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POLITICA

"Approvare l'Italicum al Senato prima delle dimissioni di Napolitano"

Renzi: "2015 decisivo, subito bilaterale con Merkel. Si vota nel 2018"

Parlando ai parlamentarsenatori Pd, il premier Matteo Renzi ribadisce "l'importanza" del prossimo anno per la crescita economica e annuncia due incontri bilaterali con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francesce François Hollande

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In Europa la questione economica, in Italia quella delle riforme. Il premier Matteo Renzi parla dell'agenda politica del 2015 - un anno che definsice "decisivo" e non elettorale  - e annuncia che terrà subito "un incontro bilaterale a gennaio con la cancelliera tedesca Angela Merkel" e poi a febbraio con il presidente francese François Hollande. 
Sul piatto, certamente i temi della crescita e i vincoli di bilancio europei. Nei giorni scorsi, il premier ha più volte ribadito che "L'Europa non può essere solo il luogo dei parametri, ma deve essere il terreno della crescita e del rilancio". E nel 2015, Renzi assicura che non ci saranno elezioni, raccogliendo l'appello di ieri del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel corso degli auguri alle alte cariche dello Stato. 

"Voteremo nel 2018 con l'Italicum"

"Si andrà a votare con l'Italicum nel 2018". Il premier ribadisce l'orizzonte di legislatura per il suo governo, parlando con il gruppo Pd al Senato. E proprio sull'Italicum, secondo Renzi "è possibile fissare per l'entrata in vigore della nuova legge elettorale anche una data differita rispetto alla sua approvazione".

Approvare l'Italicum al Senato prima delle dimissioni di Napolitano
"Fate presto con le riforme" aveva detto ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso per gli auguri alle Alte cariche dello Stato. E oggi arriva l'impegno del premier Matteo Renzi: "E' importante chiudere la partita Italicum al Senato prima dell'elezione del Presidente della Repubblica". Ieri Napolitano aveva sottolineato la portata "ambiziosa" del programma di riforme del governo e l'importanza di dare al Paese una nuova legge elettorale.

Italicum
La proposta di nuova legge elettorale - l'Italicum, già approvato alla Camera lo scorso 13 marzo - potrebbe ottenere il via libera della Commissione di Palazzo Madama  prima della pausa nataliza, attorno al 23 dicembre. Gli emendamenti hanno già modificato il testo licenziato dalla Camera e dunque, qualora si arrivasse al via libera dell'Aula entro fine gennaio, sarebbe comunque necessario un altro passaggio a Montecitorio. In ogni caso, l'Italicum è la legge elettorale proposta solo per la Camera e si subordina la sua entrata in vigore al superamento del bicameralismo perfetto. Quando, cioè con l'approvazione delle riforme, il Senato sarà una "camera delle autonomie", i cui membri non saranno eletti direttamente. 

Napolitano e il 15 gennaio
Il capo dello Stato ieri non ha fatto alcun accenno alle proprie dimissioni. Molti osservatori accreditano il 15 gennaio come il giorno in cui il capo dello Stato potrebbe lasciare il Colle. Si aprirebbe un periodo di supplenza del presidente del Senato Pietro Grasso e poi sarebbero convocati i grandi elettori per le votazioni. E' chiaro che la sensibilità di Napolitano - ribadita anche ieri - per l'importanza delle riforme potrebbe far differire di qualche giorno l'annuncio delle dimissioni, proprio per lasciare che il Parlamento compia il suo percorso anche sull'Italicum.  Il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ha richiamato i suoi senatori "ad una tabella di marcia serrata" nei prossimi giorni, proprio per accelerare sulla legge elettorale.