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Coronavirus

Polemiche sulla dichiarazione attribuita al premier GB

Regno Unito. Johnson: "Meglio migliaia di morti che lockdown". Il premier smentisce

Il primo ministro smentisce: "Spazzatura. Lockdown, disciplina e vaccini hanno fatto abbassare la curva dei contagi"

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"Basta con questi fottuti lockdown", anche a costo che "i cadaveri continuino ad accumularsi a migliaia". Sarebbe questa la frase shock che il premier britannico Boris Johnson avrebbe pronunciato in un'accesa riunione governativa in ottobre, prima di arrendersi oltre un mese dopo alla necessità d'imporre un secondo confinamento nazionale a causa del dilagare della cosiddetta variante inglese del Covid.

Lo sostengono fonti citate da Daily Mail nel pieno dello scandalo dei 'leak' su Downing Street fatti filtrare in questi giorni a ripetizione. Pare dall'ex consigliere numero uno del leader Tory Dominic Cummings, già eminenza grigia della Brexit, silurato a novembre, che però ha negato, pur continuando a sostenere che Johnson sia "incompetente e privo di integrità".

Il premier britannico ha smentito e liquidato le presunte rivelazioni come "totale spazzatura" e ha sottolineato, secondo il Guardian, come i lockdown e "la disciplina dei britannici" abbiano contribuito in modo decisivo - assieme ai vaccini - a riportare contagi e ricoveri ospedalieri per Covid ai minimi nel Regno Unito. "Credo che la cosa importante sia che la gente vuole che andiamo avanti e che come governo facciamo in modo che i lockdown funzionino".

Anche Ben Wallace, il ministro della Difesa, nega che il premier abbia mai pronunciato quelle parole: "Ormai in queste storie di gossip siamo alla commedia: fonti anonime, da consiglieri anonimi che parlano di eventi anonimi. Non c'è niente di serio".

Nadine Dorries, il ministro della salute mentale, ha parlato di "vera e propria bugia. Nessuna fonte nominata o fatto provato"; e su Twitter ha aggiunto che si tratta di "pettegolezzi menzogneri, vessatori e coordinati per influenzare negativamente il risultato" delle elezioni locali del 6 maggio. Sarà in effetti un test significativo, con oltre 48 milioni di britannici chiamati a rinnovare 143 consigli comunali, 129 deputati del Parlamento scozzese, 60 deputati del Senedd, il parlamento gallese, i sindaci di Londra, Bristol, Liverpool. A Hartlepool si terranno elezioni suppletive molto combattute: circoscrizione da sempre rossa, rischia di essere espugnata da Jill Mortimer, avvocatessa proprietaria terriera e 'contadina' (ma il Labour l'accusa di avere più legami con i paradisi fiscali, le isole Cayman dove ha vissuto a lungo, che con la circoscrizione).     

Insomma, il tentativo sarebbe quello di mettere in difficoltà il premier che ha guidato il Paese nei mesi delicatissimi della pandemia. I Tory sono avanti e puntano a rafforzare ulteriormente la presa. Ma il governo comincia a fare fatica a tener dietro alle imbarazzanti 'leak' che si stanno susseguendo e che rischiano di essere destabilizzanti. Nei giorni scorsi Bojo è stato accusato a più riprese di corruzione e nepotismo. Il Labour Party ha chiesto che il premier compaia quanto prima alla Camera dei Comuni per rispondere delle accuse nei suoi confronti. 
Il capogruppo ai Comuni degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Ian Blackford, è d'accordo: "Si tratta di commenti abominevoli - ha twittato Blackford -, se fossero veri, Boris Johnson avrebbe il dovere di dimettersi".