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MONDO

almeno 100.000 profughi intrappolati dalla controffensiva dello Stato islamico

Raqqa. continua la battaglia per la conquista della capitale dell'Isis

25mila combattenti curdi e 5mila arabi stanno convergendo su Raqqa con l'assistenza delle forze speciali e dell'aviazione americane. La controffensiva dell'Isis apre però un nuovo fronte a nord di Aleppo e provoca una nuova emergenza umanitaria che coinvolge almeno 100mila profughi. La Turchia accusa gli Stati uniti di "doppio standard e ipocrisia" per la collaborazione con l'Ypg e l'Ypj, le unità di protezione popolare a guida curda che costituiscono l'esercito maschile e femminile della confederazione autonoma del Rojava.
 

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il centro di Raqqa in immagini satellitari
In Siria continua l’avanzata delle forze di difesa popolari, a guida curda che operano nel Rojava contro l’ISIS, in collaborazione con soldati delle forze speciali USA e l’aviazione della coalizione a guida americana. Obiettivo della manovra militare è la riconquista di Raqqa, La città siriana che è da più di 2 anni considerata la capitale dell’Isis e del cosiddetto Stato islamico. Secondo quanto riportato dall’agenzia France Presse uomini delle forze speciali americane, pur non partecipando ai combattimenti, forniscono assistenza a 25mila combattenti curdi dell’Ypg e Ypj e ai 5mila combattenti arabi. Fonti del governo federale del Rojava hanno affermato che, dopo la liberazione dall’Isis, anche Raqqa entrerà a fare parte della federazione del Rojava adottando il sistema politico del confederalismo democratico già utilizzato nei cantoni curdi di Kobane, Jazira e Afrin.
 
Nel frattempo lo Stato islamico ha lanciato una grande offensiva nella provincia di Aleppo nel nord della Siria dove ha preso il controllo di cinque città occupate dai ribelli vicino al confine con la Turchia. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha precisato l'Isis ha occupato le città di Kafr Kalbin, Niara, Barisha, Yabrin e Kalyabrin, in prossimità della città di Azaz, al confine con il territorio turco. 

L'offensiva jihadista minaccia decine di migliaia di rifugiati siriani che vivono in campi improvvisati vicino alla frontiera turca, chiusa dalle autrorità di Ankara ormai da molti mesi. Si calcola che in totale ci siano almeno 100.000 persone intrappolate dall’avanzata dell’Isis lungo il confine tra la Siria e la Turchia.
 
In questo contesto si inserisce anche una dura polemica tra la gli Stati uniti e la Turchia. il ministro egli esteri turco Mevlut Cavusoglu e’ infatti intervenuto oggi per puntualizzare che la presenza di soldati delle forze speciali Usa con insegne dei curdi-siriani dell’Ypg è “inaccettabile” per la Turchia e costituisce "un doppio standard e un'ipocrisia" di "un paese alleato". Infatti a Turchia, diversamente dagli Usa, considera l'Ypg un'organizzazione terroristica. Il pentagono aveva precisato che le forze speciali "non sono in prima linea" e il loro ruolo è quello di consigliare e assistere le forze democratiche siriane, guidate proprio dai curdi.