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USA2020

Verso le presidenziali

Usa 2020, monito dei democratici: stop al voto per posta

I dirigenti del partito temono che le schede non arrivino in tempo

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A meno di una settimana dal voto, i dem cambiano tattica insistendo sul voto anticipato di persona ma invitando ad evitare quello per posta per il rischio che le schede non siano consegnate entro i termini fissati dai vari stati.

Un appello lanciato dai dirigenti del partito in particolare negli stati in bilico, quelli che possono decidere le elezioni. in base ai sondaggi e al numero di richieste, sono molti di più i democratici a votare per corrispondenza e questo rende il partito più vulnerabile alla sconfitta se le schede non arrivano in tempo.

La mossa è stata suggerita anche da una recente sentenza della corte suprema, che ha bocciato la decisione di una corte statale del Wisconsin - uno dei 'battleground state - di estendere la validità del voto postale sino a sei giorni dopo l'Election day. 

Una sentenza che rischia di essere un precedente anche nelle battaglie legali riguardanti altri stati, come la Pennsylvania e il North Carolina, due stati in bilico dove i tribunali hanno esteso la validità del voto per corrispondenza rispettivamente a tre e nove giorni dopo l'Election day.

I dem sono preoccupati  dalla motivazione data da uno dei giudici della corte suprema, Brett Kavanaugh (un conservatore nominato da Donald Trump), secondo cui spetta ai parlamenti statali definire le regole per le elezioni presidenziali e le corti federali sono legittimate ad intervenire per garantire che i tribunali statali non riscrivano le leggi elettorali statali.

Una motivazione che si rifà all'opinione dell'ex capo della corte suprema William Rehnquist nella sentenza sulla controversia in Florida tra George w. Bush e Al Gore, vinta dal primo. Nel 2000 Rehnquist scrisse  che la Equal protection clause proibiva il riconteggio manuale ordinato dalla Corte suprema della Florida in quanto non basato su un criterio valido per la verifica delle schede.