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POLITICA

#Matteorisponde, torna on line l'appuntamento in diretta con i cittadini

Il premier on line, Renzi: “Allo studio gli 80 euro anche per le pensioni minime”

Renzi, rispondendo in diretta ai cittadini attraverso i social media, ha detto che per favorire lo sviluppo occorre intervenire sul sistema burocratico: "Semplificare è più urgente di abbassare le tasse"

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Quasi un milione di contatti sono stati registrati durante l'appuntamento social "#Matteorisponde" che Renzi aveva interrotto circa due anni fa e che oggi ha improvvisamente ripreso. In diretta sulla sua pagina Facebook ha risposto in diretta alle domande che venivano poste in tempo reale attraverso i social media, Facebook e Twitter. In apertura di collegamento ha annunciato che è stata spostata "la visita a Matera (prevista nei prossimi) per evitare le polemiche rispetto a quanto sta avvenendo in Basilicata". 

Numerosissimi i temi affrontati,dalle trivelle alla politica energetica, dalla cultura alla ricerca, del papà, indagato per bancarotta fraudolenta alla polemica con i giudici fino allle pensioni. "E' difficile alzare le pensioni minime, in questo momento abbiamo dato la precedenza al ceto medio e alle famiglie con reddito di 1.500 euro al mese. - e poi ha annunciato - Allo studio c'è di allargare gli 80 euro a chi prende la pensione minima. Vedremo se saremo in grado di farlo".

Energia e sul referendum sulle trivelle  "spero che fallisca"
Tra le domande giunte via social media c'è stato anche chi gli chiesto perché non abbia accorpato il referendum con le amministrative consentendo di risparmiare 300 milioni. "Lo prevede la legge italiana, non io. - ha detto -  Ma se vuole può fare la domanda a chi ha promosso il referendum". Sulla politica energetica del nostro Paese ha sottolineato che "noi siamo leader sulle energie rinnovabili in Europa: quelli che dicono il contrario dicono il falso. No alle bugie. Ci confermiamo leader al 17,1% nel 2014, con dati superiori alla Francia, alla Germania e al Regno Unito. L'obiettivo è arrivare al 50% delle rinnovabili entro fine legislatura sul totale dell'energia elettrica". Poi spiega che "il referendum non parla di nuove trivelle ma di tirar fuori il gas e petrolio che c'è. Se decidiamo di dire basta andiamo fuori a comprare dagli arabi e dai russi? Io sono per usare quello che c'è. Spero che questo referendum che potrebbe bloccare 11mila posti di lavoro, fallisca". Replicando agli attacchi del M5S, ha rivendicato l'opportunità di far passare l'emendamento che è stato alla base delle dimissioni del ministro Guidi, "Tempa rossa è una delle misure che abbiamo sbloccato. Ne sono orgoglioso" e "non mi capacito della politica anti-industriale che hanno alcuni in questo Paese. Pensano di vivere in un Paese bucolico, dove non c'è bisogno di arrivare alla fine del mese, dove la decrescita è felice. Ma per crescere ci vogliono le aziende, aziende che rispettino le regole e chi decide se vengono rispettate sono le sentenze passate in giudicato, come dice la Costituzione, non i troll della Casaleggio".

Le dimissioni del ministro Guidi
Parlando delle dimissioni dell'ex ministro dello Sviluppo economico Guidi ha detto che "nei prossimi giorni proporrò al presidente della Repubblica il nome del nuovo ministro. Una delle cose fondamentali da fare sarà sulla piccola impresa. C'è un problema di tasse ma, ancora più grave, è il danno che viene dal sistema burocratico. Semplificare è più urgente di abbassare le tasse".

La giustizia e la magistratura
"Oggi leggo sui giornali 'Renzi accusa i magistrati': ma dove? Quello che accusava i magistrati qui ci stava qualche anno fa. Noi i magistrati li incoraggiamo a fare il più veloce possibile e a parlare con le loro sentenze. Più vanno a sentenza più siamo contenti" perché, ha detto, "non ne posso più di un paese in cui le sentenze non arrivano, si bloccano le opere pubbliche ed i ladri restano fuori. Io voglio il contrario: sto invitando i magistrati a correre per beccare i ladri e metterli in galera. Se blocco le opere il paese è finito". A chi, in diretta, gli ha posto la domanda sulla situazione giudiziaria del padre che è indagato per bancarotta fraudolenta ha risposto che "lo stato dell'arte di mio padre è che aspetta la giustizia. Mi auguro che la giustizia sia la più rapida possibile e la più giusta possibile" e che intanto, ha spiegato, attende che sia presa in esame la seconda richiesta di archiviazione.

La Rai
A chi gli chiede un canale Rai solo in lingua inglese con i sottotitoli ha risposto che "è un progetto sul quale la Rai potrà lavorare, girerò la richiesta ai vertici dell'azienda. Rai e governo hanno lanciato un progetto di consultazione sul contratto di servizio per andare a decidere insieme. Non ci interessa chi conduce il talk show ma i contenuti", sul canone ha rivendicato di averlo "abbassato da 130,50 a 100 euro. L'obiettivo - ha aggiunto - è continuare ad abbassarlo. Sono convinto che si possa fare abbastanza agevolmente". 

La guerra e la politica estera
Più di un cittadino, collegato in streaming su Facebook, ha chiesto se l'Italia entrerà in guerra. "No, non siamo in guerra. - ha risposto - Dei gruppi terroristici attentano alla nostra libertà e indipendenza e vogliono farci vivere nel terrore. Ma se diciamo che siamo in guerra facciamo il loro gioco" e "sulla Libia c'è stato un passo in avanti vero, il governo Al Serraj è un promettentissimo inizio ma ci andiamo con i piedi di piombo. Speriamo che lavorino nel modo più inclusivo possibile". 

Bagnoli e De Magistris
Domani, mercoledì, Renzi sarà, alle ore 18, in Prefettura per la riunione della cabina di regia per il risanamento e il rilancio dell'area di Bagnoli. "Spero di incontrare De magistris - ha detto - se viene alla cabina di regia. Ha detto di me cose inaudite ma è l'anno della Misericordia e se viene lo accolgo a braccia aperte. Noi ci siamo dovuti muovere perché gli altri non facevano niente".