MONDO
Il governo iracheno ne ha ordinato la chiusura
Rainews24 aderisce all'appello a sostegno della tv curda Rudaw

Rainews24 aderisce all'appello a sostegno della rete di informazione curda Rudaw, dopo che il 28 ottobre scorso il governo iracheno ne ha ordinato la chiusura.
Il decreto della Commissione per i media del governo di Baghdad afferma che Rudaw deve essere chiusa in quanto la licenza a operare non è stata rilasciata dalla Commissione governativa e diffonde alcuni programmi ''che incitano alla violenza e all'odio e colpiscono la pace sociale e la sicurezza''.
L'emittente curda spiega che ''Rudaw Media Network ha ottenuto la licenza dal ministero della Cultura del governo regionale del Kurdistan che fa parte del governo federale dell'Iraq e opera in base a quanto previsto dalla Costituzione irachena''. Inoltre annuncia che ritiene ''il governo iracheno responsabile della sicurezza degli impiegati di Rudaw e considera la decisione illegale, ovvero un'intimidazione a Rudaw e alla libertà di stampa in Iraq''.
Rudaw, quindi, ''chiede alla Commissione di revocare questa decisione illegale e di togliere il bando imposto a Rudaw a Baghdad, Kirkuk, Khanaqin, Makhmour, Shingal e Tuz Khurmatu. Chiediamo al ministero degli Interni dell'Iraq di proteggere lo staff Rudaw di fronte alle intimidazioni e all'atmosfera ostile che si è creata. Chiediamo al primo ministro Haider al-Abadi, a tutte le istituzioni dello Stato iracheno, ai partiti e alle fazioni del Parlamento di esprimere la loro preoccupazione rispetto a questo veto illegale e a lavorare perché sia revocato''.
Chi vuole partecipare alla campagna può inviare una mail all'indirizzo rudaw.editors@gmail.com con questo testo (o un altro): Dear Rudaw journalists and workers, I support your freedom and safety, and I ask that the order to close Rudaw is withdrawn by Iraqi government.
Il decreto della Commissione per i media del governo di Baghdad afferma che Rudaw deve essere chiusa in quanto la licenza a operare non è stata rilasciata dalla Commissione governativa e diffonde alcuni programmi ''che incitano alla violenza e all'odio e colpiscono la pace sociale e la sicurezza''.
L'emittente curda spiega che ''Rudaw Media Network ha ottenuto la licenza dal ministero della Cultura del governo regionale del Kurdistan che fa parte del governo federale dell'Iraq e opera in base a quanto previsto dalla Costituzione irachena''. Inoltre annuncia che ritiene ''il governo iracheno responsabile della sicurezza degli impiegati di Rudaw e considera la decisione illegale, ovvero un'intimidazione a Rudaw e alla libertà di stampa in Iraq''.
Rudaw, quindi, ''chiede alla Commissione di revocare questa decisione illegale e di togliere il bando imposto a Rudaw a Baghdad, Kirkuk, Khanaqin, Makhmour, Shingal e Tuz Khurmatu. Chiediamo al ministero degli Interni dell'Iraq di proteggere lo staff Rudaw di fronte alle intimidazioni e all'atmosfera ostile che si è creata. Chiediamo al primo ministro Haider al-Abadi, a tutte le istituzioni dello Stato iracheno, ai partiti e alle fazioni del Parlamento di esprimere la loro preoccupazione rispetto a questo veto illegale e a lavorare perché sia revocato''.
Chi vuole partecipare alla campagna può inviare una mail all'indirizzo rudaw.editors@gmail.com con questo testo (o un altro): Dear Rudaw journalists and workers, I support your freedom and safety, and I ask that the order to close Rudaw is withdrawn by Iraqi government.