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Parla l'allenatore dei giallorossi

Ranieri: "Terminata la stagione finirà il mio lavoro a Roma. Con la Juve voglio reazione d'orgoglio"

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Né Conte né Ranieri. La panchinadella Roma il prossimo anno non sarà occupata dal tecnico di San Saba che, a 48 ore dalla sfida con la Juventus, esclude la sua permanenza a Trigoria. "Restare? Io sono venuto alla Roma perché mi hanno chiamato ed essendo tifoso giallorosso sono venuto con tutto il mio entusiasmo e la mia buona volontà. Finito questo, finisce il mio lavoro" le parole di Ranieri, che poi fa una battuta sul mancato accordo con Conte: "Avevo detto che lo andavo a prendere all'aeroporto? Ora lo deve andare a prendere qualcun altro".

"Lo sapevo dal momento in cui ho firmato, sapevo di essere venuto in un momento di bisogno della mia squadra del cuore. Per cui finisce il campionato e finisce il mio lavoro" aggiunge Ranieri, sponsorizzando poi la panchina giallorossa: "Mi sento di promuovere la Roma, è un bene inestimabile ed è logico che mi sento di promuovere la mia squadra del cuore". Parole che però fanno il paio anche con una sorta di 'avvertimento': "Per la Roma è vitale lo stadio di proprietà, dopodiché potrà cominciare la rincorsa alla Juventus, senza lo stadio avrà grosse difficoltà".

"Come si batte domenica la Juventus? È un bel quesito, innanzitutto dobbiamo essere determinati e concentrati. Sappiamo benissimo che abbiamo perso una buona chance a Genova, ma ora dobbiamo far vedere ai nostri tifosi una reazione d'orgoglio". Così il tecnico della Roma in vista dell'impegno di domenica sera all'Olimpico contro i bianconeri. La squadra giallorossa è ancora in corsa per un piazzamento in zona Champions League ma è obbligata ad evitare ulteriori passi falsi. "Siamo ancora lì e non dobbiamo lasciare nulla di intentato, ci sono tre partite a disposizione- conclude Ranieri -. La cosa più importante è non avere nessun rammarico, diamo il massimo e poi tireremo le somme".