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POLITICA

La Direzione del partito

Renzi: il nostro disegno bocciato dagli elettori. Sì a congresso, non temo voto

Dal Pd via libera unanime a Gentiloni

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Un discorso del segretario del partito, Matteo Renzi, ha chiuso i lavori della Direzione Pd. "E' evidente che nell'arco dei prossimi mesi andremo alle elezioni. Noi non abbiamo paura mai del confronto con le persone", ha detto Renzi, ribadendo la necessità di anticipare il congresso del partito. "Io vorrei fare un congresso ma sarà l'Assemblea a decidere se farlo o no e a deciderne le modalità". L'Assemblea del partito è convocata domenica.

"Discutiamo, anche di come si sta insieme e della lealtà", dice il segretario dem. "Negare la complessità della situazione è incredibile per  tutti. Il Pd ora deve immaginare cosa sarà il proprio futuro", sottolinea. "Di che stiamo parlando: il 59 per cento è politico, allora anche il 41. Parliamo di come è l'Italia oggi, di come immaginare futuro. Il nostro disegno è stato bocciato dagli elettori. Ora bisogna aprire una riflessione, io vorrei farla nel modo più ampio possibile ma senza cedere a rappresentazioni macchiettistiche". "Ho sentito dire che io mi nascondo. Di fronte alle mie responsabilità io non sono mai fuggito. Mi troverete con leggerezza e determinazione a chiedere rispetto, lealtà per questa comunità e un grande disegno per il futuro del Paese". "Intanto è un bel giorno quello in cui tutti insieme auguriamo buon lavoro a Gentiloni e poi un ringraziamento al presidente Mattarella per la gestione" della crisi.

In precedenza, la direzione del Pd aveva approvato all'unanimità un documento di "sostegno" al tentativo di Paolo Gentiloni di formare il nuovo governo. I capigruppi di Camera e Senato Ettore Rosato e Luigi Zanda hanno quindi lasciato la direzione per andare alle consultazioni con il premier incaricato.

Nel corso dei lavori, l'esponente della minoranza, Speranza, aveva espresso la posizione di questa componente. "In coerenza con l'impegno che abbiamo assunto di garantire la stabilità dell'esecutivo non faremo mancare sostegno all'indicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Quanto ai contenuti dell'azione di governo valuteremo la capacità di ascolto delle esigenze del Paese. Noi siamo per la stabilità. Ma oggi la stabilità è cambiamento". Lo si legge nel documento depositato oggi in direzione, nel quale si assicura la fiducia al governo Gentiloni ma si chiede "discontinuità". E' proprio questo uno dei punti messi sul tavolo di questa direzione. Una discontinuità riconoscibile non solo nell'azione di governo, ma anche nelle dinamiche interne al partito. Speranza, inoltre, chiede polemicamente a Renzi se nel partito ci sia "ancora spazio per chi ha votato no".

Immediata la replica della componente renziana: "Io non ci sto a farmi dire che tutto quello che abbiamo fatto in questi anni è stato sbagliato perché siamo usciti sconfitti dalla sfida del referendum, perché così non è stato". Così il deputato Emanuele Fiano, intervenendo alla direzione nazionale del Partito Democratico, rispondendo a Speranza. "Roberto Speranza - ha attaccato Fiano - con il suo intervento ha aperto la stagione congressuale, ma non si apre un congresso invertendo la realtà. Penso che sarebbe uno sbaglio non ripartire dagli oltre 13 milioni di voti raccolti dal Sì".

"Il Pd chiede voto al più presto, sosterrà il governo Gentiloni riconoscendo a Matteo Renzi coerenza e forza per ripartire". Lo scrive su Twitter il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato, sintetizzando il senso della direzione al Nazareno.

"Io non credo che noi abbiamo perso per le nostre divisioni interne, ma le nostre divisioni interne hanno pesato. Se noi leggessimo i giornali degli ultimi mesi, le dichiarazioni più dure contro il nostro segretario sono arrivati da esponenti del nostro stesso partito". Così il presidente del Partito, Matteo Orfini, intervenendo alla direzione. "Se i nostri segretari provinciali passano il loro tempo a gestire la dialettica interna - ha spiegato Orfini - verremo percepiti sempre peggio dal paese reale".