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POLITICA

La corsa al Colle

Quirinale, Renzi a Bersani: "Decidiamo insieme". Fassina contro il premier: "Affossò lui Prodi"

L'ex vice ministro dell'Economia imputa al premier di essere stato il "regista" nel 2013 dei 101 franchi tiratori che negarono i propri voti a Romano Prodi

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Il primo voto per il Qurinale è in programma giovedì 29 gennaio alle 15. A quell'appuntamento il premier Matteo Renzi vuole arrivare con il Pd compatto. Per questo, pur definendo "assurda la fronda" della minoranza dem sull'Italicum al Senato, tende la mano a Pierluigi Bersani e dice: "Il nome del Quirinale lo voglio e lo devo concordare con la minoranza. Per me il metodo non cambia, anche dopo lo scontro sull'Italicum". Apertura, ma con paletti ben definiti, come spiega quest'altra frase che avrebbe pronunciato il premier: "Quelli della minoranza pensano di spingermi a indicare per il Colle uno di loro. Ma non hanno capito niente, se pensano di usare questa tattica con me si sbagliano". 
La vicenda Italicum con la fronda guidata da Gotor e l'emendamento Esposito non votato dalla minoranza pesa ancora. L'ex segretario dem Pierluigi Bersani precisa però di ritenerla una "partita distinta" da  quella del Quirinale. E proprio sul Colle, il partito tornerà a confrontarsi, forse anche con un vertice tra Renzi e Bersani. 

Fassina contro Renzi: "Lui, dietro i 101"
"Dietro i 101 c'era Matteo Renzi". L'ex vice ministro dell'Economia ed esponente della minoranza Pd Stefano Fassina punta il dito contro il premier. Fu lui - secondo Fassina - ad "armare i 101 franchi tiratori che affossarono la candidatura di Romano Prodi nel 2013". L'ex segretario dem Pierluigi Bersani minimizza e considera l'affondo di Fassina "una sua opinione". "Non perdiamo tempo" dice l'esponente della segretaria Pd Ernesto Carbone. Dal mondo più vicino al premier si ricorda come - due anni fa - i parlamentari vicini a Renzi fossero "una cinquantina".