ITALIA
Presentata la campagna della Tgr "l'Italia della legalità"
Gubitosi: vorrei redazioni 'più agguerrite' sul tema della legalità

Al direttore generale della Rai Luigi Gubitosi non dispiacerebbe avere "una maggiore 'aggressività' delle redazioni" sul tema della legalità, ovvero su come viene analizzato questo argomento e su viene data informazione sulla trasparenza e sulla lotta alla corruzione. E questo "perché è importante che la Rai faccia conoscere ciò che non funziona, svolgendo quindi un'azione di denuncia".
Gubitosi lo ha detto nel corso della conferenza stampa in Rai di presentazione della campagna 'Tgr: l'Italia della legalità' che, proposta dalla Testata giornalistica regionale del servizio pubblico, partirà lunedì 16 e si svilupperà per un'intera settimana in un viaggio nella trasparenza e nella lotta alla corruzione.
Alla conferenza stampa erano presenti anche il presidente dell'Autorità nazionale contro la corruzione, Raffaele Cantone,, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Renato Cafiero De Raho, il presidente dell'associazione antiracket e antiusura 'Addiopizzo', Daniele Marannano, oltre al direttore della Tgr, Vincenzo Morgante.
Gubitosi ha sottolineato che su questo fronte devono essere tre i punti fermi dell'attività Rai: sensibilizzazione; denuncia e incoraggiamento. La sensibilizzazione per creare sempre più interesse e consenso intorno all'azione contro il malaffare e l'illegalità; l'azione di denuncia perché il servizio pubblico deve distinguersi in questo, e l'incoraggiamento perché "si può mostrare che ci sono alternative all'illegalità, specie in regioni dove la criminalità è più radicata". Per il dg di viale Mazzini "la Rai deve svolgere un'azione incisiva in questo senso". A sua volta il direttore della Tgr, Morgante, ha sottolineato che per la redazione "è un impegno prioritario il racconto della legalità".
Nella narrazione saranno impegnate 24 redazioni, perché alle tradizionali si sommano anche quelle in lingua tedesca, slovena e ladina, ben 800 giornalisti coinvolti per veicolare il messaggio del servizio pubblico sfruttando questo 'unicum' rappresentato anche dalla presenza capillare sul territorio nazionale. "Per definizione - ha aggiunto Morgante - il servizio pubblico è 'terzo' (nel significato di neutralità, ndr) ma sulla legalità non possiamo tenerci fuori, non può esserci terzietà".
Tantissimi i contributi arrivati dai cittadini, "l'opera di selezione del materiale è stata difficile. Racconteremo la legalità nelle opere pubbliche come l'Expo, la ricostruzione dell'Aquila, gli appalti in Sardegna, il coraggio di denunciare, parleremo della web radio anticamorra in Campania, delle associazioni antipizzo, della lotta alle infiltrazioni mafiose al nord, dei beni confiscati alla criminalità e riutilizzati in una chiave di sola legalità". Quello che si annuncia "è un grosso impegno dell'azienda e della testata sul versante dell'informazione e della collaborazione attraverso un racconto dettagliato della lotta alle mafie e alla corruzione", ha concluso Morgante.
Gubitosi lo ha detto nel corso della conferenza stampa in Rai di presentazione della campagna 'Tgr: l'Italia della legalità' che, proposta dalla Testata giornalistica regionale del servizio pubblico, partirà lunedì 16 e si svilupperà per un'intera settimana in un viaggio nella trasparenza e nella lotta alla corruzione.
Alla conferenza stampa erano presenti anche il presidente dell'Autorità nazionale contro la corruzione, Raffaele Cantone,, il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Renato Cafiero De Raho, il presidente dell'associazione antiracket e antiusura 'Addiopizzo', Daniele Marannano, oltre al direttore della Tgr, Vincenzo Morgante.
Gubitosi ha sottolineato che su questo fronte devono essere tre i punti fermi dell'attività Rai: sensibilizzazione; denuncia e incoraggiamento. La sensibilizzazione per creare sempre più interesse e consenso intorno all'azione contro il malaffare e l'illegalità; l'azione di denuncia perché il servizio pubblico deve distinguersi in questo, e l'incoraggiamento perché "si può mostrare che ci sono alternative all'illegalità, specie in regioni dove la criminalità è più radicata". Per il dg di viale Mazzini "la Rai deve svolgere un'azione incisiva in questo senso". A sua volta il direttore della Tgr, Morgante, ha sottolineato che per la redazione "è un impegno prioritario il racconto della legalità".
Nella narrazione saranno impegnate 24 redazioni, perché alle tradizionali si sommano anche quelle in lingua tedesca, slovena e ladina, ben 800 giornalisti coinvolti per veicolare il messaggio del servizio pubblico sfruttando questo 'unicum' rappresentato anche dalla presenza capillare sul territorio nazionale. "Per definizione - ha aggiunto Morgante - il servizio pubblico è 'terzo' (nel significato di neutralità, ndr) ma sulla legalità non possiamo tenerci fuori, non può esserci terzietà".
Tantissimi i contributi arrivati dai cittadini, "l'opera di selezione del materiale è stata difficile. Racconteremo la legalità nelle opere pubbliche come l'Expo, la ricostruzione dell'Aquila, gli appalti in Sardegna, il coraggio di denunciare, parleremo della web radio anticamorra in Campania, delle associazioni antipizzo, della lotta alle infiltrazioni mafiose al nord, dei beni confiscati alla criminalità e riutilizzati in una chiave di sola legalità". Quello che si annuncia "è un grosso impegno dell'azienda e della testata sul versante dell'informazione e della collaborazione attraverso un racconto dettagliato della lotta alle mafie e alla corruzione", ha concluso Morgante.