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ECONOMIA

Cairo alza l'Ops da 0,12 a 0,16 azioni per ciascun titolo

Rcs: Cairo alza al 33% l'Ops e prevede fusione. Il prezzo dell'Opa di Imh è giudicato non congruo

"Non c'è nessuna parte cash", ha detto Cairo. "Pubblichiamo un piano industriale di Cairo Communication con numeri precisi" e "il tutto è stato validato dalla società di revisione". Il Cda di Rcs si è espresso sull'offerta di acquisto annunciata da International media holding giudicando positivamente le strategie previste ma il prezzo offerto non è congruo per gli azionisti

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"Cairo Communication non molla con una proposta importante, che ha una serie di punti strategici". Così si è espresso Urbano Cairo uscendo dalla sede della società dopo l'annuncio del rilancio dell'Ops su Rcs. "Non c'è nessuna parte cash", ha detto. "Pubblichiamo un piano industriale di Cairo Communication con numeri precisi". Per quanto riguarda il rilancio "il tutto è stato validato dalla società di revisione", ha aggiunto.

Cairo, comunica una nota diffusa dall'azienda, alza l'Ops su Rcs da 0,12 a 0,16 azioni offerte per ciascun titolo del gruppo di via Rizzoli, con un aumento del 33,3% rispetto al corrispettivo originario e un valore implicito di 0,702 euro per ciascuna azione del gruppo del Corriere. Ha poi predisposto un piano 2017-2018 per Cairo Communication con l'aiuto di Bain & Company. Inoltre è previsto un progetto di rilancio di Rcs con fusione per incorporazione in Cairo da realizzarsi nei 12-24 mesi successivi al perfezionamento dell'offerta.

I soci Cairo Communication ora saranno convocati in assemblea il 18 luglio per l'aumento di capitale legato all'offerta di scambio rivista su Rcs, per introdurre il voto maggiorato e per attribuire al Cda una delega per un aumento di capitale fino a 70 milioni di euro, con l'emissione di azioni Cairo non oltre il 10% della società. Le azioni potranno essere offerte in sottoscrizione "a soci o a terzi, inclusi investitori istituzionali o partner strategici" oppure al servizio dell'emissione di strumenti finanziari. Se l'Ops non prevarrà il Cda proporrà a un'assemblea successiva un dividendo straordinario per 20 milioni.

Intanto, nel corso della giornata in attesa di sviluppi, in Borsa Rcs ha guadagnato il 4,13% portandosi a 0,78 euro, mentre Cairo ha fatto un balzo del 5,85% a 4,3 euro. 

Nel frattempo il Cda di Rcs si è espresso sull'offerta di acquisto annunciata da International media holding, il veicolo creato da Andrea Bonomi, Mediobanca, Diego Della Valle, Unipol e Pirelli. All'unanimità ha giudicato positivamente le strategie previste da Imh, coerenti con il piano della società, come pure sugli investimenti previsti. Il prezzo offerto però, ha segnalato, non è congruo per gli azionisti. Del resto il prezzo di 0,70 euro per azione è inferiore alla valutazione data di Rcs dall'esperto indipendente Roberto Testa sulla base dei flussi di cassa (metodo dcf, che valuta la società tra 0,80 e 1,13 euro). Ed è inferiore anche alla forchetta indicata tra 0,94 e 1,33 euro da Citi e tra 0,86 e 1,26 euro da Unicredit.

Per il resto dal consiglio Rcs viene - comprensibilmente - valutato positivamente l'impegno di International Media Holding a "sostenere e accelerare il processo di ristrutturazione positivamente avviato dall'attuale management" e a "supportare il management". Viene ricordato come le analisi alla base dell'Opa siano "coerenti con la strategia già intrapresa e con il posizionamento strategico del gruppo". Inoltre, vengono visti come una "concreta opportunità per ricercare e perseguire nuovi possibili investimenti strategici in un'ottica di accrescimento di valore nell'interesse di tutti gli azionisti" gli impegni per l'aumento da 150 milioni oltre all'ipotesi di ulteriori investimenti.

Anche in questo caso, come avevano già fatto per l'esame dell'Ops, si sono astenuti il presidente Maurizio Costa e il consigliere in quota Cairo Stefano Simontacchi (assente Tom Mockridge). Va poi segnalato l'accenno solo sfumato scelto dal Cda Rcs rispetto alle modifiche dello statuto prospettate da Imh, con la riduzione da tre a uno dei consiglieri di minoranza (oggi un terzo degli amministratori Rcs sono espressione, pro quota, delle liste di minoranza).