POLITICA
Il caso
Ramy: "Se ringraziano Salvini è grazie a me". Di Maio: Cittadinanza subito, senza girarci intorno"
Il caso del tredicenne egiziano che con la sua telefonata ha sventato l'attacco al bus di San Donato milanese ancora al centro del dibattito tra le forze politiche. A Salvini che dice che la legge non si cambia replica via Facebook l'altro vicepremier: "Diamo la cittadinanza a quel bambino. C'è già una legge che lo consente, non dobbiamo inventarcela. Facciamolo e basta"

Resta accesa la polemica sullo Ius Soli e in particolare sull'opportunità di concedere la cittadinanza a Ramy Shehata, il tredicenne egiziano che con la sua telefonata ha sventato l'attacco al bus di San Donato milanese.
Ramy: "Se ringaziano Salvini è grazie a me"
"Voglio diventare italiano, sono nato qua. Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me", ha detto oggi il ragazzo. Sulla cittadinanza "Salvini all'inizio ha detto sì, poi no. Di Maio vuole darmela, quindi mi fido Di Maio", ha aggiunto.
Salvini: "La legge non si cambia"
Salvini però non arretra. "Non vedo l'ora che tanti ragazzini compiano 18 anni per fare parte della nostra meravigliosa comunita'. La cittadinanza arriva alla fine di un percorso, e' una cosa seria: si puo' dare per motivi eccezionali, io stesso ne ho firmate per motivi eccezionali. Pero' la legge e' questa e non si tocca, quindi non si capisce la necessita' di fare scorciatoie", ha detto oggi il leader della Lega. "Ramy? Conto di incontrarlo a telecamere spente".
"Ramy? È come fosse mio figlio"
Il centrosinistra infatti rilancia la battaglia sullo ius soli, data la possibilita' che il ragazzino possa ottenere la cittadinanza italiana in virtu' di meriti eccezionali. Tra i cronisti anche un inviato delle Iene, che incalza Salvini sul presunto bullismo ai danni dello studente regalano al leader della Lega una spilla recante la scritta 'Io sono un bullo', in riferimento all'uscita del vicepremier in cui chiedeva a Rami di essere eletto. "Ma lei non sa che cosa dico a mia figlia di sei anni, dico anche di peggio", replica il ministro. "Ma Ramy non e' sua figlia", risponde l'inviato della trasmissione Tv. "È come se lo fosse", torna sull'argomento Salvini.
Di Maio: "Diamo cittadinanza a Ramy senza girarci intorno"
Sul tema interviene anche il vice-premier Luigi Di Maio, su Facebook: "Su Ramy confido in una rapida risoluzione per quanto riguarda la cittadinanza per meriti speciali. Quel bambino di origini egiziane ha compiuto un gesto straordinario. Durante l'assalto a San Donato Milanese ha avuto il coraggio di chiamare i Carabinieri e salvare così la sua vita e quella dei suoi compagni".
"Come sapete - aggiunge Di Maio - nei giorni scorsi ho scritto anche ai ministeri competenti per fare in modo che la sua pratica arrivi presto al Consiglio dei Ministri. Mi aspetto che accada. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è d'accordo". Continua il vice-premier: "Non stiamo a girarci troppo intorno. Diamo la cittadinanza a quel bambino. C'è già una legge che lo consente, non dobbiamo inventarcela. Facciamolo e basta. Come ho già detto, questo è un Paese che vale molto di più della semplice indignazione: dimostriamolo. Iniziamo a guardare avanti. Facciamolo. Senza perderci in facili strumentalizzazioni".
Ramy: "Se ringaziano Salvini è grazie a me"
"Voglio diventare italiano, sono nato qua. Volevo vedere cosa sarebbe successo a Salvini se tutti fossero morti. Tutti sarebbero andati contro di lui. Se tutti lo ringraziano è grazie a me", ha detto oggi il ragazzo. Sulla cittadinanza "Salvini all'inizio ha detto sì, poi no. Di Maio vuole darmela, quindi mi fido Di Maio", ha aggiunto.
Salvini: "La legge non si cambia"
Salvini però non arretra. "Non vedo l'ora che tanti ragazzini compiano 18 anni per fare parte della nostra meravigliosa comunita'. La cittadinanza arriva alla fine di un percorso, e' una cosa seria: si puo' dare per motivi eccezionali, io stesso ne ho firmate per motivi eccezionali. Pero' la legge e' questa e non si tocca, quindi non si capisce la necessita' di fare scorciatoie", ha detto oggi il leader della Lega. "Ramy? Conto di incontrarlo a telecamere spente".
"Ramy? È come fosse mio figlio"
Il centrosinistra infatti rilancia la battaglia sullo ius soli, data la possibilita' che il ragazzino possa ottenere la cittadinanza italiana in virtu' di meriti eccezionali. Tra i cronisti anche un inviato delle Iene, che incalza Salvini sul presunto bullismo ai danni dello studente regalano al leader della Lega una spilla recante la scritta 'Io sono un bullo', in riferimento all'uscita del vicepremier in cui chiedeva a Rami di essere eletto. "Ma lei non sa che cosa dico a mia figlia di sei anni, dico anche di peggio", replica il ministro. "Ma Ramy non e' sua figlia", risponde l'inviato della trasmissione Tv. "È come se lo fosse", torna sull'argomento Salvini.
Di Maio: "Diamo cittadinanza a Ramy senza girarci intorno"
Sul tema interviene anche il vice-premier Luigi Di Maio, su Facebook: "Su Ramy confido in una rapida risoluzione per quanto riguarda la cittadinanza per meriti speciali. Quel bambino di origini egiziane ha compiuto un gesto straordinario. Durante l'assalto a San Donato Milanese ha avuto il coraggio di chiamare i Carabinieri e salvare così la sua vita e quella dei suoi compagni".
"Come sapete - aggiunge Di Maio - nei giorni scorsi ho scritto anche ai ministeri competenti per fare in modo che la sua pratica arrivi presto al Consiglio dei Ministri. Mi aspetto che accada. Anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è d'accordo". Continua il vice-premier: "Non stiamo a girarci troppo intorno. Diamo la cittadinanza a quel bambino. C'è già una legge che lo consente, non dobbiamo inventarcela. Facciamolo e basta. Come ho già detto, questo è un Paese che vale molto di più della semplice indignazione: dimostriamolo. Iniziamo a guardare avanti. Facciamolo. Senza perderci in facili strumentalizzazioni".