USA2020
Usa 2020
Sondaggio in Germania: se Trump si presentasse alle elezioni non raccoglierebbe più del 10% dei voti
Questo dicono i numeri diffusi dalla prestigiosa Fondazione Bertelsmann. Una pura esercitazione statistica che però fotografa abbastanza bene il "mood" che attraversa la Germania nei confronti della leadership americana.
Da Berlino l'analisi del corrispondente della Rai
Se Donald Trump si presentasse alle elezioni in Germania raccoglierebbe non più del 10% dei voti. Mentre prendendo in considerazione solo gli elettori della conservatrice Cdu, partito di Angela Merkel, il verdetto finale sarebbe di 71 a 7 a favore dello sfidante democratico Joe Biden. Pure esercitazioni statistiche, ma il sondaggio della prestigiosa Fondazione Bertelsmann fotografa abbastanza bene il "mood" che attraversa la Germania nei confronti della leadership americana e che tocca probabilmente il livello più basso dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Tradizionalmente i tedeschi, qualunque fosse il loro orientamento politico, hanno sempre guardato con sospetto a personaggi considerati troppo ricchi per fare politica in maniera disinteressata. Che poi il più fedele alleato degli Stati Uniti in Europa, sia durante che dopo la guerra fredda, venisse improvvisamente minacciato di sanzioni economiche con tentativi di ingerenze pesanti da parte degli ambasciatori Usa che si sono succeduti a Berlino, ha progressivamente allontanato il favore anche di ambienti politico-economici da sempre vicini al Partito Repubblicano.
Ciò non significa disinteresse per la campagna elettorale americana al contrario.
Nelle sei settimane precedenti il 28 ottobre, giorno nel quale il Governo ha varato nuove e restrittive misure anticovid, l'attenzione delle prime pagine dei principali quotidiani tedeschi è stata quasi sempre monopolizzata non dalle notizie sulla pandemia, bensì dalla politica americana e dalla campagna elettorale in corso. Naturalmente reportage dagli Stati Uniti, editoriali di esperti di economia, sociologia, politologia si sono premurati di spiegare le ragioni del successo di Trump tra l'elettorato americano. Ma anche gli organi di stampa più conservatori, pur cercando di mantenere equilibrio di giudizio, hanno in sostanza dipinto una rielezione di Trump come un pericolo per la Germania e per l'Europa.
Ultima notazione per Angela Merkel. Barack Obama, al termine del suo mandato, l'aveva investita del ruolo di baluardo della democrazia. La cancelliera ha evitato il muro contro muro fine a se stesso, non si è ritagliata la parte dell'antagonista, senza però mai tirarsi indietro quando si è trattato di difendere, come nel caso del gasdotto 'North Stream 2', gli interessi della Germania o di scegliere l'alleanza con la Francia per difendere gli interessi europei. Per la Germania gli Stati Uniti restano il primo partner commerciale. Finora Angela Merkel è riuscita a farlo essere non un handicap, ma un punto di forza.
VAI ALLO SPECIALE #RAIUSA24
Tradizionalmente i tedeschi, qualunque fosse il loro orientamento politico, hanno sempre guardato con sospetto a personaggi considerati troppo ricchi per fare politica in maniera disinteressata. Che poi il più fedele alleato degli Stati Uniti in Europa, sia durante che dopo la guerra fredda, venisse improvvisamente minacciato di sanzioni economiche con tentativi di ingerenze pesanti da parte degli ambasciatori Usa che si sono succeduti a Berlino, ha progressivamente allontanato il favore anche di ambienti politico-economici da sempre vicini al Partito Repubblicano.
Ciò non significa disinteresse per la campagna elettorale americana al contrario.
Nelle sei settimane precedenti il 28 ottobre, giorno nel quale il Governo ha varato nuove e restrittive misure anticovid, l'attenzione delle prime pagine dei principali quotidiani tedeschi è stata quasi sempre monopolizzata non dalle notizie sulla pandemia, bensì dalla politica americana e dalla campagna elettorale in corso. Naturalmente reportage dagli Stati Uniti, editoriali di esperti di economia, sociologia, politologia si sono premurati di spiegare le ragioni del successo di Trump tra l'elettorato americano. Ma anche gli organi di stampa più conservatori, pur cercando di mantenere equilibrio di giudizio, hanno in sostanza dipinto una rielezione di Trump come un pericolo per la Germania e per l'Europa.
Ultima notazione per Angela Merkel. Barack Obama, al termine del suo mandato, l'aveva investita del ruolo di baluardo della democrazia. La cancelliera ha evitato il muro contro muro fine a se stesso, non si è ritagliata la parte dell'antagonista, senza però mai tirarsi indietro quando si è trattato di difendere, come nel caso del gasdotto 'North Stream 2', gli interessi della Germania o di scegliere l'alleanza con la Francia per difendere gli interessi europei. Per la Germania gli Stati Uniti restano il primo partner commerciale. Finora Angela Merkel è riuscita a farlo essere non un handicap, ma un punto di forza.
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