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ITALIA

Chiesti dalla famiglia 3 anni fa

Regeni: l'Egitto consegna agli inquirenti italiani documenti e oggetti del ricercatore

Consegnati anche gli effetti sottratti alla banda di presunti killer. Probabile che vengano convocati i genitori di Giulio per il riconoscimento

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Sono in possesso degli inquirenti italiani i documenti di Giulio Regeni, il passaporto e due tessere universitarie, consegnati dalle autorità egiziane assieme ad una serie di oggetti che, secondo gli investigatori egiziani, appartenevano al ricercatore sequestrato e ucciso al Cairo nel 2016. Gli oggetti furono sequestrati alla banda di presunti killer, cinque criminali comuni uccisi in Egitto il 24 marzo di quattro anni fa.

I cinque furono fatti passare dall'autorità locali come gli autori dell'omicidio di Regeni, in quello che per gli investigatori italiani è stato, invece, un tentativo di depistaggio. Gli oggetti sono quelli mostrati in alcune foto dopo il blitz ai danni dei cinque malviventi: oltre al passaporto di Giulio e le tessere di riconoscimento dell'università di Cambridge e dell'università americana del Cairo, anche alcuni presunti effetti personali come un marsupio rosso con lo scudetto dell'Italia, alcuni occhiali da sole (di cui due modelli da donna), un cellulare, un pezzo di hashish, un orologio, un bancomat e due borselli neri di cui uno con la scritta 'Love'.

E' probabile che i genitori di Giulio Regeni vengano convocati a breve dagli investigatori per effettuare un nuovo riconoscimento degli oggetti giunti dal Cairo nelle scorse ore. In passato i genitori di Giulio, assisti dall'avvocato Alessandra Ballerini, avevano compiuto una perizia sulle foto dei presunti effetti personali del ricercatore e già 3 anni fa ne avevano chiesto la restituzione. Da quella perizia, tra l'altro, è emerso che solo i documenti di riconoscimento sono di Giulio mentre l'altro materiale, come ad esempio gli occhiali da donna e la droga, era forse funzionale ad avvalorare la falsa pista dell'omicidio a sfondo sessuale.