.
Trump: "Stanno fallendo in tutto, è ora di cambiare"
L'Iran "sta fallendo ad ogni livello", "è tempo di cambiare", scrive Donald Trump in un nuovo tweet sulle proteste in corso in Iran, nel quale torna ad attaccare anche l'accordo nucleare stretto dal suo predecessore Obama con Teheran. "L'Iran - si legge- sta fallendo ad ogni livello malgrado il terribile accordo fatto con l'amministrazione Obama. Il grande popolo iraniano è stato represso per tanti anni. Sono affamati di cibo e libertà. Assieme ai diritti umani la ricchezza dell'Iran viene saccheggiata. E' TEMPO DI CAMBIARE!", scrive il presidente americano.
Rohani a Trump: non ha diritto di simpatizzare con il popolo iraniano
Al capo della Casa Bianca risponde il presidente iraniano Rohani: Donald Trump "non ha il diritto di simpatizzare" con il popolo iraniano. "L'uomo negli Stati Uniti che oggi vuole simpatizzare con il nostro popolo - dice Rohani durante la riunione di governo, in un riferimento al presidente americano che non cita mai per nome - ha dimenticato che pochi mesi fa ha definito la nazione iraniana terrorista. Questa persona, che è contraria alla nazione iraniana dalla punta dei piedi alla cima dei capelli, non ha il diritto di simpatizzare con il popolo iraniano".
Rohani: le critiche sono un'opportunità
"Le critiche e le proteste sono un'opportunità, non una minaccia", dice poi il presidente iraniano in una dichiarazione pubblicata sul sito web della presidenza, a proposito delle manifestazioni di questi giorni contro il governo, di cui ha minimizzato la portata, definendole "niente". "La nazione stessa risponderà a rivoltosi e delinquenti - ha continuato Rohani - La nostra nazione affronterà questa minoranza che urla slogan contro la legge e insulta la santità ed i valori della rivoluzione".
Parlamento Iran punta il dito su Usa, Israele e Arabia Saudita
Il Parlamento iraniano ha accusato Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita di fomentare gli incidenti avvenuti nel corso delle proteste degli ultimi giorni contro la politica economica del governo. Nel corso di una sessione straordinaria convocata per analizzare la situazione nel Paese dopo l'ondata di proteste non autorizzate, il portavoce della commissione per la Sicurezza nazionale e politica estera ha avvertito che "il popolo iraniano non tollererà che un gruppo sconvolga l'ordine pubblico e causi danni agli altri". Il portavoce ha sottolineato che le proteste sono sfociate in incidenti a causa dell'intervento di Usa, Israele e dei loro alleati nella regione, riferendosi all'Arabia Saudita. I parlamentari hanno comunque riconosciuto che c'è' una diminuzione della fiducia della gente davanti all'aumento del costo della vita, per la politica economica e per i casi di corruzione.

Ragazza senza velo diventa simbolo della protesta
E' una ragazza senza il velo che sventola il suo 'hijab' bianco il simbolo della protesta in Iran. La donna, riporta la pagina Facebook My Stealthy Freedom di Masih Alinejad - l'attivista che si batte contro l'obbligo dell''hijab' - partecipava alla campagna 'WhiteWednesdays' ed è stata arrestata. Ma il suo esempio è seguito da altre donne.
Ue: ci aspettiamo rispetto diritto manifestare
"Stiamo seguendo le manifestazioni dei cittadini iraniani degli ultimi giorni. Siamo stati in contatto con le autorità iraniane e ci aspettiamo che il diritto a manifestare pacificamente e la libertà di espressione siano garantiti, come conseguenza delle dichiarazioni pubbliche del presidente Rohani. Continueremo a monitorare gli sviluppi". Lo afferma la portavoce dell'Alto rappresentato per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini.
Alfano: no violenza né da autorità, né da manifestanti
"Stiamo seguendo con grande attenzione le proteste in Iran: sia le rivendicazioni dei manifestanti, sia le parole del Presidente Rohani. Ci attendiamo che siano garantite le pacifiche libertà di
manifestazione e di espressione nel rispetto della legge, senza alcuna violenza da parte delle autorità, né dei dimostranti". Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, è intervenuto sulle violenze che da giovedì sono scoppiate in Iran contro il carovita.
Germania: rispettare il diritto a manifestare pacificamente
Il governo tedesco ha chiesto all'Iran di "rispettare il diritto a manifestare pacificamente" e ha epresso "preoccupazione" per i morti nelle proteste contro il governo del presidente Hassan Rohani. "Sono costernato per lo sviluppo degli eventi in Iran e le notizie di morti", si legge in una nota diffusa dal ministro degli Esteri, Sigmar Gabriel, che chiede di astenersi dalla repressione violenta.
Le strade di Teheran si sono nuovamente riempite di manifestanti che scandiscono slogan antigovernativi. Ci sono informazioni di auto date alle fiamme e simili manifestazioni anche in altre zone del Paese. Già oggi la tv di Stato iraniana aveva mostrato immagini di banche private assaltate, vetrine sfondate, automobili rovesciate e incendiate.
13 le vittime da giovedì
Da giovedì scorso, quando sono cominciate le manifestazioni, i morti confermati ufficialmente sono 13. Incerto il numero dei feriti. Centinaia gli arresti tra Teheran e altre città. I dimostranti hanno attaccato e anche bruciato edifici pubblici, centri religiosi, banche, sedi della milizia islamica del regime. Date alle fiamme anche auto della polizia. La protesta è esplosa giovedì a Mashhad, la seconda città del Paese, per poi ampliarsi a livello nazionale.
Bloccati i social network
Le autorità hanno bloccato, anche se "solo temporaneamente", l'accesso ai social network, in particolare Telegram e Instagram, usati dai manifestanti per organizzare le manifestazioni. Ma le misure finora non sono servite a frenare le proteste.
Trump: "Stanno fallendo in tutto, è ora di cambiare"
L'Iran "sta fallendo ad ogni livello", "è tempo di cambiare", scrive Donald Trump in un nuovo tweet sulle proteste in corso in Iran, nel quale torna ad attaccare anche l'accordo nucleare stretto dal suo predecessore Obama con Teheran. "L'Iran - si legge- sta fallendo ad ogni livello malgrado il terribile accordo fatto con l'amministrazione Obama. Il grande popolo iraniano è stato represso per tanti anni. Sono affamati di cibo e libertà. Assieme ai diritti umani la ricchezza dell'Iran viene saccheggiata. E' TEMPO DI CAMBIARE!", scrive il presidente americano.
Iran is failing at every level despite the terrible deal made with them by the Obama Administration. The great Iranian people have been repressed for many years. They are hungry for food & for freedom. Along with human rights, the wealth of Iran is being looted. TIME FOR CHANGE!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 1 gennaio 2018
Rohani a Trump: non ha diritto di simpatizzare con il popolo iraniano
Al capo della Casa Bianca risponde il presidente iraniano Rohani: Donald Trump "non ha il diritto di simpatizzare" con il popolo iraniano. "L'uomo negli Stati Uniti che oggi vuole simpatizzare con il nostro popolo - dice Rohani durante la riunione di governo, in un riferimento al presidente americano che non cita mai per nome - ha dimenticato che pochi mesi fa ha definito la nazione iraniana terrorista. Questa persona, che è contraria alla nazione iraniana dalla punta dei piedi alla cima dei capelli, non ha il diritto di simpatizzare con il popolo iraniano".
Rohani: le critiche sono un'opportunità
"Le critiche e le proteste sono un'opportunità, non una minaccia", dice poi il presidente iraniano in una dichiarazione pubblicata sul sito web della presidenza, a proposito delle manifestazioni di questi giorni contro il governo, di cui ha minimizzato la portata, definendole "niente". "La nazione stessa risponderà a rivoltosi e delinquenti - ha continuato Rohani - La nostra nazione affronterà questa minoranza che urla slogan contro la legge e insulta la santità ed i valori della rivoluzione".
Parlamento Iran punta il dito su Usa, Israele e Arabia Saudita
Il Parlamento iraniano ha accusato Israele, Stati Uniti e Arabia Saudita di fomentare gli incidenti avvenuti nel corso delle proteste degli ultimi giorni contro la politica economica del governo. Nel corso di una sessione straordinaria convocata per analizzare la situazione nel Paese dopo l'ondata di proteste non autorizzate, il portavoce della commissione per la Sicurezza nazionale e politica estera ha avvertito che "il popolo iraniano non tollererà che un gruppo sconvolga l'ordine pubblico e causi danni agli altri". Il portavoce ha sottolineato che le proteste sono sfociate in incidenti a causa dell'intervento di Usa, Israele e dei loro alleati nella regione, riferendosi all'Arabia Saudita. I parlamentari hanno comunque riconosciuto che c'è' una diminuzione della fiducia della gente davanti all'aumento del costo della vita, per la politica economica e per i casi di corruzione.

Ragazza senza velo diventa simbolo della protesta
E' una ragazza senza il velo che sventola il suo 'hijab' bianco il simbolo della protesta in Iran. La donna, riporta la pagina Facebook My Stealthy Freedom di Masih Alinejad - l'attivista che si batte contro l'obbligo dell''hijab' - partecipava alla campagna 'WhiteWednesdays' ed è stata arrestata. Ma il suo esempio è seguito da altre donne.
Ue: ci aspettiamo rispetto diritto manifestare
"Stiamo seguendo le manifestazioni dei cittadini iraniani degli ultimi giorni. Siamo stati in contatto con le autorità iraniane e ci aspettiamo che il diritto a manifestare pacificamente e la libertà di espressione siano garantiti, come conseguenza delle dichiarazioni pubbliche del presidente Rohani. Continueremo a monitorare gli sviluppi". Lo afferma la portavoce dell'Alto rappresentato per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini.
Alfano: no violenza né da autorità, né da manifestanti
"Stiamo seguendo con grande attenzione le proteste in Iran: sia le rivendicazioni dei manifestanti, sia le parole del Presidente Rohani. Ci attendiamo che siano garantite le pacifiche libertà di
manifestazione e di espressione nel rispetto della legge, senza alcuna violenza da parte delle autorità, né dei dimostranti". Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, è intervenuto sulle violenze che da giovedì sono scoppiate in Iran contro il carovita.
Germania: rispettare il diritto a manifestare pacificamente
Il governo tedesco ha chiesto all'Iran di "rispettare il diritto a manifestare pacificamente" e ha epresso "preoccupazione" per i morti nelle proteste contro il governo del presidente Hassan Rohani. "Sono costernato per lo sviluppo degli eventi in Iran e le notizie di morti", si legge in una nota diffusa dal ministro degli Esteri, Sigmar Gabriel, che chiede di astenersi dalla repressione violenta.