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ITALIA

La storia

Musica e centinaia di giovani, rave party nelle ex fabbriche di Torrenieri: la protesta su Twitter

In Toscana si moltiplicano i rave party: centinaia di giovani che occupano siti abbandonati o dismessi in aperta campagna per feste che durano giorni a base di musica techno e spesso di alcol e droga

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Ex fabbriche di Torrenieri, l'area del rave party
di Carlotta Macerollo
La Ceramiche Senesi, lo stabilimento Crocchi e la Sipi erano le fabbriche storiche di Torrenieri, paesino frazione di Montalcino, nella bassa Toscana. Per anni hanno dato lavoro ad oltre 200 persone e mantenuto decine di famiglie. Ora sono chiuse, le aree passate di proprietà in proprietà, in attesa di essere recuperate. È successo così che questi luoghi abbiano attirato l'attenzione dei "raver", giovani amanti della musica techno che fanno feste non autorizzate e quindi illegali in terreni abbandonati.

Il rave party
Per l'ultimo giorno dell'anno hanno scaricato mixer, casse, altoparlanti, casse di birra e altri alcolici, e a spalla hanno portato il tutto nel punto prestabilito, cioè nell'ex struttura industriale delle Ceramiche Senesi, sconvolgendo di fatto la vita tranquilla degli abitanti della campagna toscana. E su Twitter le proteste non si sono fatte attendere.







L'utente Capitan Harlock ha scritto su Twitter: "Il rave in corso da 24 ore con la 'musica' martellante spacca timpani. Nessuno interviene". Ha chiesto anche l'attenzione del presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Fraz. Torrenieri il rave party è ancora in corso, 'musica' assordante e fastidiosa. Nessuno interviene".

"Musica assordante"
"Viviamo in aperta campagna, in un paese tranquillo di 1700 persone, è ovvio che una festa con centinaia di persone e musica assordante sconvolga la vita della comunità - ci ha raccontato A.L., abitante di Torrenieri - Alle ex fabbriche andavamo a passeggiare, adesso non si può più e c'è rischio sicurezza: bottiglie rotte, spazzatura...". I giovani sembrano perfettamente organizzati: "Hanno un gruppo elettrogeno, dormono nelle tende e sono arrivati fin qui con automobili che hanno poi parcheggiato lungo la strada coprendo la targa con delle magliette".

I rave e i controlli
I rave party fondano la loro filosofia sull'affronto alla proprietà privata attraverso l'occupazione di spazi abbandonati delle grandi città e la loro autogestione temporanea. Di solito vengono organizzati in rete - ci spiegano i Carabinieri - attraverso mail e social network, così si sceglie il luogo da occupare. Le forze dell'ordine possono agire preventivamente e a volte riescono ad impedire queste feste. Come è successo, ad esempio, nel Parco naturale di San Rossore. Per la notte di Santo Stefano i "raver" avevano organizzato un party in un'area protetta del parco naturale di Migliarino-San Rossore ma l'intervento delle guardie forestali del parco, che hanno sequestrato tutta l'attrezzatura che doveva servire per la festa, ha impedito che migliaia di giovani si radunassero per l'appuntamento musicale post natalizio non autorizzato. 

Come intervenire?
Intervenire durante il rave per le forze dell'ordine è più difficile: bisogna effettuare i controlli sulla proprietà del sito occupato, capire se gli organizzatori hanno avuto un'autorizzazione e poi occorre avere una forza commisurata al numero di persone cui ci si trova davanti. Se si devono gestire 1200 persone è d'obbligo certamente agire con equilibrio.