ITALIA
Ragazzo tetraplegico morto, madre fermata non risponde al gip
La donna era stata fermata ieri con l'accusa di abbandono di minore aggravato nell'ambito della morte sospetta del figlio quattordicenne paraplegico avvenuta diversi giorni fa

Si è avvalsa della facoltà di non rispondere Irina, la donna romena di 45 anni fermata ieri dai carabinieri a Grammichele con l'accusa di abbandono di minore aggravato nell'ambito della morte sospetta del figlio quattordicenne paraplegico avvenuta diversi giorni fa.
Difesa dall'avvocato Andrea Scollo, che da ieri si trova in isolamento fiduciario all'interno della sezione femminile del carcere di piazza Lanza, secondo un rigido protocollo Covid, ha deciso su indicazione del legale di non rispondere alle domande del giudice delle indagini preliminari Giuseppe Tigano, presente anche il pubblico ministero del tribunale di Caltagirone Samuela Maria Lo Martire che ha deciso per il fermo di indiziato di delitto della donna.
Il provvedimento era scaturito dall'interrogatorio di Irina: ai carabinieri che avevano scoperto il corpo senza vita del figlio con un grave handicap, aveva fornito una versione dei fatti discordante dalla realtà, cadendo più volte in contraddizione.
Sono state poi le risultanze del medico legale Rosario Polito che ha scoperto delle vistose scottature sul corpo esanime del ragazzino a ipotizzare delle responsabilità della donna a tal punto da far scattare il fermo della romena. Una donna che in passato era stata già denunciata per lo stesso reato - abbandono di minore - in concorso con il marito deceduto anni fa.
E' attesa per le prossime ore la decisione del gip se confermare il fermo e tramutarlo in arresto e l'eventuale emissione di ordinanza cautelare.
Difesa dall'avvocato Andrea Scollo, che da ieri si trova in isolamento fiduciario all'interno della sezione femminile del carcere di piazza Lanza, secondo un rigido protocollo Covid, ha deciso su indicazione del legale di non rispondere alle domande del giudice delle indagini preliminari Giuseppe Tigano, presente anche il pubblico ministero del tribunale di Caltagirone Samuela Maria Lo Martire che ha deciso per il fermo di indiziato di delitto della donna.
Il provvedimento era scaturito dall'interrogatorio di Irina: ai carabinieri che avevano scoperto il corpo senza vita del figlio con un grave handicap, aveva fornito una versione dei fatti discordante dalla realtà, cadendo più volte in contraddizione.
Sono state poi le risultanze del medico legale Rosario Polito che ha scoperto delle vistose scottature sul corpo esanime del ragazzino a ipotizzare delle responsabilità della donna a tal punto da far scattare il fermo della romena. Una donna che in passato era stata già denunciata per lo stesso reato - abbandono di minore - in concorso con il marito deceduto anni fa.
E' attesa per le prossime ore la decisione del gip se confermare il fermo e tramutarlo in arresto e l'eventuale emissione di ordinanza cautelare.