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POLITICA

Verso l'elezione del Presidente della Repubblica

Quirinale, tensioni nel Pd: Fassina attacca. Boldrini: "Le Camere non si limitino a ratificare"

L'esponente del Pd annuncia che il caso delle Primarie in Liguria e l'addio di Cofferati peseranno sulle votazioni per il nuovo Capo dello Stato. Alfano auspica l'elezione di un esponente di Centrodestra

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Il palazza del Quirinale (Lapresse)
Roma
A una decina di giorni dalla prima votazione per eleggere il successore di Giorgio Napolitano, la corsa al Quirinale resta apertissima. All’interno del Pd le polemiche sulle Primarie in Liguria agitano la minoranza e Stefano Fassina annuncia che la vicenda “peserà” anche per quanto riguarda la scelta del Presidente della Repubblica. La presidente della Camera, Laura Boldrini, vorrebbe un’ampia discussione e auspica che il Parlamento non sia “un’assemblea di ratifica”. Da Ncd, intanto, Angelino Alfano chiede che il nuovo Capo dello Stato sia un esponente del Centrodestra.
 
Tensioni nel Pd, minoranza all’attacco
All’interno del Partito Democratico la minoranza è in fibrillazione. In un’intervista a RaiNews24, Stefano Fassina si schiera dalla parte di Sergio Cofferati, che ha lasciato il Pd dopo la sconfitta alle Primarie liguri. Una vicenda – attacca – che "certamente non aiuta a costruire un clima positivo" per l'elezione del Presidente della Repubblica. "Il modo sbrigativo, offensivo per la dignità di Cofferati con cui la sua scelta è stata trattata, pesa notevolmente sul Quirinale", dice. Non solo: per Fassina pesa anche "la vicenda del decreto fiscale che potrebbe premiare Silvio Berlusconi, capo dell'opposizione. Siamo di fronte a un conflitto di interessi enorme - aggiunge - L'unico caso al mondo nel quale il capo dell'opposizione è potenzialmente oggetto di un intervento del governo nel momento in cui partecipa alla scrittura della Costituzione, della legge elettorale e dell'elezione del presidente della Repubblica".
 
Le richieste di Fassina

Secondo Fassina, con "l'aiuto attivo della direzione e dei gruppi parlamentari Pd, bisogna individuare innanzitutto i criteri della scelta, prima del nome”. “Noi – prosegue - abbiamo indicato tre criteri: autorevolezza, autonomia dall'esecutivo e capacità di unire. Fino alla fine dobbiamo cercare di far convergere tutte le forze politiche”.
 
Boldrini: “Il Parlamento non sia solo assemblea di ratifica”
Un ampio coinvolgimento di tutti i partiti è anche l’auspicio di Laura Boldrini. Secondo la presidente della Camera, intervistata da RaiNews24, "è giusto che tutti i parlamentari e i delegati regionali vengano coinvolti in questa discussione: il Parlamento non può essere solo un'assemblea di ratifica"."Ritengo importante – prosegue - coinvolgere il più possibile i parlamentari, che ci sia un dibattito all'interno dei gruppi e che sia aperto il più possibile. Spero che non ci sia bisogno dell’elmetto, ma siamo pronti per qualsiasi evenienza”.
 
I “suggerimenti” di Alfano
Nel dibattito sul nome da candidare al Colle intanto si inserisce anche il Nuovo Centrodestra. Il leader di Ncd Angelino Alfano lancia messaggi a Matteo Renzi: "Non abbiamo da imporre nomi, sarebbe velleitario e presuntuoso da parte nostra. Chiediamo piuttosto al Partito Democratico di non sottoporre agli alleati delle scelte nate da un congresso interno". Alfano ricorda al premier che le riforme di questa legislatura sono possibili grazie al suo partito e all’appoggio “esterno” di Forza Italia, dunque al Quirinale “starebbe bene un uomo del Centrodestra”. Alfano ricorda anche che negli ultimi vent’anni l’area moderata non è mai stata rappresentata al Colle. Anche se la coalizione di cui ha sempre fatto parte ha vinto le elezioni per tre volte nella Seconda Repubblica, l’elezione del Presidente non è mai capitata durante una legislatura a maggioranza di Centrodestra. Da qui dunque un appello chiaro al premier perché riconosca il ruolo dei moderati nella trasformazione del Paese.