ECONOMIA
Viale Mazzini
Rai: primo ok del CdA al contratto di servizio, il nodo risorse
Semestrale in rosso, 2017 in pareggio. Solidarietà a Maggioni

La missione di servizio pubblico estesa anche al multimediale, la diffusione del segnale al 100% della popolazione, il sostegno alla produzione indipendente, un canale tutto in lingua inglese e uno dedicato alle istituzioni, una più ampia tutela delle minoranze linguistiche, lo stop alla pubblicità in tutti i canali per bambini.
Sono alcuni degli impegni contenuti nello schema del nuovo Contratto di servizio, che definisce in una trentina di pagine gli obblighi della tv pubblica per ben cinque anni, approvato oggi dal CdA della Rai con le astensioni dei consiglieri Giancarlo Mazzuca e Franco Siddi.
Il nodo, emerso dal dibattito in consiglio e peraltro già sottolineato dalla presidente Monica Maggioni in Vigilanza, resta quello delle risorse, e quindi della compatibilità economica dei nuovi obblighi: servono finanziamenti certi almeno per i prossimi tre anni. Tanto più alla luce dei conti del semestre - approvati oggi dal CdA - che chiude in rosso, soprattutto a causa della contrazione dei ricavi da canone per 35,4 milioni (-3,8%), in conseguenza del calo da 100 a 90 euro, nonché della riduzione (dal 67% al 50%) della quota di extragettito a favore dell'azienda. Il gruppo chiude così i primi sei mesi dell'anno con una perdita di 2,2 milioni, anche se viene confermata la previsione di un sostanziale pareggio per il 2017, in linea con le ipotesi di budget.
Sul futuro pesano, tra l'altro, l'incertezza sull'ammontare del canone e i nuovi oneri previsti dal recente decreto Franceschini che aggiorna le quote di programmazione e di investimento nelle opere europee: il provvedimento (che attende l'ok definitivo entro dicembre) prevede che la Rai passi da almeno il 15% dei ricavi complessivi annui al 18,5% dal 2019 e al 20% dal 2020 (il 5% a regime per le opere italiane). Quanto alla questione della neutralità tecnologica, che impegna Viale Mazzini a offrire le sue trasmissioni su tutte le piattaforme, quindi anche sulla pay tv (leggi Sky), le negoziazioni - precisa il testo - dovranno avvenire a condizioni 'eque e non discriminatorie'. La Rai, dunque, potrà pretendere un corrispettivo.
Lo schema di Contratto, elaborato con il ministero dello Sviluppo economico, sarà ora sottoposto alla commissione di Vigilanza per acquisirne entro 30 giorni il parere, obbligatorio ma non vincolante: a quel punto si riaprirà il confronto con il Mise, poi il testo tornerà in CdA per la definitiva approvazione. Si punta all'entrata in vigore con il nuovo anno. Nella riunione di oggi, il consiglio ha espresso anche "all'unanimità la sua solidarietà alla presidente Monica Maggioni ribadendo che il suo operato è sempre stato in linea con il mandato editoriale e i principi dell'azienda di servizio pubblico". Una presa di posizione netta, all'indomani del blitz della Guardia di finanza a Viale Mazzini, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma - contro ignoti - su presunti illeciti compiuti dal 2013 al 2015.
Orfeo: Contratto servizio approvato in tempi previsti
"Sono orgoglioso per l'approvazione nei tempi previsti della bozza del Contratto di servizio: un risultato raggiunto grazie alla professionalità delle nostre direzioni aziendali". Così il Direttore generale Rai Mario Orfeo ha commentato l'approvazione in Cda dello schema del nuovo Contratto di servizio. "Rai - ha continuato il Dg - diventa capofila nel passaggio che porterà sempre più lo strumento digitale al centro della nostra vita. Daremo vita a un canale in lingua inglese e al canale istituzionale e vareremo il nuovo piano news. Maggiori servizi per le persone con disabilità e per le minoranze linguistiche. Il tutto con la garanzia di risorse triennali certe. Siamo fieri - ha concluso Orfeo - di contribuire in modo rilevante alla alfabetizzazione digitale del Paese e a comunicare agli italiani i benefici di questo passaggio storico".
Sono alcuni degli impegni contenuti nello schema del nuovo Contratto di servizio, che definisce in una trentina di pagine gli obblighi della tv pubblica per ben cinque anni, approvato oggi dal CdA della Rai con le astensioni dei consiglieri Giancarlo Mazzuca e Franco Siddi.
Il nodo, emerso dal dibattito in consiglio e peraltro già sottolineato dalla presidente Monica Maggioni in Vigilanza, resta quello delle risorse, e quindi della compatibilità economica dei nuovi obblighi: servono finanziamenti certi almeno per i prossimi tre anni. Tanto più alla luce dei conti del semestre - approvati oggi dal CdA - che chiude in rosso, soprattutto a causa della contrazione dei ricavi da canone per 35,4 milioni (-3,8%), in conseguenza del calo da 100 a 90 euro, nonché della riduzione (dal 67% al 50%) della quota di extragettito a favore dell'azienda. Il gruppo chiude così i primi sei mesi dell'anno con una perdita di 2,2 milioni, anche se viene confermata la previsione di un sostanziale pareggio per il 2017, in linea con le ipotesi di budget.
Sul futuro pesano, tra l'altro, l'incertezza sull'ammontare del canone e i nuovi oneri previsti dal recente decreto Franceschini che aggiorna le quote di programmazione e di investimento nelle opere europee: il provvedimento (che attende l'ok definitivo entro dicembre) prevede che la Rai passi da almeno il 15% dei ricavi complessivi annui al 18,5% dal 2019 e al 20% dal 2020 (il 5% a regime per le opere italiane). Quanto alla questione della neutralità tecnologica, che impegna Viale Mazzini a offrire le sue trasmissioni su tutte le piattaforme, quindi anche sulla pay tv (leggi Sky), le negoziazioni - precisa il testo - dovranno avvenire a condizioni 'eque e non discriminatorie'. La Rai, dunque, potrà pretendere un corrispettivo.
Lo schema di Contratto, elaborato con il ministero dello Sviluppo economico, sarà ora sottoposto alla commissione di Vigilanza per acquisirne entro 30 giorni il parere, obbligatorio ma non vincolante: a quel punto si riaprirà il confronto con il Mise, poi il testo tornerà in CdA per la definitiva approvazione. Si punta all'entrata in vigore con il nuovo anno. Nella riunione di oggi, il consiglio ha espresso anche "all'unanimità la sua solidarietà alla presidente Monica Maggioni ribadendo che il suo operato è sempre stato in linea con il mandato editoriale e i principi dell'azienda di servizio pubblico". Una presa di posizione netta, all'indomani del blitz della Guardia di finanza a Viale Mazzini, nell'ambito dell'inchiesta della procura di Roma - contro ignoti - su presunti illeciti compiuti dal 2013 al 2015.
Orfeo: Contratto servizio approvato in tempi previsti
"Sono orgoglioso per l'approvazione nei tempi previsti della bozza del Contratto di servizio: un risultato raggiunto grazie alla professionalità delle nostre direzioni aziendali". Così il Direttore generale Rai Mario Orfeo ha commentato l'approvazione in Cda dello schema del nuovo Contratto di servizio. "Rai - ha continuato il Dg - diventa capofila nel passaggio che porterà sempre più lo strumento digitale al centro della nostra vita. Daremo vita a un canale in lingua inglese e al canale istituzionale e vareremo il nuovo piano news. Maggiori servizi per le persone con disabilità e per le minoranze linguistiche. Il tutto con la garanzia di risorse triennali certe. Siamo fieri - ha concluso Orfeo - di contribuire in modo rilevante alla alfabetizzazione digitale del Paese e a comunicare agli italiani i benefici di questo passaggio storico".