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I dati

Rapporto Turismo del WEF: Italia tra le principali mete. Ma inefficienze e burocrazia la frenano

 Secondo il Travel & Tourism Competitiveness Index del World Economic Forum nel nostro paese "la priorita' del settore e' sprofondata (75esimo posto, giu' di 10 posizioni), per via dello scarso impegno del governo e di una debole strategia di marketing" scrivono gli esperti. In forte ascesa le mete asiatiche

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Italia meta da sogno del turismo mondiale, ferma pero' all'ottavo posto tra le 'top destination' dei viaggiatori, dopo Spagna, Francia e Germania, che avanzano, e Giappone, Gran Bretagna e Usa che si impongono.    

E' quanto emerge dall'ultimo rapporto del World Economic Forum, 'Travel & Tourism Competitiveness Report', che disegna un Paese dall"eccezionale' patrimonio culturale (5 posto), dalle straordinarie risorse naturali (12esimo posto) e dalle ottime infrastrutture (11esimo), ma afflitto da un male incurabile: un'aristocratica indolenza che da' per scontata una supremazia che potrebbe perdere.  

 "La priorita' del settore e' sprofondata (75esimo posto, giu' di 10 posizioni), per via dello scarso impegno del governo e di una debole strategia di marketing" scrivono gli esperti.

A contribuire alla scarsa spinta di competitivita' del settore i timori legati alla sicurezza e al terrorismo, ma anche altri fattori di arretratezza come "un ambiente di business poco favorevole, una burocrazia imperante, un quadro legale inefficiente e una tassazione poco favorevole", tutti argomenti che collocano il Paese oltre la 100esima posizione in una classifica di 136 paesi.     "E' importante che l'Italia - scrivono gli economisti del Wef - continui a rinforzare la sua competitivita' e la sua produttivita' settoriale per portare avanti sviluppo e crescita attraverso il settore viaggi e turismo".

Imbarazzante anche che l'Italia, tra i maggiori paesi industrializzati, non spicchi in classifica su altri elementi di attrattivita' per i viaggiatori, come salute e igiene (30esimo posto) e tecnologia per cui il Paese si colloca solo al 37esimo posto.




L'Asia è la calamita del futuro
Il rapporto del Wef evidenzia poi come sia l'Asia a divenare sempre piu' un area geografica piu' 'tourism-friendliness'. In una classifica infatti dominata da sempre dai paesi Occidentali, si sono imposti quest'anno il Giappone (4) la Cina (15), e l'India (40esima con un balzo di 12 posizioni). Notevoli i piazzamenti della Corea (19) e della Malesia (26). "Un'ascesa che dimostra - ha spiegato Tiffany Misrahi del Wef - che il 'Secolo del turismo asiatico' e' gia' arrivato".

"A determinare l'aumento di importanza di queste destinazioni asiatiche- ha aggiunto Roberto Crotti economista del Wef - il cambiamento fortissimo del settore e il miglioramento delle tecnologie in questi paesi".

In vista delle 'Quarta Rivoluzione Industriale' infatti la connettivita', suggerisce il rapporto, e' diventata un 'must' per i paesi che vogliono promuoversi e guadagnare in 'appeal'. Lo dimostrano anche il dinamismo di paesi super tecnologici, che aprono nuovi orizzonti ai viaggiatori: ad esempio mete come l'Indonesia (42esima piu' otto posizioni), l'Azerbaijan che, con un balzo di 13 posti si e' piazzato in 71esima posizione, infine l'Iran che sale di 4 posizioni e si colloca al 93esimo posto.    

D'altro canto il turismo, spiega il Wef, "si e' dimostrato essere uno dei piu' significativi impulsi alla crescita economica di un paese, contribuendo di massima a un aumento del Pil di circa il 10% e assicurando 1 posto di lavoro su 10 in tutto il mondo".