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POLITICA

Intervista a "Porta a Porta"

Quirinale, il ministro Boschi: "Il Pd sceglierà un nome e poi lo sottoporrà agli altri"

L'esponente del Partito Democratico illustra il metodo che sarà seguito per trovare il candidato alla Presidenza della Repubblica. Al momento, dice, sul tema "non c'è nessun accordo con Forza Italia"

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Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi (Lapresse)
Roma
"Il Partito democratico sceglierà un nome al proprio interno che poi presenterà agli altri". Secondo il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, è questo il metodo che verrà seguito nella selezione del candidato alla Presidenza della Repubblica quando verrà il momento. Quanto all’inserimento del tema del Quirinale nel Patto del Nazareno, è categorica:  “Non c'è nessun accordo ad oggi con Forza Italia a riguardo”.

"Se non troveremo un accordo con Fi, lo faremo con altri partiti" 
Intervistata a “Porta a Porta”, Maria Elena Boschi sottolinea che comunque "non ne stiamo parlando”. “È  troppo presto – precisa - perché non sappiamo quando saremo chiamati a scegliere il successore di Giorgio Napolitano, che è un grandissimo presidente che ancora svolge con grande passione il suo ruolo". In ogni caso, non chiude a possibili accordi con il partito di Silvio Berlusconi: "Sulle riforme abbiamo voluto coinvolgere le opposizioni per non farle a colpi di maggioranza. Sul Presidente della Repubblica se ci saranno le condizioni per un accordo con Forza Italia lo faremo, altrimenti faremo un accordo con altre forze politiche presenti in Parlamento, io non mi preoccupo di questo".

"Non tiriamo Prodi per la giacchetta"
A proposito della possibile candidatura di Romano Prodi, Maria Elena Boschi è cauta. "Io Prodi l'ho votato ma credo non sia giusto tirarlo per la giacchetta, visto che è lui il primo a non volere essere chiamato in causa anche per come è stato trattato l'ultima volta - spiega - Quella figuraccia lì non la ripeteremo. In questo Parlamento con una leadership forte del Pd non la ripeteremo".

La legge elettorale
Per quanto riguarda la legge elettorale, dice, "noi facciamo una legge elettorale nuova che è l'Italicum, che pensiamo venga approvata in primavera. C'è l'ipotesi che l'entrata in vigore avvenga nel 2016 alla fine delle riforme istituzionali, che hanno tempi più lunghi. Io sono dell'idea che convenga aspettare la nuova legge elettorale perché non si voterà fino al 2018". Prima di allora, precisa, "non c'è l'esigenza di avere una legge elettorale di passaggio anche perché c'è la sentenza della Corte Costituzionale che è auto-applicativa".

"Marino deve andare avanti"
Sulla vicenda di Mafia Capitale, il ministro delle Riforme appoggia il sindaco di Roma. "Secondo me Marino deve andare avanti – afferma - Le indagini al momento riguardano un altro sindaco di Roma, che si chiama Alemanno. Deve andare avanti e fare il suo lavoro nel modo migliore".