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POLITICA

Quirinale, Salvini: "Se Draghi si candidasse, avrebbe il nostro sostegno"

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"Siamo a metà maggio e ho testa e cuore al ritorno al lavoro di milioni di italiani. Febbraio è lontano, non abbiamo candidati nostri e il Quirinale non dovrebbe avere candidati di parte. Mi limito a ricordare che se il presidente Draghi ritenesse di proporsi ovviamente avrebbe il nostro convinto sostegno, però da qui a febbraio manca tanto tempo e quindi...". Lo ha detto Matteo Salvini, nel corso del consueto punto stampa nei pressi del Senato, commentando le dichiarazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ribadito l'intenzione di "riposare" al termine del suo mandato, chiudendo nuovamente la porta a una ricandidatura.

"A differenza del Pd, che ha almeno dieci candidati di partito come presidente della Repubblica, noi aspettiamo il tempo dovuto e se Draghi ritenesse di fare quella scelta avrebbe il nostro convinto sostegno", ha aggiunto il segretario della Lega. 

 "Ringrazio il presidente del Copasir, ha messo a disposizione il suo mandato chiedendo a tutti i componenti di dimettersi e ripartire da zero. Già oggi pomeriggio, se tutti i partiti fossero d'accordo, gli uomini della Lega sarebbero pronti a dimettersi per rifondare daccapo questo organismo. Alcuni invece chiedono le dimissioni del prossimo, ma non vogliono dimettersi loro". Così Matteo Salvini parlando coi cronisti fuori il Senato.

"Avrà sempre più senso per la Lega stare al governo perché le riforme che ci chiedono gli italiani saranno in futuro sfide epocali. Diamo il nostro contributo, spero Pd e M5s facciano uguale. Siamo orgogliosamente parte di questo governo e lo saremo fino alla fine". Così Matteo Salvini.

 "Se non si trova bene in maggioranza esca Letta, non capisco perché ogni giorno che il buon Dio manda in terra Letta debba dire a me e alla Lega che cosa dobbiamo o vogliamo fare. Sulla giustizia noi abbiamo le idee chiare, che combaciano in gran parte con quelle del ministro Cartabia, e se il Parlamento rallentasse perché il Pd e 5 stelle invece difendono la casta, una casta che si dimostra sempre meno credibile, ci saranno i cittadini che avranno l'opportunità dal primo luglio in poi di firmare cinque referendum, per accelerare e aiutare la riforma della giustizia". Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, conversando con i cronisti nel consueto punto stampa nei pressi del Senato.

"Fisco giustizia e pubblica amministrazione sono tre riforme in cui crediamo e su cui vogliamo accelerare", ha aggiunto Salvini, che recentemente si era detto scettico, in una intervista, sulle possibilità del governo Draghi di varare delle riforme di questa portata. Quanto all'ipotesi che sulla giustizia in particolare la Lega possa mettere sul piatto la minaccia di uscire dalla maggioranza, il leader leghista ha tagliato corto: "No, assolutamente, è Letta che secondo me si trova male in questa maggioranza ma vive male anche lui, poveretto, perché uno che ogni giorno passa il tempo a insultare il prossimo deve avere una vita poco soddisfacente, mi spiace, probabilmente stava più comodo a Parigi, era più pagato a Parigi, mi spiace ma non gliel'ha ordinato il dottore di venire a Roma".