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USA2020

La corsa alla Casa Bianca

Biden: "Nessuno provi a sovvertire il voto popolare". "Vinceremo questa gara"

Sempre più vicina la vittoria: Biden andrebbe ben oltre i 270 delegati necessari a vincere la competizione elettorale. Trump deciso alla battaglia legale. ​Commissione elettorale: non ci sono prove di frodi

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"Happy Saturday, accadrà oggi": cosi il numero due della campagna elettorale di Joe Biden, sembra anticipare che l'ex presidente potrebbe oggi ricevere l'investitura ufficiale per la Casa Bianca. In effetti i nuovi dati dalla Pennsylvania, potrebbero dare un'importante indicazione: l'allungo dell'ex vicepresidente potrebbe spingere il vantaggio di Biden a superare lo 0,5%, azzerando quindi la necessità di un riconteggio obbligatorio delle schede e dunque preparando il terreno all'assegnazione definitiva dello Stato e della Casa Bianca. Nella contea di Allegheny, un'area prevalentemente democratica che include Pittsburgh, le schede per posta che vengono scrutinate in queste ore, hanno sostenuto in maniera schiacciante Biden. 

Stamane il presidente Donald Trump è tornato all'attacco e ha denunciato la mancanza di "trasparenza" durante lo spoglio dei voti in alcuni Stati in bilico, sostenendo che "illegalmente" non è stato permesso di osservare lo scrutinio di centinaia di migliaia di voti.

Ciò ha cambiato "il risultato delle elezioni in numerosi Stati, tra cui la Pennsylvania, che tutti pensavano fossero stati vinti facilmente la notte delle elezioni" per poi "vedere sparire un enorme vantaggio, senza che nessuno potesse osservare per lunghi intervalli di tempo quanto accaduto", ha scritto Trump in una serie di tweet.

In quelle ore, ha aggiunto il presidente, non c'è stata "trasparenza" in quanto le porte degli edifici dove si contavano i voti sono state bloccate e le finestre coperte con cartoni spessi così da impedire agli osservatori di vedere. "All'interno sono accadute cose brutte, grandi cambiamenti hanno avuto luogo", ha aggiunto.

Commissione elettorale: non ci sono prove di frodi
Non ci sono prove di frodi" nelle elezioni presidenziali americane. Lo ha assicurato alla 'Cnn' Ellen Weintraub, uno dei commissari della Commissione elettorale federale, secondo cui "nessuna delle denunce ha allegato alcuna prova di frode".

"Ci sono stati pochissimi reclami su come si sono svolte queste elezioni", ha detto Weintraub. "Rare denunce motivate, lasciatemi metterla in questo modo. Non ci sono prove di alcun tipo di frodi elettorali né prove di voti illegali espressi", ha aggiunto.

Biden: "Nessuno provi a sovvertire la volontà popolare"
Quella trascorsa è stata  la notte in cui in molti attendevano il discorso con cui Joe Biden si sarebbe riconosciuto vincitore delle elezioni. Non è stato così. Il discorso, del probabilissimo futuro presidente degli Stati Uniti, è stato inusualmente breve, ma ricco di contenuti politicamente pesanti.

Innanzitutto ha parlato ai sostenitori di Trump: "State calmi - ha detto loro - io sarò presidente di tutti ma questa è la nostra democrazia e non accetteremo che venga sovvertita". Poi ha rassicurato i suoi elettori: "Siamo già al lavoro, non ci lasceremo trascinare nelle polemiche e mi è chiaro che oltre a Covid ed economia, tra le nostre priorità c'è anche il cambiamento climatico".

Infine ha parlato ai funzionari e ai giudici che dovranno decidere sui ricorsi presentati dal presidente Trump: "Il popolo ha parlato, i 5 milioni di voti in più che ho ricevuto richiedono rispetto, la nostra proposta politica è quella scelta dagli americani".

Il candidato dem Biden stamane ha detto: "A livello nazionale abbiamo ricevuto 74 milioni di voti e stanno ancora crescendo. È il ticket presidenziale più votato della storia". "Non abbiamo ancora una dichiarazione finale di vittoria ma i numeri dicono una cosa chiara: vinceremo questa gara"

Intanto un giudice ultraconservatore della Corte Suprema, Samuel Alito, alcune ore prima aveva imposto alla Pennsylvania di tenere separate e contare separatamente le schede elettorali arrivate dopo il 3 novembre. Una mossa senza effetti pratici, la Pennsylvania già lo faceva, ma che di fatto strizza l'occhio alle richieste di Trump. 

Trump non intende concedere la vittoria
Donald Trump non ha intenzione di riconoscere la vittoria alle presidenziali Joe Biden, anche se dovesse perdere in Stati come la Georgia o la Pennsylvania. Lo riferisce la Cnn, facendo riferimento ad alcune conversazioni che il magnate avrebbe avuto con alcuni membri del suo staff, tra cui il capo dello staff Mark Meadows.

McConnell prova a rassicurare: transizione pacifica
Il repubblicano di massimo grado, Mitch McConnell, ha dichiarato che la transizione del potere sarà sicuramente pacifica, se il democratico Joe Biden vincerà le elezioni presidenziali. "Certamente", ha risposto il leader della maggioranza Gop al Senato rispondendo alle domande dei giornalisti del Kentucky, per cui è senatore. "Dal 1972 abbiamo avuto un trasferimento pacifico del potere, ogni quattro anni siamo passati a una nuova amministrazione", ha detto. 

I suoi commenti seguono tuttavia messaggi contrastanti del presidente Trump, che inizialmente si è rifiutato di impegnarsi in un simile passaggio di consegne, più di recente ha detto che avrebbe sostenuto una transizione graduale. Dal 3 novembre, poi, ha ripetutamente accusato i democratici di aver tentato di "rubare" le elezioni, senza fornire prove, e ha promesso di contestare il conteggio dei voti negli Stati chiave.

L'agenzia federale CISA: "Accuse di brogli infondate"
Ma dai watch-dog federali arrivano segnali negativi per le velleità del Presidente in carica. La Cybersecurity and Infrastructure Agency (Cisa), che si occupa di monitorare il voto, ha respinto le accuse di frode elettorali avanzate da Donald Trump, senza menzionare espressamente il presidente, finora risultate infondate. Gli uffici elettorali locali dispongono di misure di rilevamento che "rendono estremamente difficile commettere frodi attraverso schede contraffatte", ha riferito la CISA.

Lo stato dei numeri
Dopo la Georgia, Joe Biden ha compiuto il sorpasso anche in Pennsylvania che porta in dote 20 seggi elettorali. Il candidato democratico, che mercoledì in Pennsylvania era in ritardo di oltre 600mila voti, ora è avanti di quasi 30 mila voti (49,6% contro il 49,1% di Trump) quando lo scrutinio dei voti è al 98%. Anche in questo caso, come si è verificato in tutti gli altri stati, il candidato democratico è il maggiore beneficiario dei voti inviati per posta e che sono stati conteggiati per ultimi dopo quelli espressi di persona il giorno delle elezioni.

Dei 270 voti necessari per ottenere la vittoria, Biden ne ha già conquistati 264 (253 secondo valutazioni più prudenti), mentre Trump è fermo a 214. Joe Biden è davanti al presidente Trump anche in Georgia (16 seggi), 49,4% - 49,3% con scrutinio al 99%.  Via via che procede lo spoglio il vantaggio si è rafforzato, con Biden che incassa 7.248  voti in più del presidente.

Grazie alla popolosa comunità afroamericana che si è mobilitata, si è annullata la distanza tra i due, distanza che giovedì era di 18mila.

In Georgia si profila un riconteggio dei voti perché il margine tra i due sfidanti per la presidenza è ridotto. Lo ha detto il segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger durante una conferenza stampa ad Atlanta.

Gli altri stati in bilico
In North Carolina (15 seggi) il presidente uscente è in vantaggio 50% a 48,6% sul candidato democratico, quando si è arrivati al 95% dello scrutinio. Joe Biden è dato attualmente in vantaggio in Nevada (6 seggi) con un distacco del 49,8% contro il 48,0% di Trump (92% scrutinato). In Arizona (11 seggi) il candidato democratico è in testa per 50% contro il 48,6% di Trump e scrutinio al 93%.