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MONDO

Terrore in Tunisia, Francia, Kuwait e Somalia

Ramadan di sangue, 38 morti. L'Isis rivendica la strage in Tunisia, il governo chiude 80 moschee

Assalto a colpi di kalashnikov ieri a un resort vicino ad Hammamet, raffiche sui turisti in spiaggia. Ucciso uno degli attentatori, altri fermati. Il commando sarebbe arrivato dal mare. Le vittime di nazionalità britannica, tedesca, belga e francese

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Lo Stato islamico ha rivendicato l'attentato di ieri alla spiaggia di Sousse, in Tunisia, in cui hanno perso la vita 38 persone, tra cui molti turisti. In un comunicato diffuso da jihadisti su Twitter si spiega che "un soldato del califfato ha potuto raggiungere l'obiettivo", uccidendo circa 40 persone "per la maggior parte di Stati dell'alleanza crociata che combatte lo Stato del Califfato".
 
La rivendicazione
Nella nota pubblicata dai jihadisti dell'Isis si spiega che l'attacco ha colpito "tane della fornicazione, del vizio e dell'apostasia" e questo "malgrado le misure" di sicurezza "rafforzate attorno a queste tane".

Attentati anche in Francia, Kuwait e in Somalia
E mentre in Tunisia è stata una strage di turisti il venerdì di Ramadan è stato segnato anche da attentati in Francia, in una fabbrica vicino a Lione, in Kuwait dove si contano 27 morti per la strage di una moschea sciita e pure in Somalia, qui un kamikaze al-Shabab si è lanciato contro una base militare uccidendo 30 persone.  
 
Chiuse 80 moschee in Tunisia
In Tunisia si adottano già le prime contromisure. Le autorità locali, dopo l'attacco, hanno deciso di chiudere circa 80 moschee accusate di incitamento alla violenza. Le moschee, che operano al di fuori del controllo dello Stato, stanno diffondendo "veleno" e saranno chiuse entro una settimana, ha annunciato il governo.
 
Strage di turisti, uccisi almeno 15 britannici
Nella tarda mattinata di ieri,  alcuni uomini armati di kalashnikov nascosti dagli ombrelloni, sono sbarcati sulla spiaggia di due hotel, uno di questi l'Imperial Marhaba: Il bilancio è di 39 vittime - tra cui almeno 15 britannici e altri stranieri di nazionalità tedesca, francese e belga - e 39 feriti di cui 4 in gravi condizioni. Contemporaneamente sono stati sentiti colpi d’arma da fuoco in una delle hall. Uno dei terroristi - Seifeddine Rezgui, studente 23enne residente di Qayrawan, città santa a 60 km da Sousse, incensurato - è rimasto ucciso, un altro è stato fermato nei pressi dell’autostrada. Intanto, centinaia di turisti stranieri sono stati accompagnati in autobus all'aeroporto di Enfidha, a metà strada tra Tunisi e Sousse, per potere lasciare il Paese. Tredici voli sono stati organizzati nella notte con destinazione Londra, Manchester, Amsterdam, Bruxelles e San Pietroburgo.
 
L'attentatore
Secondo le autorità locali, il presunto autore dell'attentato si chiama Seifeddine Rezgui, giovane tunisino nato nel 1992, originario di Gaafour ma studente a Kairouan. Era sconosciuto ai servizi di sicurezza locali. "È entrato dalla spiaggia, vestito come uno che avrebbe voluto fare il bagno. Aveva un ombrellone per nascondere le armi. Arrivato sul posto, ha usato le sue armi", ha spiegato il segretario di Stato per la Sicurezza Rafik Chelly.
 
A marzo l'attacco al Bardo
Il ministro del Turismo Selma Elloumi Rekik ha riconosciuto che l'attacco di ieri è stato "un duro colpo per la Tunisia". Dopo l'attacco al museo Bardo di Tunisi dello scorso mese di marzo, il settore strategico del turismo tunisino ha registrato un calo del 25,7% su base annua di turisti. Il settore rappresenta circa il 7% del Prodotto interno lordo della Tunisia.