Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Rai-appello-del-Pd-a-Fi-e-Fdi-Foa-non-e-di-garanzia-non-votatelo-68c7faa6-dfb3-45bd-a421-6a904fa2405a.html | rainews/live/ | true
POLITICA

La polemica

Rai, appello del Pd a Fi e Fdi: "Foa non è di garanzia, non votatelo"

Anche LeU chiede a Forza Italia di non votare il candidato indicato ieri dal governo. Foa: riportare la Rai al vecchio splendore

Condividi
Michele Anzaldi
Appello del democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, agli altri componenti dei partiti di opposizione, Forza Italia e Fratelli d'Italia, a respingere la nomina di Marcello Foa in Vigilanza. "Il pluralismo e l'autonomia dell'informazione del servizio pubblico sono a rischio", scrive Anzaldi in una nota. "La nomina a consigliere e presidente Rai di Marcello Foa, un fedelissimo di Salvini e un tifoso del governo Lega-M5s, rappresenterebbe un grave vulnus democratico e una violazione di legge, che prevede per il servizio pubblico un presidente di garanzia". "Per questo lancio un appello ai commissari di tutti i partiti di opposizione in commissione di Vigilanza Rai: col vostro voto in commissione possiamo ristabilire il rispetto della legge, bocciando la nomina", prosegue.

"Per essere effettiva, infatti, la nomina - aggiunge - di Foa deve ricevere il via libera dei due terzi della commissione. Significa riceve 27 voti sui 40 totali. M5s e Lega dispongono di 21 voti, quindi Foa diventerà presidente solo se anche una parte dell'opposizione lo voterà. Ma come può un commissario di opposizione votare per un candidato che non rispetta il requisito fondamentale per la sua nomina, ovvero essere un profilo di garanzia? Se qualcuno nei partiti di minoranza pensasse che votando il candidato della Lega potrebbe così tentare di influire nella salvaguardia del pluralismo nell'informazione sbaglierebbe".

"Solo con un presidente di garanzia il CdA potrà realmente vigilare sul pluralismo dell'informazione, lo dicono i numeri. Se la maggioranza tentasse un blitz sui telegiornali, il voto decisivo del presidente potrà impedirlo. Se, però, il presidente è organico alla maggioranza, l'opposizione non avrà strumenti in consiglio per difendere l'informazione. A quel punto Salvini e Di Maio avranno mano libera". "Su Foa, peraltro, pende un vizio - prosegue Anzaldi - di incompatibilità per il suo incarico nella MediaTi Holding della Svizzera italiana: quando il Cdm lo ha nominato, era ancora formalmente in carica, non basta un post su Facebook per dimettersi".

Martina: Lega e M5s calpestano Vigilanza, opposizioni reagiscano
"Sulla Rai la lottizzazione gialloverde sta calpestando anche il ruolo della Vigilanza. Tutte le opposizioni devono reagire a questa forzatura". Lo scrive su Twitter il segretario del Partito democratico, Maurizio Martina.

LeU: Fi non voti Foa presidente
"Forza Italia non voti in Commissione di Vigilanza Rai Marcello Foa Presidente della Rai". Lo scrive in una nota il capogruppo di Leu alla Camera, Federico Fornaro, componente della Commissione Vigilanza. "Un voto favorevole - aggiunge Fornaro - rappresenterebbe un clamoroso regalo
alla destra sovranista e populista, a meno che Forza Italia non voglia definitivamente arrendersi e consegnarsi a Salvini". "La legge assegna un compito fondamentale alla Commissione di Vigilanza Rai nella individuazione di un Presidente della Rai di equilibrio e garanzia e non palesemente di parte: l'esatto contrario del profilo di Marcello Foa. Mercoledì prossimo questo compito la Commissione di Vigilanza Rai può e deve esercitarlo fino in fondo", conclude Fornaro.

Di Maio: Foa ha schiena dritta, sovranità è una bella parola 
"Marcello Foa è un giornalista con la schiena dritta che ha sempre fatto il suo mestiere con grande onestà intellettuale e dimostrando totale indipendenza. Eppure oggi Pd e Forza Italia lo accusano di sovranismo. Ma di che parliamo? 'Sovranità' è una parola presente nell'articolo 1 della Costituzione. È una bella parola che sta tornando di moda anche grazie a persone come Foa". Così su Fb Luigi Di Maio difende la nomina del giornalista Macello Foa come nuovo presidente Rai dalle critiche dell'opposizione.

"Quelli del Pd poi sono gli stessi che avevano messo a capo della Rai una del Bilderberg: Monica Maggioni, che è attualmente presidente della Trilateral italiana. E ora vogliono opporsi a un giornalista totalmente libero che è pronto a fare gli interessi esclusivi della Rai e degli italiani? Sarebbe clamoroso. #FoaPresidenteRai!", conclude il vicepremier e leader del M5S.

Sul tema Trilateral, arriva la replica di Anzaldi: "Di Maio parla di Trilateral? Proprio lui che la incontrava di nascosto? Tutti ricordano il suo pranzo con i capi italiani della Trilateral, tenuto segreto finché non è stato rivelato dalla stampa. Oggi parla anche di Bilderberg ma in cinque anni in cui hanno presieduto la Vigilanza non hanno mai sollevato la questione. #senzavergogna", scrive su Facebook.

Gelmini: su Foa riflessione, ma ora il nostro voto è no 
Sul nome di Marcello Foa per la presidenza della Rai, ''Forza Italia farà un'attenta riflessione, ma al momento il nostro voto è 'no'". Lo dice la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini, annunciando un "dialogo con tutte le altre forze politiche per individuare una figura terza, di garanzia".

Giro: da Di Maio polpetta avvelenata a Foa
"La dichiarazione del vice premier Di Maio a sostegno di Marcello Foa è talmente improvvida, la classica polpetta avvelenata servita  per affossarne la nomina a presidente della Rai. Un presidente designato di garanzia la cui nomina alla guida della Rai dipende anche dal voto delle opposizioni di Forza Italia e Pd non viene aiutato da un vicepremier che deride questi due partiti". Lo dichiara Francesco Giro senatore di FI.

Mulè: da maggioranza metodo sbagliato
"Il metodo utilizzato dal governo ci ha sorpreso trattandosi di individuare e proporre una figura di garanzia qual è il presidente della Rai. Per una figura del genere e per la maggioranza che
richiede, i due terzi e dunque non solo i voti della maggioranza, era necessario una verifica preliminare". Lo ha detto Giorgio Mulé, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, ai microfoni di 'TgCom24'. "Il governo - ha proseguito - ha inteso invece sottoporre alla Vigilanza un candidato che per le posizioni espresse e i giudizi anche su importanti figure istituzionali come il presidente della Repubblica  ha incontrato immediatamente il 'no' di Pd e Leu. Nessuno pensa che esista una figura che raccolga il 100 per cento dei consensi, ma il momento dell'informazione che viviamo pretendeva la più ampia condivisione. Il nome di Foa non la avrà ed è una certezza e questo contraddice lo spirito della nomina". Quanto a FI "abbiamo tempo fino a mercoledì per verificare se è possibile ritrovare questa condivisione - ha sottolineato Mulè -. Lo stiamo facendo e continueremo a farlo."

La difesa di Foa
Marcello Foa, da parte sua, prova a difendersi: "Ho sempre ammesso di essere soprattutto un giornalista, di avere questa meravigliosa professione nel sangue, e d'ora in poi questa mia passione verrà esercitata ancora di più, ma per permettere ai colleghi della Rai di lavorare nel migliore dei modi", dice in un'intervista che il Corriere del Ticino ha pubblicato oggi. E sostiene: "L'obiettivo è rinnovare l'azienda e riportarla al vecchio splendore".